direttore ITALIAATAVOLA
Èvero che tutto era come sospeso in attesa della nomina del Presidente della Repubblica, ma che dei problemi del Turismo se ne dovesse parlare solo più avanti, in occasione di uno scostamento di bilancio, non era stata proprio una bella decisione da parte del Governo. E infatti, a parte qualche timido assenso su qualche punto, sul decreto Sostegni ter sono fioccate critiche di fuoco da parte di tutte le associazioni e i sindacati di settore. Al punto che il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, è stato letteralmente bocciato e sfiduciato da tutti e il provvedimento è stato ribattezzato come uno dei tanti “ristori” insufficienti del Governo Conte.
Migliaia di imprese a rischio chiusuraLocali sull’orlo del baratro, il Governo “latita”
Tutte le critiche partono dalla totale insoddisfazione di chi si sente preso in giro o, se va bene, non considerato. Imprenditori o associazioni non hanno dubbi: il Governo, e di conseguenza la politica, sembrano non avere capito che bar, hotel, ristoranti e locali di intrattenimento sono sull’orlo del baratro. Fra l’assenza di clientela per la pandemia, il raddoppio di fatto dei costi dell’energia, l’inflazione che colpisce le materie prime, la stretta delle banche sui mutui e la mancanza di ammortizzatori sociali c’è solo da aspettarsi la chiusura di migliaia di imprese. Altro che aiuti: finora sono state messe sul tavolo solo briciole, mentre i pubblici esercizi registrano crolli del fatturato e costi fissi in crescita. E non dimentichiamo che durante i lockdown gli oneri più pesanti erano almeno cancellati o rinviati...
Un provvedimento pieno di buchi e con molte contraddizioni
La cosa che ha lasciato ancora più perplessi è che un provvedimento così importante (considerando anche l’emergenza energia) ci ha messo un sacco di tempo per vedere la luce con tutti i suoi dettagli. E poiché le modifiche apportate non sono poi così lievi, davvero non si capisce come e perché il Governo abbia potuto adottare un provvedimento pieno di buchi e con molte contraddizioni. Un modo fra l’altro insensato che ha offerto argomenti di polemica a tutta la galassia nei negazionisti e dei no vax che, con la copertura dell’estrema destra, addebitano (?) questa situazione drammatica di crisi all’introduzione del green pass...
Niente proroga della cassa integrazione Covid
Proprio l’assenza di certezze e chiarezza spiega peraltro molte delle critiche. Dopo le immediate contestazioni di ConfCommercio e Confesercenti, tutte le categorie interessate erano scese in campo bellicose parlando senza mezzi termini di aiuti insufficienti se non addirittura dannosi. Un esempio per tutti è l’introduzione di una cassa integrazione “scontata”, ma solo fino a marzo e con la sola esenzione dal pagamento della contribuzione addizionale. Come dire un contentino davvero assurdo, se si tiene conto che la richiesta era di una proroga della cassa integrazione Covid (con un’anticipazione cioè del salario). E ciò non a caso visto che la maggioranza delle imprese oggi hanno carenza di liquidità e non sono in grado di sostenere i costi del personale in assenza di lavoro. E per ottenere il pagamento diretto da parte di Inps le aziende dovranno produrre tutta una serie di documenti che invece, per la cassa Covid, non dovevano fornire.
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