La proposta: caffè espresso italiano patrimonio Unesco
L'iniziativa è stata avanzata dal Ministero delle Politiche agricole e verrà vagliata dall'Unesco: «In Italia è molto più di una semplice bevanda. E’ un vero e proprio rito, parte integrante della nostra identità nazionale». L'intento è di valorizzare un prodotto simbolo del Bel paese proprio come già fatto con la pizza napoletana. L'Associazione barmen italiana ha risposto con entusiasmo.
Come era stato fatto nel 2017 la con la pizza napoletana l’Italia stavolta vuole inserire nella lista Unesco dei patrimoni mondiali dell’Umanità un capolavoro culinario quale il caffè espresso italiano. «In Italia è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito - ha dichiarato all’Ansa il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio - È parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo». La proposta è stata approvata all’unanimità dal Mipaaf. La bevanda è stata quindi ufficialmente candidata a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco con questa dicitura: «Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli».
Una candidatura unitaria
«Siamo molto soddisfatti di essere arrivati ad una candidatura unitaria - ha ripreso Centinaio - Verrà quindi trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l'Unesco e confidiamo che questa la approvi e la trasmetta entro il 31 marzo a Parigi. La tazzina di espresso rappresenta per tutti gli italiani un rito sociale e culturale che trova riscontro anche nella letteratura e che appassiona tutto il Paese, da Napoli a Venezia fino a Trieste passando per Roma e Milano. Una candidatura tanto più importante in un momento storico in cui le restrizioni dovute alla pandemia hanno penalizzato i rapporti sociali, molti dei quali avevano come cornice il bancone o il salotto all'aperto di un bar davanti a un buon caffè italiano».
Il barman: «Speriamo sia da stimolo per tutti i baristi italiani
La candidatura ha riscosso il consenso di Abi professional, l'Associazione barmen italiana. «Sono sicuramente contento che il caffè espresso venga proposto come patrimonio Unesco - ha dichiarato Fiorenzo Colombo membro del sodalizio, responsabile della formazione di Abi (è anche insegnante di caffetteria alla fondazione Isb di Torre Boldone in provincia di Bergamo) - Mi auguro che serva da stimolo a molti colleghi perché troppo spesso mi è capitato di bere in giro per l'Italia un espresso non all'altezza del nostro nome. Basti pensare che da tempo gli stranieri ci bagnano il naso ai concorsi internazionali. Anche all'estero in determinati paesi, come per esempio il Portogallo, mi è capitato sovente di bere un buon caffè, una percentuale sicuramente migliore di quella italiana».
Soddisfazione e sostegno dal mondo di #pizzaUnesco
Alfonso Pecoraro Scanio promotore della vittoriosa campagna #pizzaUnesco e sostenitore del Made in Italy agroalimentare esprime soddisfazione per l’annuncio del Mipaf della candidatura del rito del caffè italiano da Venezia a Napoli «È importante aver definito una candidatura unitaria che valorizza le tradizioni italiane legate ad una delle bevande più popolari del mondo e che da Napoli a Venezia ha sviluppato una storia secolare . Serve ora l’impegno di tutti come ottenni sull’arte del Pizzaiuolo napoletano che fu riconosciuta con voto unanime nel dicembre 2017». italiaatavola
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