Caldarulo, giudice
ai Campionati Fic
«Non solo il piatto
fa grande un cuoco»
Nel corso dei Campionati di cucina Fic, squadre regionali di cuochi professionisti hanno gareggiato giudicati da esperti come lo chef Daniele Caldarulo, che ha raccontato cosa si guarda nel valutare l'operato di un cuoco
I Campionati della cucina italiana che si sono da poco conclusi sono in assoluto la più importante competizione nazione del settore, le categorie nelle quali il concorso è suddiviso abbracciano ogni sfumatura della professione di cuoco e i concorrenti vengono giudicati da giurie di altissima qualità, certificate da World Chefs.
Oltre alle gare singole suddivise in Cucina calda, Cucina fredda e Cucina e Pasticceria artistiche, alcuni dei momenti più emozionanti si sono svolti all’interno del Ristorante delle Regioni dove ogni giorno tre o quattro team regionali hanno preparato un menu di tre portate che è stato servito non solo alle due giurie ma anche al pubblico, fornendo così un servizio ai visitatori della fiera che, dietro al pagamento della cifra modesta di 25 euro, ha potuto godere di un momento gourmet altissimo, con apparecchiatura da gala, servizio professionale e accompagnamento con i vini. Come era prevedibile la richiesta è stata tantissima e i posti a tavola sono andati sempre esauriti.
Le squadre regionali hanno avuto ogni giorno una giuria di giornalisti e opinion leader delle maggiori testate di settore nazionali e una giuria tecnica che è stata presieduta e coordinata da Daniele Caldarulo 37 anni, chef patron del Ristorante Black&White di Bari e team manager della Nazionale italiana cuochi, miglior chef d’Italia, Premio Solidus 2016, terzo classificato alle selezioni italiane del Global Chefs 2013, medaglia d’argento alla Culinary World Cup 2007, vincitore di tre titoli italiani come membro del Regional Culinary Team Puglia (2001-2007), volto noto della tv per la collaborazione e partecipazione ai programmi “Casa Alice” su piattaforma Sky e “La prova del Cuoco” in veste di chef.
«È stato un lavoro molto difficile - ci racconta Caldarulo - in quattro giorni si sono sfidati circa 16 team di professionisti provenienti da tutte le parti d’Italia che hanno avuto a disposizione cinque ore per preparare un menu per circa 60 persone composto da tre portate. Sono tanti gli aspetti che dobbiamo valutare, non solo durante la gara ma anche a fine gara, quindi la pulizia del luogo di lavoro e anche il controllo dei frigoriferi per vedere se è avanzata molto perché non è stata fatta una buona programmazione».
Altri fattori molto importanti, ci spiega Caldarulo sono «le normative igienico sanitarie, il vestiario, l’igiene in cucina, le temperature, il controllo della merce, insomma è un mondo molto complesso e articolato con squadre preparatissime». Conclude con una battuta Caldarulo: «Passatemi il termine, dobbiamo trovare il classico pelo nell’uovo per poter dare i punteggi e decretare il podio».
Oltre alle gare singole suddivise in Cucina calda, Cucina fredda e Cucina e Pasticceria artistiche, alcuni dei momenti più emozionanti si sono svolti all’interno del Ristorante delle Regioni dove ogni giorno tre o quattro team regionali hanno preparato un menu di tre portate che è stato servito non solo alle due giurie ma anche al pubblico, fornendo così un servizio ai visitatori della fiera che, dietro al pagamento della cifra modesta di 25 euro, ha potuto godere di un momento gourmet altissimo, con apparecchiatura da gala, servizio professionale e accompagnamento con i vini. Come era prevedibile la richiesta è stata tantissima e i posti a tavola sono andati sempre esauriti.
Daniele Caldarulo
Le squadre regionali hanno avuto ogni giorno una giuria di giornalisti e opinion leader delle maggiori testate di settore nazionali e una giuria tecnica che è stata presieduta e coordinata da Daniele Caldarulo 37 anni, chef patron del Ristorante Black&White di Bari e team manager della Nazionale italiana cuochi, miglior chef d’Italia, Premio Solidus 2016, terzo classificato alle selezioni italiane del Global Chefs 2013, medaglia d’argento alla Culinary World Cup 2007, vincitore di tre titoli italiani come membro del Regional Culinary Team Puglia (2001-2007), volto noto della tv per la collaborazione e partecipazione ai programmi “Casa Alice” su piattaforma Sky e “La prova del Cuoco” in veste di chef.
«È stato un lavoro molto difficile - ci racconta Caldarulo - in quattro giorni si sono sfidati circa 16 team di professionisti provenienti da tutte le parti d’Italia che hanno avuto a disposizione cinque ore per preparare un menu per circa 60 persone composto da tre portate. Sono tanti gli aspetti che dobbiamo valutare, non solo durante la gara ma anche a fine gara, quindi la pulizia del luogo di lavoro e anche il controllo dei frigoriferi per vedere se è avanzata molto perché non è stata fatta una buona programmazione».
Altri fattori molto importanti, ci spiega Caldarulo sono «le normative igienico sanitarie, il vestiario, l’igiene in cucina, le temperature, il controllo della merce, insomma è un mondo molto complesso e articolato con squadre preparatissime». Conclude con una battuta Caldarulo: «Passatemi il termine, dobbiamo trovare il classico pelo nell’uovo per poter dare i punteggi e decretare il podio».
di Clara Mennella
vicedirettore
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