L'Oltrepò Pavese
guarda avanti
Fare squadra
dalla vigna
al calice
Approvati il bilancio 2019 e il bilancio preventivo 2020, la presidente del Consorzio Gilda Fugazza ha elencato gli obiettivi comuni, primo tra tutti fare lavoro di squadra per rilanciare sia il vino che il territorio.
Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha approvato sia il Bilancio consuntivo 2019 che il Regolamento interno del Consorzio stesso. Lo ha fatto oggi all’Enoteca Regionale della Lombardia a Broni (Pv). C'è stato anche il via libera da parte dell'assemblea (all'unanimità) alle modifiche dello Statuto e alle relative delibere.
«Obiettivi - ha proseguito la Fugazza - primo fra tutti il lavoro comune per la valorizzazione del prodotto e del territorio come ricaduta positiva sulle singole aziende: deve essere un mantra, ci tengo come se fosse la mia missione. E proprio perché la sento mia questa missione diventa la nostra. In questi mesi ho seguito con attenzione maggiore il modo di comunicare delle aziende dei soci e mi fa piacere affermare che oggi si sta comunicando in modo identitario: dovremo andare avanti così anche di più, uniti perché sarebbe un errore disperdere energie in messaggi che non rappresentano il territorio».
«Le strategie sono solo finalizzate ad un futuro più evoluto, anche se sempre sostenibile: ok a progetti per un’agricoltura di qualità che sfrutti l’innovazione - che diventa sostentamento economico - per una attenta sostenibilità, territorialità e valorizzazione del capitale umano. Se l’innovazione ci aiuta ad essere più rapidi, più precisi e più puntuali – numerici soprattutto – avremo maggiore controllo della qualità e della sostenibilità del nostro mondo del vino. Dalla vigna al calice ai media ai clienti turisti o consumatori – o tutt’e due – che si aprono ad un’esperienza in Oltrepò, un territorio dove ritornare sempre più spesso e dare credito». Italiaatavola
All'assemblea dei soci l'Oltrepò Pavese fa il punto
Si è espressa a questo proposito la presidente Gilda Fugazza, rivolgendosi all'assemblea dei soci: «Oggi dobbiamo dire grazie al lavoro di squadra che ha portato avanti la Regione Lombardia con l’assessore Fabio Rolfi e tutto il suo staff anche quello di Ersaf diretto da Massimo Ornaghi - e non è così scontato questo grazie. Fra le cose non scontate grazie anche e soprattutto alla collaborazione delle aziende socie, vecchie e nuove, che hanno permesso di arrivare alla modifica dello Statuto e ricalibrare i famosi pesi in assemblea. Obiettivo raggiunto. Solo un’assemblea forte e rappresentata in modo equilibrato - cosciente di tutta la filiera del vino - può vincere le sfide di oggi e di domani».«Obiettivi - ha proseguito la Fugazza - primo fra tutti il lavoro comune per la valorizzazione del prodotto e del territorio come ricaduta positiva sulle singole aziende: deve essere un mantra, ci tengo come se fosse la mia missione. E proprio perché la sento mia questa missione diventa la nostra. In questi mesi ho seguito con attenzione maggiore il modo di comunicare delle aziende dei soci e mi fa piacere affermare che oggi si sta comunicando in modo identitario: dovremo andare avanti così anche di più, uniti perché sarebbe un errore disperdere energie in messaggi che non rappresentano il territorio».
Gilda Fugazza
«Dalla vigna al calice e dal calice ai menu dei ristoranti: il lavoro collettivo coinvolge tutti. Enoteche, bar, tour operator, portali di incoming, enoturismo, elemento strategico per la promozione del settore vitivinicolo. Questo è un obiettivo importantissimo. La promozione sarà diretta al prodotto bottiglia ma anche ai luoghi, alla cultura e ai cibi del territorio e alla storia, che nessuno può inventarsi. Noi l’abbiamo. Bisogna soprattutto portare anche i vini fuori dall'Oltrepò in Italia. Riconquistare le piazze importanti del mondo del vino come Roma e Milano. Lo possiamo fare solo con la promozione, la comunicazione, gli eventi piccoli o grandi che siano. Dobbiamo anche essere strateghi e un po’ filosofi: avere maggiore conoscenza, ampliare le vedute, ascoltare e guardare a cosa fanno gli altri ci aiuta ad essere più creativi: creando così maggior consumo e maggior consumo crea maggiore desiderio di conoscenza».«Le strategie sono solo finalizzate ad un futuro più evoluto, anche se sempre sostenibile: ok a progetti per un’agricoltura di qualità che sfrutti l’innovazione - che diventa sostentamento economico - per una attenta sostenibilità, territorialità e valorizzazione del capitale umano. Se l’innovazione ci aiuta ad essere più rapidi, più precisi e più puntuali – numerici soprattutto – avremo maggiore controllo della qualità e della sostenibilità del nostro mondo del vino. Dalla vigna al calice ai media ai clienti turisti o consumatori – o tutt’e due – che si aprono ad un’esperienza in Oltrepò, un territorio dove ritornare sempre più spesso e dare credito». Italiaatavola
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