Dalla Val d'Aosta
al lago Maggiore
La storia del gin
rivive nel territorio
Il gin, distillato storico, raccontato in proposte particolari e sempre diverse, non ha ancora esaurito la sua linfa vitale: dagli aromi delle erbe valdostane nel Ver Gin al gusto della ciliegia piemontese nel Major Gin
Il gin, nella storia della mixology, mai come adesso sta avendo quell’enorme successo che barman e clienti gli stanno decretando, grazie alla nascita negli ultimi anni di innumerevoli nuovi marchi, in gara tra loro per qualità ed eccellenza. Si comincia dal primato del Regno Unito che per secoli fu la patria produttrice del gin, invenzione del professore olandese Franz De La Boe, docente all’università di Leiden alla fine del 1600, il cui intento era quello di trovare un rimedio medicamentoso per alcune malattie dell’epoca.
Tanqueray Ten, un marchio storico, 15 anni fa ebbe l’idea di un gin diverso dal solito, con botanicals e bacche di ginepro, utilizzando agrumi freschi (pompelmi, lime, limoni e arance), distillati in un piccolo distillatore chiamato appunto Number Ten. In Italia invece, un grande iniziatore fu Franco Gasparri, che cambiò le regole del gioco: nulla fu più come prima, aumentarono la qualità e, con essa, il prezzo.
Ed ecco che oggi in tutto il mondo si producono Gin con ricette ed ingredienti particolari, bottiglie dalle forme più stravaganti, abbinamenti e drink eccezionali. E così i migliori barman del mondo fanno a gara su come miscelare e proporre un classico Gin and Tonic, cercando di primeggiare con qualche insolita e originale nota di distinzione.
Anche in Italia molte aziende e distillerie si sono prodigate nell'ideazione di nuove ricette: alcune sono anche riuscite, grazie a corrette scelte di marketing, ad affermarsi, oltre che nel nostro Paese, anche in campo internazionale, vedi il caso del veneto gin Roby Marton, uno dei primi a vedere la luce.
Ormai il mercato del gin - così molti sospetteranno - si starà avviando verso una saturazione. Non credo sia ancora arrivato il momento per questo capitolo: vi è ancora molto spazio nel nostro Paese per nuove idee e giuste strategie di marketing, che non devono obbligatoriamente essere quelle dei grandi gruppi affermati.
Probabilmente, è con questa filosofia nel 2016 hanno visto la luce due nuove etichette di gin italiano, entrambe legate al loro territorio ed alle materie prime locali, gin entrambi a chilometro zero per chi li consumerà nelle rispettive zone di produzione, ma vere eccellenze per ogni bar.
Ver Gin
Nasce tra le Alpi Valdostane, da una idea di Massimiliano Bernardini della distilleria Vertosan, a Chatillon (Ao), rilevata dallo stesso nel 2007. L’idea fu quella di valorizzare le erbe del territorio alpino valdostano, in particolari i fiori di Genepy e di Sambuco, che insieme al Ginepro alpino donano un tocco caratteristico a questo nuovo gin, imbottigliato con l’acqua dei ghiacciai Valdostani a 43°C.
Il profumo rispecchia quello dei fiori e delle erbe officinali montane, emerge una nota delicata di ginepro ingentilito. All’assaggio si percepiscono secchezza e forza, abbinate ad un senso di freschezza. La scelta di una bottiglia trasparente rispecchia la purezza del prodotto, che nasce tra le fresche e gelide vallate della Vallè. Miscelato per il Gin and Tonic, trova giusto abbinamento con qualsiasi tonica (meglio se molto gasate). Il tocco del barman poi completerà il cocktail con agrumi o erbe aromatiche: nella miscelazione questo prodotto è infatti un alleato formidabile per tutti i barman, ed al riguardo ecco una ricetta originale:
Kristall
Ingredienti: 5 cl di VerGin, 2 cl di Vermout Bianco, 5 gocce di Ciardon (liquore al Cardo Mariano).
Procedimento: miscelare nel mixing glass e versare in coppetta a cocktail, aggiungere una spruzzata di olio essenziale di buccia d’arancio e una ciliegina rossa al maraschino.
