Bollito e patate
allo zafferano
Specialità
della Casa
del Brodo
Ada e Gaetano Romeres |
Nel ristorante dei fratelli Romeres il brodo di manzo si prepara anche d’estate ed è la base per i tortellini artigianali, la lingua, la coda e per il bollito misto con le mitiche patate allo zafferano.
Iniziò Salvatore Catanese nel 1890 con una taverna. Nulla cambiò fino al 1992 quando la nipote del fondatore, Maria Luisa Catanese, riallestì il locale. E si arriva ai nostri giorni con la quarta generazione, Ada Romeres e il fratello Gaetano. Oggi il locale di famiglia è una simpatica trattoria di successo frequentata non solo dai palermitani. Il locale storico è al centro di via Vittorio Emanuele, la lunga strada pedonale che collega Palazzo Reale e la Cattedrale al mare. Tre salette linde dal tono classico un po’ retrò, i tavoli apparecchiati con cura, alle pareti le foto dei personaggi di tutto il mondo conquistati da questi piatti romantici.
Ma come è nato il successo del brodo, tradizionale ricetta del nord Italia? Nell’epidemia del 1900 gli avventori si accorsero del potere ricostituente di quell’ottimo brodo di carne e la trattoria divenne famosa. Si aggiunga che nel secondo dopoguerra la contessa Franca Tasca d’Almerita mandava a prendere il brodo per le minestre di palazzo. Il brodo di manzo si prepara anche d’estate ed è la base per i tortellini artigianali, la lingua, la coda e per il bollito misto che si serve con le mitiche patate allo zafferano.
I tortellini provengono da una ricetta antica e sono impastati a mano con farina siciliana, uova prosciutto crudo, carne suina e fassona, parmigiano. Si possono servire nel brodo del lesso oppure asciutti, con burro e salvia. Il bollito richiede che la carne, punta di petto, sia immersa in acqua fredda e poi vada a bollore con le ossa del ginocchio, sedano, carota e cipolle per due ore. La carne si serve con le patate allo zafferano secondo la ricetta di famiglia: cipolle e carote in leggero soffritto, le patate tagliate a cubetti che nella lenta cottura si coprono di gustosa glassa. A parte si serve la salsa verde con prezzemolo, pane raffermo macerato in aceto come il cetriolo, acciughe salate, uova sode, sale, olio, olive bianche. Un’accurata e complessa mescolanza per pochi cucchiaini nel piatto. La salsa verde accompagna anche la lingua.
Tra gli altri piatti non mancano quelli tradizionali palermitani, come il macco di fave, la pasta con le sarde, la pasta con l’anchova (acciughe), la trippa, il caldume o la quarume, che è lo stomaco del vitello. Golosi i dolci. La carta dei vini comprende una decina di etichette siciliane scelte tra le più note.
Per informazioni:
www.casadelbrodo.it
Bollito e patate allo zafferano
Ma come è nato il successo del brodo, tradizionale ricetta del nord Italia? Nell’epidemia del 1900 gli avventori si accorsero del potere ricostituente di quell’ottimo brodo di carne e la trattoria divenne famosa. Si aggiunga che nel secondo dopoguerra la contessa Franca Tasca d’Almerita mandava a prendere il brodo per le minestre di palazzo. Il brodo di manzo si prepara anche d’estate ed è la base per i tortellini artigianali, la lingua, la coda e per il bollito misto che si serve con le mitiche patate allo zafferano.
I tortellini provengono da una ricetta antica e sono impastati a mano con farina siciliana, uova prosciutto crudo, carne suina e fassona, parmigiano. Si possono servire nel brodo del lesso oppure asciutti, con burro e salvia. Il bollito richiede che la carne, punta di petto, sia immersa in acqua fredda e poi vada a bollore con le ossa del ginocchio, sedano, carota e cipolle per due ore. La carne si serve con le patate allo zafferano secondo la ricetta di famiglia: cipolle e carote in leggero soffritto, le patate tagliate a cubetti che nella lenta cottura si coprono di gustosa glassa. A parte si serve la salsa verde con prezzemolo, pane raffermo macerato in aceto come il cetriolo, acciughe salate, uova sode, sale, olio, olive bianche. Un’accurata e complessa mescolanza per pochi cucchiaini nel piatto. La salsa verde accompagna anche la lingua.
Tra gli altri piatti non mancano quelli tradizionali palermitani, come il macco di fave, la pasta con le sarde, la pasta con l’anchova (acciughe), la trippa, il caldume o la quarume, che è lo stomaco del vitello. Golosi i dolci. La carta dei vini comprende una decina di etichette siciliane scelte tra le più note.
di Claudio Riolo
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