Discoteche: ok alla riapertura,
ma i protocolli
sono ancora
quelli dell'estate
Dall'11 ottobre i locali da ballo possono riaprire con una capienza del 50% al chiuso e del 100% all'aperto. Ma le regole d'ingaggio per clienti e gestori sono vecchie di mesi. E il weekend del 17 si avvicina. Le Regioni dovrebbe aggiornare i protocolli la prossima settimana. Il nodo? «La capienza a seconda dell'attività svolta nel locale», spiega Luciano Zanchi di Assointrattenimento
La data ufficiale della ripartenza è stata l’11 ottobre, ma le discoteche attendono ancora ad aprire completamente i battenti. Da un lato, c’è una questione di opportunità: il weekend è sicuramente più allettante del lunedì per riportare i clienti in pista. Dall’altro lato, c’è una questione di organizzazione: ci vuole tempo per riorganizzare le serate fra artisti da coinvolgere, personale da richiamare in servizio e protocolli da collaudare. E proprio su quest’ultimo punto serve tempo: «Né dal Governo né dalle Regioni è stato emanato alcun provvedimento sui nuovi regolamenti conseguenti alle scelte attuate dal decreto. C'è bisogno di editare linee guida aggiornate, perché allo stato attuale non c'è alcun protocollo di sicurezza congruo», ha affermato Luciano Zanchi, presidente di Assointrattenimento.
Protocolli fermi a giugno
Detto diversamente, siamo fermi a giugno. Allora Assointrattenimenti, dopo l’audizione in commissione Salute al Senato si preparava a presentare al sottosegretario Andrea Costa le linee guida per la riapertura con l’obiettivo di arrivare, insieme a Governo e Comitato tecnico scientifico, a riaprire le discoteche. Ci sono voluti altri quattro mesi per consentire una capienza del 50% al chiuso e del 100% all’aperto. Nel frattempo, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. A partire dal raggiungimento dell’immunità di gregge all’uso esteso del green pass, passando per le nuove regole di ingaggio sulla capienza nei luoghi di cultura e spettacolo. Accelerazioni che richiedono una revisione delle regole con cui controllare l’accesso alle discoteche.
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Con le attuali regole, il weekend del 17 ottobre «riaprirà solo il 5% dei locali»
«Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia ci ha rassicurato che le Regioni interverranno la prossima settimana sulle linee guida per la gestione dell’attività nelle discoteche e nelle sale da ballo e da concerto. Nel frattempo, però, come sempre sembra che si siano messi i carri davanti ai buoi e il weekend del 17 ottobre riapriremo in mancanza di regole certe», spiega Zanchi. Una situazione che renderà la vita difficile alle imprese. Tanto che «ritengo che solo un 5% delle discoteche potrà riaprire nel primo fine settimana utile. In molti punteranno ad Halloween che, per certe attività, vale più di Capodanno in termini di fatturato», aggiunge Zanchi. Insomma, fra chi è titubante e chi ha bisogno di un fisiologico tempo per riorganizzarsi (a partire dal reperimento del personale), il via libera dell’11 ottobre è ben lontano dal “liberi tutti”.
Mascherina, controllo del green pass e bicchieri monouso
Ma cosa prevedono i protocolli? All’epoca ce lo aveva spiegato lo stesso Zanchi: «Essenzialmente la nostra proposta si basa sul controllo degli accessi. In discoteca si entra se si è in grado di dimostrare l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un tampone effettuato entro 48 ore prima l’ingresso nel locale. Insomma, chiediamo il rispetto del green pass cosicché una volta entrati i clienti si trovino di fronte la discoteca che hanno sempre conosciuto senza mascherine né distanziamento». Rispetto alle ultime disposizioni, però, qualcosa è già cambiato nel decreto sulle capienze del 7 ottobre. Oltre al rispetto dei limiti della capienza e l’obbligo di controllare il green pass, le discoteche e i locali da ballo sono tenuti a registrare tutti gli ingressi, utilizzare bicchieri monouso, mettere a disposizioni postazioni di sanificazione per le mani e utilizzare sempre la mascherina a meno che non si balli (attività fisica equiparata alla palestra, per intenderci).
Zanchi: «Le discoteche sono contenitori, al loro interno attività diverse»
Tutto chiaro? Sembra di sì. Peccato che la realtà imprenditoriale delle discoteche non ruoti solo attorno al momento del ballo. «I vecchi protocolli e le ultime indicazioni espresse sul decreto capienza non tengono conto del fatto che i nostri locali ospitano eventi diversi. Le discoteche sono un contenitore, ma le attività differiscono: concerti, spettacoli di cabaret, spettacoli su pedana, ecc. Cosa succede se una discoteca organizza un concerto? Segue le regole per i concerti, quindi nessuna limitazione? Ci vuole più chiarezza e una maggiore comprensione delle dinamiche del settore per favorirne la ripresa», conclude Zanchi.
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