Bergamo, chiude Relais S.Lorenzo
«Danno irreparabile
per l’attività»
La struttura alberghiera di Città Alta con il ristorante Hostaria chiude definitivamente i battenti dopo che era stata ipotizzata l’apertura per l’inizio di settembre. Un’altra vittima del covid e dei mancati aiuti.
ABergamo si spengono altre stelle, del turismo e della ristorazione. Ha annunciato infatti la chiusura il Relais San Lorenzo di piazza Mascheroni a due passi dal cuore di Città Alta. La riapertura dopo il lockdown era inizialmente prevista per l’1 settembre, ma i dipendenti hanno ricevuto una lettera nella quale gli è stata annunciata la chiusura definitiva per “danno irreparabile per la nostra attività”.
Una sorpresa per l’albergo, meno inattesa la notizia per chi lavorava nel ristorante annesso, Hostaria, dove i cuochi già non avevano ricevuto il rinnovo del contratto. I dipendenti coinvolti in questo crack e tutti licenziati sono circa quindici, mentre il servizio di camerieri e facchini era già esternalizzato.
La struttura aveva aperto sei anni fa portando un alone di mistero, charme e novità nell’offerta dell’accoglienza bergamasca. Il progetto era stato firmato dall’architetto Adolfo Natalini, uno dei fondatori del Superstudio, ed era stato esposto alla Biennale di Venezia come uno dei migliori progetti contemporanei inseriti in un contesto storico di particolare delicatezza.
Al piano sotterraneo aveva trovato posto il ristorante l’Hostaria che si affacciava sui reperti archeologici rinvenuti durante la ristrutturazione. Qui era stata la cucina di Antonio Cuomo a soddisfare i palati più esigenti della bergamasca, almeno fino a fine 2019. Oggi la chiusura che rischia di lasciare vuoto uno spazio tanto prestigioso quanto potenzialmente di successo come quello di piazza Mascheroni. Un effetto della crisi da covid che dovrebbe far riflettere molte istituzioni miopi. italiaatavola
Chiude il Relais San Lorenzo
Una sorpresa per l’albergo, meno inattesa la notizia per chi lavorava nel ristorante annesso, Hostaria, dove i cuochi già non avevano ricevuto il rinnovo del contratto. I dipendenti coinvolti in questo crack e tutti licenziati sono circa quindici, mentre il servizio di camerieri e facchini era già esternalizzato.
La struttura aveva aperto sei anni fa portando un alone di mistero, charme e novità nell’offerta dell’accoglienza bergamasca. Il progetto era stato firmato dall’architetto Adolfo Natalini, uno dei fondatori del Superstudio, ed era stato esposto alla Biennale di Venezia come uno dei migliori progetti contemporanei inseriti in un contesto storico di particolare delicatezza.
Al piano sotterraneo aveva trovato posto il ristorante l’Hostaria che si affacciava sui reperti archeologici rinvenuti durante la ristrutturazione. Qui era stata la cucina di Antonio Cuomo a soddisfare i palati più esigenti della bergamasca, almeno fino a fine 2019. Oggi la chiusura che rischia di lasciare vuoto uno spazio tanto prestigioso quanto potenzialmente di successo come quello di piazza Mascheroni. Un effetto della crisi da covid che dovrebbe far riflettere molte istituzioni miopi. italiaatavola
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