Ecco il 2020,
anche all’estero
si brinda
con le bollicine
italiane
Prosecco, Asti e Franciacorta se la contendono alla pari con lo champagne francese. Nel 2019 stappate nel mondo oltre 560 milioni di bottiglie italiane, con una crescita del 9% rispetto all’anno prima. Sulla base dei dati diffusi dall'Istat, Coldiretti prevede un valore dell’export pari a 1,6 miliardi di euro, mai così alto in passato.
Il 2020 inizia nel migliore dei modi per il settore delle bollicine italiane: alla mezzanotte del 31 dicembre salgono ad oltre 560 milioni le bottiglie di spumante stappate all’estero nel 2019 con il record storico dei brindisi Made in Italy, grazie all’aumento del 9% rispetto allo scorso anno.
A rivelarlo è una stima effettuata dalla Coldiretti in occasione del Capodanno, dalla quale si evidenzia che a fine anno per il 2019 sarà raggiunto per la prima volta il record storico dell’esportazioni all’estero per un valore di circa a 1,6 miliardi, sulla base delle previsioni sui dati Istat.
Fuori dai confini nazionali i consumatori più appassionati sono gli inglesi che non sembrano essere stati scoraggiati dalla Brexit e sono nel 2019 il primo mercato di sbocco delle spumante italiano con le bottiglie esportate che fanno registrare un aumento del 7% nelle vendite, mentre gli Stati Uniti sono al secondo posto con un balzo dell’11% pur in presenza di tensioni commerciali e timori collegati ai dazi, mentre in posizione più defilata sul podio si trova la Germania – spiega la Coldiretti – che rimane il terzo consumatore mondiale di spumante italiano ma che con la frenata dell’economia tedesca paga un calo dell’8% rispetto all’anno precedente.
Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese, tanto che proprio sul mercato transalpino si registra una crescita record delle vendite del 30%. Ma lo spumante italiano – aggiunge la Coldiretti – piace molto anche nel Paese di Putin, visto l’incremento del 17% in Russia nonostante le tensioni causate dal perdurare dell’embargo su una serie di prodotti agroalimentari Made in Italy. E un aumento in doppia cifra si riscontra anche in Giappone, con +37%.
Sul successo delle bollicine tricolori nel mondo pesa però la contemporanea crescita delle imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie dal Kressecco al Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi. All’estero – conclude la Coldiretti – finisce circa circa il 70% della produzione nazionale di bollicine.
L’andamento della domanda è positivo anche in Italia dove con le feste di fine anno verranno stappate 74 milioni di bottiglie, con un aumento dell’8% rispetto allo scorso anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea-Uiv. In crescita tutte le principali denominazioni, da quelle con metodo classico, come Trento, Oltrepò Pavese e Franciacorta a quelle a metodo italiano, come Asti e Prosecco o provenienti dalle altre regioni che in questi ultimi anni hanno visto un aumento significativo delle produzioni di bollicine, dall'Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria. Italiaatavola
Mai come nel 2019 si è brindato tanto nel mondo con lo spumante italiano
A rivelarlo è una stima effettuata dalla Coldiretti in occasione del Capodanno, dalla quale si evidenzia che a fine anno per il 2019 sarà raggiunto per la prima volta il record storico dell’esportazioni all’estero per un valore di circa a 1,6 miliardi, sulla base delle previsioni sui dati Istat.
Fuori dai confini nazionali i consumatori più appassionati sono gli inglesi che non sembrano essere stati scoraggiati dalla Brexit e sono nel 2019 il primo mercato di sbocco delle spumante italiano con le bottiglie esportate che fanno registrare un aumento del 7% nelle vendite, mentre gli Stati Uniti sono al secondo posto con un balzo dell’11% pur in presenza di tensioni commerciali e timori collegati ai dazi, mentre in posizione più defilata sul podio si trova la Germania – spiega la Coldiretti – che rimane il terzo consumatore mondiale di spumante italiano ma che con la frenata dell’economia tedesca paga un calo dell’8% rispetto all’anno precedente.
Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese, tanto che proprio sul mercato transalpino si registra una crescita record delle vendite del 30%. Ma lo spumante italiano – aggiunge la Coldiretti – piace molto anche nel Paese di Putin, visto l’incremento del 17% in Russia nonostante le tensioni causate dal perdurare dell’embargo su una serie di prodotti agroalimentari Made in Italy. E un aumento in doppia cifra si riscontra anche in Giappone, con +37%.
Sul successo delle bollicine tricolori nel mondo pesa però la contemporanea crescita delle imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie dal Kressecco al Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi. All’estero – conclude la Coldiretti – finisce circa circa il 70% della produzione nazionale di bollicine.
L’andamento della domanda è positivo anche in Italia dove con le feste di fine anno verranno stappate 74 milioni di bottiglie, con un aumento dell’8% rispetto allo scorso anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea-Uiv. In crescita tutte le principali denominazioni, da quelle con metodo classico, come Trento, Oltrepò Pavese e Franciacorta a quelle a metodo italiano, come Asti e Prosecco o provenienti dalle altre regioni che in questi ultimi anni hanno visto un aumento significativo delle produzioni di bollicine, dall'Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria. Italiaatavola
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