domenica 25 marzo 2018

Il sapore della cucina anni '50

Al “Di base si mangia”
il sapore 

della cucina 

anni '50

La trattoria Di base si mangia, alla Bocciofila Caccialanza, non è adatta ai raffinati, ai gastronomi estetizzanti, a chi si improvvisa critico da social, assolutamente da evitare per gli schizzinosi. 

È perfetta per chi ama la gustosa cucina della ricca tradizione regionale nata prima del boom economico. Le cucine a gas erano ancora prive di forno e le massaie cuocevano il pranzo della domenica su piastre rotonde forate e coperte da un ampio coperchio concavo (Agnelli ne produce ancora con due teglie e ve le consigliamo).


(Al Di base si mangia il sapore della cucina anni '50)

Aromi suadenti di lasagne e arrosti anticipavano la gioia della festa. In campagna si portava il coccio con lo stracotto alla fornace per sfruttare il calore notturno del forno spento e dopo 12 ore le pietanze erano tenerissime. Pane, pizze e torte, pronte da cuocere nelle teglie venivano lasciate dai clienti nell’androne del forno e il fornaio le cuoceva nella notte.

A metà anni ’50 non c’era il frigidaire e il garzone del lattaio consegnava a domicilio una traversa di ghiaccio da riporre nella ghiacciaia. Questo mondo di poesia, ricco di profumi genuini, con i sapori delicati delle cose buone si avverte osservando il capannone a un piano, accanto al ponte della ferrovia e nel giardino della bocciofila Caccialanza, attualmente Campione d’Italia. Accanto al ponte della ferrovia, tra silenziose piste da bocce, trofei, tavoli da biliardo, anziani che si sfidano a carte, la trattoria accoglie i fedeli frequentatori.

(Al Di base si mangia il sapore della cucina anni '50)

L’ampia sala ricorderebbe i capannoni industriali della periferia del ‘900 se non fosse per i tavoli con le tovaglie colorate e una cinquantina di sedie; a lato il bancone del bar. Quattro le socie volenterose che hanno rilevato la gestione dal 1 gennaio 2018: Emanuela in sala, Barbara in cucina, Annalisa e Sonia in sala e cucina. Il menu si rinnova tutti giorni, secondo l’offerta del mercato e l’estro delle ragazze. Meritevole cucina di stagione con ricette di casa, ottime carni, ortaggi.

Per esempio: spaghetti con condimenti classici, zuppe di verdura, risotto, trippa con fagioli, crema di zucca, bistecche, costate, cotolette, svizzera o hamburger con patate al latte, stracotto, patate al forno, lenticchie, frittata con cime di rapa. Si chiude con panna cotta, tiramisù, macedonia di frutta. Vini al bicchiere a scelta tra Barbera e Bonarda Oltrepò Pavese, Riesling Frizzante e Montepulciano d’Abruzzo. Da non perdere le serate gastronomiche a tema, per esempio cozze e vino.

Ambasciatore delle Arti:
 le socie consigliano la Casa del Sole del parco Trotter, via Giacosa.
di Claudio Riolo
Per informazioni: www.dibasesimangia.it

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