lunedì 30 dicembre 2019

Troppi imbrogli e troppi morti Obiettivi 2020: rispetto delle regole

Troppi imbrogli 

e troppi morti
Obiettivi 2020: 

rispetto 

delle regole


L'incrocio  in cui hanno perso la vita le 16enni
Gaia e Camilla lo scorso 23 dicembre

Non basta dare multe per divieto di sosta o per eccesso di velocità sulle autostrade a 4 corsie. Serve educazione, tanta, ma anche la capacità di fare rispettare le regole. È questo l’augurio per il 2020

La tragedia di Gaia e Camilla, le due minorenni travolte a Roma dal ventenne Paolo su una strada di grande traffico, sembra riassumere in sé uno dei mali principali di cui soffre l’Italia: il non rispetto delle regole. È vietato guidare con tassi alcolici superiori ai limiti ed è vietato superare i limiti di velocità. Ma è anche vietato attraversare strade a doppia corsia con tanto di guardrail quando nelle vicinanze ci sono semafori e strisce pedonali. Non ci può essere una parcellizzazione delle responsabilità, ma certo non si può fare finta che le concause non portino a tante violazioni delle norme...
Educazione civica e buon senso stanno alla base di regole che servono a salvaguardare le nostre attività e anche le nostre vite. Le norme non sono lì per irrigidire i nostri rapporti e non sono fatte per essere sfidate senza sanzioni. Purtroppo è solo quando ci sono dei morti che ci si accorge che le regole non sono state rispettate. Vale per i decessi del ponte Morandi dovuti al non rispetto dell’obbligo della manutenzione sulle infrastrutture, magari per lucrare più guadagni. Ed è ugualmente in errore, purtroppo, anche chi perde la vita in montagna perché vuole sfidare la natura e non si preoccupa delle condizioni del clima e del buon senso che impedirebbe di avventurarsi fra i ghiacciai con la neve instabile.

Potremmo continuare all’infinito tanto è pesante il carico delle violazioni che ci circondano ogni giorno: da chi evade il fisco a chi gioca con la vita dei giovani spacciando droghe chimiche in discoteca, da chi avvelena il pianeta a chi usa fake news per denigrare un concorrente.

Queste considerazioni possono forse suonare un po’ banali o negative in chiusura d’anno, ma è solo avendo ben presente cosa non funziona nella nostra società che ci si può augurare che qualcosa vada meglio. È su queste basi che vorremmo avere il rispetto delle regole come obiettivo primario del 2020. In politica come in economia, nello sport come nella vita di tutti i giorni dobbiamo poter contare sulla certezza delle norme e sulle sanzioni per chi le viola. Il tempo dei furbetti, degli arroganti o degli ignoranti prepotenti deve finire.

Più delle tante riforme promesse da anni, che alla fine non si concretizzano o magari peggiorano la situazione, all’Italia serve la sicurezza di poter agire nella legalità. Alle imprese serve sapere di poter lavorare in condizioni di parità, non con la concorrenza sleale di chi non paga tasse o contributi, o con leggi che cambiano ad ogni svolta politica.

Agli italiani basterebbe sapere che possono viaggiare tranquilli senza temere che crolli un ponte o che per qualche gioco di emulazione sul web uno scriteriato si sdrai sulle rotaie o faccia il salto agli ostacoli coi guardrail. Serve educazione, tanta, ma anche la capacità di fare rispettare le regole. Non basta dare multe per divieto di sosta o per eccesso di velocità sulle autostrade a 4 corsie. Saremo inguaribili ottimisti, ma ci piacerebbe che qualcuno, invece di parlare genericamente di onestà o di prendersela con 4 sfortunati concittadini del mondo, si impegnasse a fare funzionare meglio l’Italia e gli italiani. È il nostro augurio per il 2020.
Alberto Lupini
direttore
Alberto Lupini
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