Dopo anni in cui il premio era finito alla nuova generazione di birrai, un protagonista della "vecchia guardia" è riuscito a conquistare il titolo di miglior birraio dell'anno, grazie a una continua ricerca, a un costante aggiornamento della gamma e dimostrando che saper guardare alle evoluzioni del mercato e alle nuove tendenze non significa smarrire la propria bussola produttiva e la propria identità. Si tratta di Luigi Recchiuti dell'Operbacco di Notaresco, nel Teramano.
La premiazione di Luigi Recchiuti
Viene dall'Abruzzo il miglior birraio del 2021
Un quesito semplice, ma di difficile risposta: qual è stato il più bravo birraio italiano dell’anno appena concluso? Hanno provato a rispondere 100 giudici chiamati da Fermento Birra (che organizza la kermesse in collaborazione con Mr Malt, Lallemand, J-Software, Fermentis, bioMérieux e Polykeg). Sono loro che hanno deciso di insignire del prestigioso titolo Luigi Recchiuti dell'Opperbacco di Notaresco. Il birrificio abruzzese è riuscito nell’impresa di mettersi alle spalle il favorito Marco Valeriani del birrificio Alder (MB), già vincitore di due titoli, e Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab (RM), che si è confermato ad alti livelli dopo la vittoria dello scorso anno.
Un'avventura iniziata nel 2009
Opperbacco nasce nel 2009 a Notaresco, in una zona collinare vocata al vino, e proprio per questo il birrificio viene chiamato con un gioco di parole che ricorda la vocazione enologica di questa terra, utilizzando come logo il famoso bacco di Caravaggio con uno spumeggiante bicchiere di birra al posto del calice di vino. Dopo una Laurea in Scienze agrarie Luigi scopre il nascente fenomeno della birra artigianale e inizia così il suo viaggio nella produzione, partendo dalla “gavetta” prima come homebrewer, per poi affidarsi all’esperienza di un birraio navigato come Leonardo di Vincenzo, allora in forza a Birra del Borgo. Dopo essersi fatto costruire l’impianto da un artigiano di Vasto, Luigi diventa libero di sfogare la sua passione collocando le attrezzature in uno splendido casolare ristrutturato, in mezzo alle campagne che circondano il comune abruzzese, affiancato ad un locale di mescita, l’Agripub, che ancor prima del birrificio aveva cominciato a far conoscere agli abruzzesi la buona birra, soprattutto belga, proponendola accanto alla cucina locale.
Un momento della manifestazione
Non solo birre sour
Tra le carte vincenti che hanno spinto Luigi in cima alla classifica troviamo il progetto Nature e Abruxensis. Tutto nasce dalla passione per il vino, che negli anni cresce sempre di più e che lo porta a frequentare anche i corsi di Sommelier. Le birre di questa linea vengono tutte realizzate in una stanza climatizzata del casale dove riposano 8 tonneaux e 16 barriques provenienti dalla cantine Masciarelli e Nicodemi. La Nature è fermentata su un pied de cuve di uve, nel 2019 di Montepulciano o Trebbiano, vitigni tipici abruzzesi. Le uve vengono pigiate con i piedi e deraspate a mano, e una volta partita la fermentazione, dopo tre giorni viene aggiunto nella botte il mosto di birra. Ma la connessione con il territorio non finisce qui perché nelle botti finisce anche la frutta locale, come amarene, pesche e ancora uva. La linea Abruxensis, è prodotta invece inoculando un mix di lieviti selvaggi. Birre che hanno lasciato fin da subito il segno stupendo tutti per eleganza, complessità e capacità di far convivere sensazioni più rustiche e selvagge con aromaticità fresche e intriganti.
Opperbacco non significa soltanto birre sour perché le origini produttive affondano nella cultura belga, tedesca e inglese, fin dagli esordi liberamente reinterpretata e miscelata da Luigi che ha dato vita a prodotti come la golden ale 4punto7, la witbier Bianca Piperita, la singolare Triplipa, incontro tra la scuola belga e quella americana, e la possente quadrupel 10elode, anche in versione barricata. Nel tempo studio, passione e miglioramenti tecnologici portano il birrificio ad esplorare il mondo luppolato della IPA, con birre come la Overdose, la Tripping Flowers, la Ei.Pi.Ei o la Be Happy, oltre a quello della bassa fermentazione tedesca con la RustHell.
La classifica finale
1° Luigi Recchiuti del birrificio Opperbacco di Notaresco (TE)
2° Marco Valeriani del birrificio Alder di Seregno (MB)
3° Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello (RM)
4° Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC)
5° Marco Sabatti del birrificio Porta Bruciata di Rodengo Saiano (BS)
6° Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (BI)
7° Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Sirone (LC)
8° Samuele Cesaroni del birrificio Brasseria della Fonte di Pienza (SI)
9° Marco Raffaeli del birrificio Mukkeller di Porto Sant’Elpidio (FM)
10° Enrico Ciani del birrificio Birra dell’Eremo di Assisi (PG)
11° Luciano Landolfi del birrificio Eastside di Latina
12° Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
13° Vincenzo Follino del birrificio Bonavena Brewing di Faicchio (BN)
14° Pietro di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
15° Luca Tassinati del Birrificio Liquida di Ostellato (FE)
16° Gino Perissutti del birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sopra (UD)
17° Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
18° Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
19° Luigi D’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
20° Riccardo Di Profio del birrificio Rebel’s di Roma IAT
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