Vendite fuoricasa in calo di circa un terzo per vini e spirits nel 2020: secondo uni studio che Federvini ha affidato a TradeLab sui consumi out of home, alla fine dell’anno il decremento sarà del 28% per la categoria vini e del 33% per gli spirits.
Sono numerielaborati sulla base del modello “scenario planning” su dati aggiornati a inizio settembre.

Vini: la ristorazione “tiene botta”

La contrazione attesa per il segmento vini (-28%), oltre a essere inferiore a quella stimata per il mercato del fuoricasa in generale (-33%), risulta migliore di un punto percentuale rispetto alle precedenti previsioni, grazie ad un andamento meno negativo del previsto registrato ad agosto.
È soprattutto il settore dei pubblici esercizi a tenere botta: per il veicolo principale del comparto si prospetta infatti una chiusura a fine anno meno negativa di quanto si temeva (-26%), specie per i ristoranti di fascia medio alta, che rappresentano circa il 40% del venduto per la categoria.
Il tracollo semmai proviene dal fronte dei consumi dei turisti, la cui domanda è crollata del 57%.

Spirits: bar serali e disco indietro tutta

Anche il meno 33% previsto per gli spirits migliora di un punto le attese di giugno. Qui le difficoltà maggiori sono riferibili ovviamente ai flussi ridotti di clientela nei locali serali e notturni – che costituiscono il primo canale nel fuoricasa con il 33% dei consumi totali – più penalizzati dal distanziamento sociale: basti dire che le previsioni per fine anno parlano di un devastante -68% per le discoteche e -30% dei bar serali.  BARTU'