Major Gin
Nasce sulle rive del lago Maggiore, tra Piemonte e Lombardia. L’idea è di Mattia Desidera con la collaborazione di Fabio Zanetta, suo braccio destro. Tutto nasce dalla passione per il distillato e dall'amore per il territorio: qui si cercano erbe e bacche tipiche della zona del lago Maggiore, che possano contribuire a creare un gin straordinario ed irresistibile per chi se lo troverà davanti.
Oltre un anno di lavoro con 34 ricette diverse provate fino ad arrivare a quella definitiva costituita da Cumino Italiano, Ginepro dell’area delle Alpi e un ingrediente aromatico, la ciliegia piemontese, raccolta nei dintorni dell’area di produzione, imbottigliato a 47°C. Volutamente non vi sono spezie esotiche, così da non togliere le caratteristiche degli ingredienti locali.
Per realizzarlo, Fabio chiese la collaborazione di un distillatore locale, tra i più esperti in Italia, Arturo Rossi, dell’omonima distilleria Rossi d'Angera, famiglia di distillatori dal 1847, il quale seguì la realizzazione del prodotto, passo dopo passo, prova dopo prova, fino al risultato finale. Questo gin, come simbolo, ha scelto il Battello a vapore Regina Madre, che iniziò a solcare le acque del lago nel lontano 1904, periodo legato alla Belle Époque e alla nascita del Grand Tour Italiano.
Particolare cura è stata data alla realizzazione della bottiglia, forma rotonda ed accattivante e un colore che rispecchia quello delle tranquille acque del Lago Maggiore. Sicuramente lo stesso Hernest Hemingay ne avrebbe apprezzato il gusto e l’aroma, lui che frequentò il lago Maggiore quando alloggiava al Grand hotel del Iles Borromees a Stresa. L’aroma ed il profumo sono dolci ed avvolgenti, emergono il cumino e il ginepro, all’assaggio si notano subito secchezza ed aromaticità, contraddistinta dalle note di ciliegia fresca, che lasciano una forte intensità al palato.
Miscelato per il Gin and Tonic, si sposa perfettamente con toniche poco aromatizzate e ben gasate, che esaltino l’aromaticità della ciliegia e del ginepro e la freschezza del cumino, a cui è possibile abbinare, nella stagione invernale, una fettina di lime, e nella stagione estiva, una ciliegia fresca. Sicuramente con questo prodotto si potranno realizzare ricette di altissima qualità. Eccone un esempio:
Hernest
Ingredienti: 4,5 cl di Major gin, 1,5 cl di Lillet Blanc, 1 cl di sciroppo d’agave.
Procedimento: da preparare nello shaker e da servire in coppa a cocktail Vintage style, aggiungere uno spruzzo di buccia di limone e guarnire con una ciliegina al maraschino.
Tanqueray Ten, un marchio storico, 15 anni fa ebbe l’idea di un gin diverso dal solito, con botanicals e bacche di ginepro, utilizzando agrumi freschi (pompelmi, lime, limoni e arance), distillati in un piccolo distillatore chiamato appunto Number Ten. In Italia invece, un grande iniziatore fu Franco Gasparri, che cambiò le regole del gioco: nulla fu più come prima, aumentarono la qualità e, con essa, il prezzo.
Ed ecco che oggi in tutto il mondo si producono Gin con ricette ed ingredienti particolari, bottiglie dalle forme più stravaganti, abbinamenti e drink eccezionali. E così i migliori barman del mondo fanno a gara su come miscelare e proporre un classico Gin and Tonic, cercando di primeggiare con qualche insolita e originale nota di distinzione.
Anche in Italia molte aziende e distillerie si sono prodigate nell'ideazione di nuove ricette: alcune sono anche riuscite, grazie a corrette scelte di marketing, ad affermarsi, oltre che nel nostro Paese, anche in campo internazionale, vedi il caso del veneto gin Roby Marton, uno dei primi a vedere la luce.
Ormai il mercato del gin - così molti sospetteranno - si starà avviando verso una saturazione. Non credo sia ancora arrivato il momento per questo capitolo: vi è ancora molto spazio nel nostro Paese per nuove idee e giuste strategie di marketing, che non devono obbligatoriamente essere quelle dei grandi gruppi affermati.
Probabilmente, è con questa filosofia nel 2016 hanno visto la luce due nuove etichette di gin italiano, entrambe legate al loro territorio ed alle materie prime locali, gin entrambi a chilometro zero per chi li consumerà nelle rispettive zone di produzione, ma vere eccellenze per ogni bar.
