sabato 14 giugno 2025

Surgelati, i veri alleati contro lo spreco alimentare

 

Surgelati, i veri alleati 

contro lo spreco alimentare. 

Solo il 2,2% nel cestino

Mentre in Italia si getta oltre mezzo chilo di cibo a testa ogni settimana, un'indagine svela come i surgelati, spesso snobbati, siano in realtà una risorsa strategica per tagliare sprechi e costi domestici


Ogni settimana in Italia finiscono nella spazzatura 667 grammi di cibo a testaPiù di mezzo chilo, con un incremento del 17,9% rispetto al 2024. Ma in questo scenario poco rassicurante c'è una categoria che si salvaed è quella dei surgelatisolo 14,9 grammi gettati via a settimanaappena il 2,23% del totale. A dirlo è una nuova indagine dell'Osservatorio internazionale Waste Watcher - Campagna Spreco Zero, realizzata per Iias (Istituto italiano alimenti surgelati), la prima in assoluto a misurare l'incidenza effettiva dei prodotti surgelati sullo spreco alimentare domestico.

Surgelati, i veri alleati contro lo spreco alimentare. Solo il 2,2% nel cestino

Surgelati, solo il 2% finisce nel cestino: l’arma più sottovalutata contro lo spreco

I surgelati sono un valido alleato contro lo spreco alimentare

La ricerca, condotta su un campione di mille persone dai 18 anni in su, conferma che i surgelati giocano un ruolo importante nella gestione sostenibile delle risorse alimentari, grazie a caratteristiche che li rendono difficili da sprecare: durano a lungo, sono porzionati con precisione e non richiedono grandi consumi né di acqua né di energia per essere cucinati. A spiegarlo è Andrea Segrè, direttore scientifico dell'Osservatorio Waste Watcher: «Lo spreco alimentare non deve essere letto esclusivamente come un comportamento individuale scorretto. Piuttosto è un indicatore di fragilità socio-culturale e di marginalità educativa e se vogliamo contrastarlo in modo sistemico, è necessario rafforzare le politiche di educazione alimentare, prestare maggiore attenzione alle informazioni in etichetta, ma anche promuovere l'accesso a elettrodomestici efficienti e soluzioni smart per la gestione del cibo in casa, affinché le famiglie italiane possano trasformare i loro freezer in ‘centri di riserva alimentare' intelligenti e sostenibili. La nostra indagine, infatti, ha rivelato chiaramente che i surgelati sono un valido alleato contro lo spreco».

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E il dato si fa ancora più interessante se si guarda all'andamento dei consumi. Negli ultimi cinque anni, quattro italiani su dieci hanno aumentato significativamente l'acquisto di surgelati. Eppure, il loro spreco è rimasto stabile: dal 2,37% del 2021 al 2,23% del 2024. Nonostante una diffusione crescente, la quantità di prodotto che finisce nel cestino è rimasta tra le più basse in assoluto. Questo perché, al contrario dei freschi, i surgelati non deperiscono in pochi giorni. Lo ricorda Giorgio Donegani, presidente di Iias: «I surgelati non sono solo pratici: sono una scelta intelligente, moderna e sostenibile. Dal punto di vista ambientale il loro vantaggio è doppio: meno sprechi alimentari, ma anche minore impatto energetico. I prodotti sono infatti già lavati e questo riduce il consumo domestico di acqua, e i tempi di cottura più brevi consentono un minore dispendio energetico. La loro lunga conservabilità fa inoltre sì che il prodotto non deperisca prima del consumo».

Surgelati, i veri alleati contro lo spreco alimentare. Solo il 2,2% nel cestino

Giorgio Donegani, presidente dell'Istituto italiano alimenti surgelati

Non è un caso, quindi, se i surgelati entrano a pieno diritto nella top 10 degli alimenti meno sprecati. Basti pensare che frutta e verdura fresche, le più gettate, arrivano a superare i 26 grammi settimanali, mentre i surgelati si fermano a poco meno di 15. In confronto alle verdure in barattolo o in vasetto, il loro spreco è inferiore del 17,4%. A livello geografico, i comportamenti più responsabili si registrano al Nord Italia, dove si sprecano solo 12,5 grammi di surgelati a settimana, il 16% in meno della media nazionale. Le famiglie con figli sono particolarmente attente (-11%), così come i nuclei a reddito medio e medio-basso (-7/8%) e chi vive nei piccoli centri o nelle grandi città (rispettivamente -8% e -5%).

Ecco perché i (pochi) surgelati finiscono nel cestino

Eppure, anche i surgelati possono finire nel cestinoQuando succede, però, non è colpa del prodotto ma di chi lo gestisce: scarsa organizzazione, freezer pieni o mal disposti, catena del freddo interrotta, cattiva comprensione delle etichette. Il 34% degli intervistati afferma di non buttare mai via i surgelati, ma c'è comunque un 14% che lo fa almeno ogni tre o quattro mesi. Le cause principali sono la dimenticanza delle scadenze (22%), la cattiva conservazione (21%), la mancanza di spazio (20%) e le interruzioni della catena del freddo (16%). Proprio su questi aspetti si concentrano le riflessioni di Giorgio Donegani: «Spesso su questi comportamenti dei consumatori incide anche una non perfetta comprensione delle diciture riportate in etichetta. I surgelati - in quanto alimenti non deperibili - sono soliti infatti riportare il Termine minimo di conservazione (Tmc), cioè la dicitura "da consumare preferibilmente entro", che ne consente il consumo anche dopo la data indicata».

I cibi surgelati sono anche alleati del portafogli

Se tutto questo non bastassei surgelati si rivelano anche una scelta vincente dal punto di vista economico. Secondo un'analisi di AstraRicercheil “value for money” di cinque prodotti frozen (fagiolini, patate fritte, filetti di merluzzo, paella) dimostra che convengono eccome. I filetti di merluzzo freschi, ad esempio, costano il 49% in più rispetto ai surgelati, percentuale che sale al 60% se si tiene conto dello spreco. I fagiolini freschi, una volta puliti e preparati, superano del 53% il valore economico della versione surgelata. La paella? Il fresco costa il 246% in più. A fronte di questi numeri, Giorgio Donegani sottolinea come i surgelati possano essere un'opportunità anche nella ristorazione pubblica.

Surgelati, i veri alleati contro lo spreco alimentare. Solo il 2,2% nel cestino

Surgelati: pochi grammi buttati, tanti soldi risparmiati

«Parlando di ristorazione pubblica, questi dati dovrebbero far riflettere anche sull'opportunità di rivedere i limiti attualmente imposti alle forniture di prodotti surgelati nei contratti di appalto per la ristorazione collettiva (Decreto 10 marzo 2020 sui criteri ambientali minimi). Ma non solo. Sarebbe anche sensato ridiscutere dell'opportunità di continuare a richiedere la presenza dell'asterisco all'interno dei menu della ristorazione per indicare l'uso di ingredienti surgelati: un obbligo anacronistico, su cui sarebbe auspicabile che il legislatore italiano facesse chiarezza, al fine di superare questa datata prassi che origina dalla giurisprudenza».

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