venerdì 24 luglio 2020

L’ascesa del macinacaffè

L’ascesa 
del macinacaffè

Crescono i professionisti del bar, che diventano ogni giorno più attenti ed esigenti. E fanno crescere i coffee lover, che a casa vogliono fare esperienze inedite. In un tale contesto il macinacaffè acquisisce sempre più valore

Tra i piccoli piaceri della vita, quelli che possono essere ripetuti più volte al giorno diventando così fonte di felicità, c’è sicuramente un buon caffè nel nostro bar di fiducia, pervaso dagli aromi dell’estrazione della miscela della nostra torrefazione preferita. Un momento al quale è difficile rinunciare, e alla ricerca del quale si è spinto più di un coffee lover nel mondo, nel tentativo di trasportarlo con successo tra le mura di casa. 
È all’interno di questo contesto che si colloca quella che sembra sempre più essere una nuova vita del macinacaffè, elettrodomestico tecnologico sempre più ambito di una nuova platea di interlocutori tra i clienti privati. 

Anche le grandi catene di elettrodomestici stanno oggi puntando sul macinacaffè di qualità, finora appannaggio quasi esclusivo del settore professionale. È una tendenza naturale, dovuta al maggiore accesso alle informazioni e all’esigenza di non poter rinunciare a un caffè a regola d’arte. Come il lievito ha subito negli ultimi mesi un’impennata nei consumi, perché tutti si sono cimentati con le produzioni casalinghe di pizza e dolci, anche il caffè, inteso come materia prima di qualità, sta vivendo allora una vera esplosione di interesse, e il macinacaffè sta diventando uno strumento imprescindibile nelle case degli italiani. Le attenzioni e l’interesse di cui oggi è oggetto il macinacaffè ci ricordano come in realtà, solo recentemente questo strumento abbia acquisito un’importanza paragonabile, se non superiore, a quella della macchina da caffè, anche tra i professionisti del settore. Ecco perché può essere interessante allora tratteggiare il percorso che ha contraddistinto questo strumento e le peculiarità che lo hanno segnato, dagli esordi alle tecnologie di cui oggi si arricchisce.

La storia del macinacaffè in pillole 



Nel vecchio continente il caffè comincia a diventare fenomeno sociale nel 1700, dalla Turchia, con le prime macinature rudimentali ottenute da mortai e macinini per le spezie. Ci volle più di un secolo per arrivare a meccanismi meccanici costituiti da cilindri di rame o di ottone e ghiere zigrinate, realizzate per produrre una polvere quanto più uniforme. I primi macinacaffè si svilupparono in Francia e in Turchia e di frequente erano decorati da pietre preziose, con un’attenzione all’estetica precorritrice delle complesse e tecnologiche macchine odierne dove il design assume un aspetto sempre più rilevante. Il primo brevetto di macinacaffè risale al 1818, quando negli Stati Uniti venne depositato il progetto del primo “macinacaffè a muro”, un secolo nel quale avviene il passaggio dall’artigianalità del prodotto alla produzione industriale vera e propria. 

L’evoluzione di uno strumento indispensabile

Ulteriore step evolutivo è l’introduzione del motore elettrico, nel secondo dopoguerra, accanto all’inserimento delle lame piatte, più regolari e precise nel macinato, e quindi più adatte alle esigenze delle macchine espresso a leva del periodo. Una nuova frattura nella tecnologia della macinatura si è avuta così negli ultimi dieci anni, con il salto dal macinacaffè con dosatore classico a quello elettronico (anche detto “on demand”). Le lacune della prima famiglia di prodotti, in cui il caffè macinato viene fatto riposare con il conseguente effetto di ossidazione, hanno reso indispensabile la nuova generazione di macinacaffè, alla quale si sta ora aggiungendo la componente del controllo da remoto e il dialogo con internet. Il macinacaffè on demand è stata la vera rivoluzione degli ultimi anni, tanto che oggi è diventato, in tutto il mondo, il più importante per volumi di vendita. Nei primi macinacaffè on demand la gestione del tempo di macinatura non era precisa, perché mancavano gli strumenti per rendere costante il periodo di attivazione. Con gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’elettronica evoluta, in risposta a un settore sempre più competente, oggi le interfacce touch screen consentono di lavorare con la precisione del centesimo di secondo. Strumenti che consentono al barista una precisione chirurgica rispetto al processo di macinatura. Anche per i torrefattori si tratta di un vantaggio enorme: assicurare parametri di qualità costanti, estendibili a una vasta clientela, rendendo possibile un’esperienza di consumo di pari qualità in ogni momento e in ogni luogo del mondo. Dunque, se un tempo il cosiddetto “occhio del barista” era pressoché l’unica garanzia di una tazza di qualità (insieme ovviamente a un caffè di alto livello), oggi l’elettronica di precisione facilita il flusso di lavoro del barista e consente una uniformità della qualità in tazza un tempo impensabili.

Il macinacaffè 4.0 



L’ulteriore salto di qualità che si sta compiendo oggi è quello di dotare le macchine della possibilità dialogare tra loro, oltre che di strumenti di controllo utilizzabili da remoto, attraverso smartphone e apposite app. Gestire una macchina anche non essendo fisicamente all’interno del bar, oggi è la nuova frontiera. Avere il completo controllo del processo di macinatura e ricevere tutti i parametri stabiliti per far lavorare in maniera efficiente il proprio esercizio commerciale. L’industria 4.0 applicata al mondo dei macinacaffè sta consentendo ai produttori di sviluppare sistemi di reportistica precisi, dunque con dati di facile lettura. Un beneficio assoluto per i torrefattori e i concessionari, che possono analizzare i consumi per ogni cliente, ottimizzando i tempi di servizio: dalla manutenzione all’assistenza fino alla gestione degli ordini e consegne della materia prima. Per il barista i vantaggi sono notevoli: avere sempre più dati a disposizione per ottimizzare il proprio lavoro sotto diversi punti di vista, incrementare la qualità del prodotto, del servizio, valutare parametri come la resa e addirittura ottimizzare la gestione del personale. Per i clienti, infine, i vantaggi sono nella maggiore qualità dell’offerta. L’esperienza tende così a essere sempre più ripetibile e il più possibile costante nel tempo, anche in luoghi diversi tra loro. Dati di consumo in tempo reale, segnalazione dei malfunzionamenti, gestione di un numero elevato di macchine, geo localizzazione e dati di consumo. L’ultima frontiera nel settore dei macinacaffè è dunque nella progettazione e nella produzione di macchine con sistema IOT (l’internet delle cose), ossia, controllabili da remoto. Avere sotto controllo tutti i parametri della macchina dallo smartphone e utilizzare apposite applicazioni che dialogano con il display della macchina: sarà questa la tecnologia con la quale ci interfacceremo presto anche nelle nostre case, prima di prepararci un caffè?
Andrea Ballocci


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