Ver Gin
Nasce tra le Alpi Valdostane, da una idea di Massimiliano Bernardini della distilleria Vertosan, a Chatillon (Ao), rilevata dallo stesso nel 2007. L’idea fu quella di valorizzare le erbe del territorio alpino valdostano, in particolari i fiori di Genepy e di Sambuco, che insieme al Ginepro alpino donano un tocco caratteristico a questo nuovo gin, imbottigliato con l’acqua dei ghiacciai Valdostani a 43°C.
Il profumo rispecchia quello dei fiori e delle erbe officinali montane, emerge una nota delicata di ginepro ingentilito. All’assaggio si percepiscono secchezza e forza, abbinate ad un senso di freschezza. La scelta di una bottiglia trasparente rispecchia la purezza del prodotto, che nasce tra le fresche e gelide vallate della Vallè. Miscelato per il Gin and Tonic, trova giusto abbinamento con qualsiasi tonica (meglio se molto gasate). Il tocco del barman poi completerà il cocktail con agrumi o erbe aromatiche: nella miscelazione questo prodotto è infatti un alleato formidabile per tutti i barman, ed al riguardo ecco una ricetta originale:
Kristall
Ingredienti: 5 cl di VerGin, 2 cl di Vermout Bianco, 5 gocce di Ciardon (liquore al Cardo Mariano).
Procedimento: miscelare nel mixing glass e versare in coppetta a cocktail, aggiungere una spruzzata di olio essenziale di buccia d’arancio e una ciliegina rossa al maraschino.
Major Gin
Nasce sulle rive del lago Maggiore, tra Piemonte e Lombardia. L’idea è di Mattia Desidera con la collaborazione di Fabio Zanetta, suo braccio destro. Tutto nasce dalla passione per il distillato e dall'amore per il territorio: qui si cercano erbe e bacche tipiche della zona del lago Maggiore, che possano contribuire a creare un gin straordinario ed irresistibile per chi se lo troverà davanti.
Oltre un anno di lavoro con 34 ricette diverse provate fino ad arrivare a quella definitiva costituita da Cumino Italiano, Ginepro dell’area delle Alpi e un ingrediente aromatico, la ciliegia piemontese, raccolta nei dintorni dell’area di produzione, imbottigliato a 47°C. Volutamente non vi sono spezie esotiche, così da non togliere le caratteristiche degli ingredienti locali.
Per realizzarlo, Fabio chiese la collaborazione di un distillatore locale, tra i più esperti in Italia, Arturo Rossi, dell’omonima distilleria Rossi d'Angera, famiglia di distillatori dal 1847, il quale seguì la realizzazione del prodotto, passo dopo passo, prova dopo prova, fino al risultato finale. Questo gin, come simbolo, ha scelto il Battello a vapore Regina Madre, che iniziò a solcare le acque del lago nel lontano 1904, periodo legato alla Belle Époque e alla nascita del Grand Tour Italiano.
Particolare cura è stata data alla realizzazione della bottiglia, forma rotonda ed accattivante e un colore che rispecchia quello delle tranquille acque del Lago Maggiore. Sicuramente lo stesso Hernest Hemingay ne avrebbe apprezzato il gusto e l’aroma, lui che frequentò il lago Maggiore quando alloggiava al Grand hotel del Iles Borromees a Stresa. L’aroma ed il profumo sono dolci ed avvolgenti, emergono il cumino e il ginepro, all’assaggio si notano subito secchezza ed aromaticità, contraddistinta dalle note di ciliegia fresca, che lasciano una forte intensità al palato.
Miscelato per il Gin and Tonic, si sposa perfettamente con toniche poco aromatizzate e ben gasate, che esaltino l’aromaticità della ciliegia e del ginepro e la freschezza del cumino, a cui è possibile abbinare, nella stagione invernale, una fettina di lime, e nella stagione estiva, una ciliegia fresca. Sicuramente con questo prodotto si potranno realizzare ricette di altissima qualità. Eccone un esempio:
Hernest
Ingredienti: 4,5 cl di Major gin, 1,5 cl di Lillet Blanc, 1 cl di sciroppo d’agave.
Procedimento: da preparare nello shaker e da servire in coppa a cocktail Vintage style, aggiungere uno spruzzo di buccia di limone e guarnire con una ciliegina al maraschino.
di Carmine Lamorte
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