Corte Sant'Alda
e Marinella Camerani
Valpolicella
davvero matriarcale
Non sono molte le "donne del vino" in Valpolicella, una di loro è Marinella Camerani, convinta precorritrice del biologico Demeter e anima ispiratrice della sua famiglia con ben tre figlie e una nipote, un matriarcato
Marinella Camerani, una delle ancora poche donne del vino di Valpolicella, inizia la sua avventura nel 1983, trent'anni di cantina compiuti nel 2016, quando decide di trasformare la residenza estiva della famiglia in una azienda vitivinicola in maniera come lei stessa ama ricordare "artigianale e rinascimentale" perché, come insegna la terra, i risultati si raggiungono solo quando la testa e le mani, ovvero il lavoro manuale e quello mentale, procedono di pari passo.
Corte Sant’Alda a Mezzane di Sotto, nel pieno della Valpolicella orientale si estende su circa 35 ettari di cui 20 vitati e coltivati a "guyot" e tutte le uve sono certificate Demeter (biodinamica). «Non sono poi così importanti gli ettari, a volte vorrei fosse solo uno così io e Cesare potremmo godercelo fino in fondo, a volte vorrei fossero cento, così avrei vino per tutti. A Corte Sant'Alda c'è una casa, una cantina e c'è l'uomo. Uomini e donne che, quotidianamente, condividono obiettivi, sentimenti e pezzi di vita, ognuno con il proprio spazio, le proprie aspettative», così Marinella Camerani descrive la cantina, o meglio la fattoria Sant'Alda dove crescono anche olivi, ciliegi, l'orto e il bosco e ci osano galline, maiali e mucche.
Un tentativo, felicemente riuscito, di raccogliere l’eredita della propria terra e di trasformarla in vita, in vino vero, nel lavoro di tutti i giorni, per poter offrire bottiglie dalla spiccata personalità. Tutto è in perfetta armonia in Valpolicella. Terra dalla bellezza struggente, dove nascono grandi vini.
L'attenzione al territorio, alla biodiversità è profonda a Corte Sant'Alda, dove si percepisce un senso di responsabilità di custodire tesori della terra come ospiti di passaggio, utilizzandoli senza danneggiarli e poterli successivamente consegnare a chi verrà dopo di noi. Marinella Camerani fa parte di chi ritiene che nella vita di un grande Valpolicella i momenti in cui l'uomo, in questo caso la donna, debba intervenire siano rari e principalmente due. Alla vendemmia e quando i ovini viene messo in bottiglia. Durante il resto del tempo il vignaiolo deve essere al servizio del vino. Una grande famiglia a Corte Sant'Alda, nel vero senso della parola con le figlie Bianca, Federica e Alda perché Marinella, oltre che imprenditrice e viticultrice è mamma e nonna della piccola Olivia.
L'esperienza degustativa della cantina e stata dedicata al Ca' Fiui, Valpolicella del 2016. Il nome è quello con cui, sin dall'antichità venne chiamata la collina dove sorge l'azienda. Un Valpolicella di carattere con note di frutti di bosco e buona acidità. vellutato al palato e coinvolgente in bocca. Corvina Grossa, Corvina Veronese, Rondinella e Molinara sono le principali uve, di questo biologico di bel colore rosso vivo. La vendemmia, come tradizione, interamente fatta a mano, inizia i primi di ottobre. Le fermentazioni, che avvengono in tini di rovere, partono spontanee, (lieviti indigeni) i delestages, le follature a mano, la fermentazione malolattica ed il permanere di questo vino nei tini di fermentazione per almeno sei mesi contribuiscono a definire un buon grado di complessità. Gli abbinamenti possono variare dalla carne, ottimo su quella grigliata tipica del periodo, ma anche da bersi con una bella Orata al forno.
Corte Sant’Alda a Mezzane di Sotto, nel pieno della Valpolicella orientale si estende su circa 35 ettari di cui 20 vitati e coltivati a "guyot" e tutte le uve sono certificate Demeter (biodinamica). «Non sono poi così importanti gli ettari, a volte vorrei fosse solo uno così io e Cesare potremmo godercelo fino in fondo, a volte vorrei fossero cento, così avrei vino per tutti. A Corte Sant'Alda c'è una casa, una cantina e c'è l'uomo. Uomini e donne che, quotidianamente, condividono obiettivi, sentimenti e pezzi di vita, ognuno con il proprio spazio, le proprie aspettative», così Marinella Camerani descrive la cantina, o meglio la fattoria Sant'Alda dove crescono anche olivi, ciliegi, l'orto e il bosco e ci osano galline, maiali e mucche.
Un tentativo, felicemente riuscito, di raccogliere l’eredita della propria terra e di trasformarla in vita, in vino vero, nel lavoro di tutti i giorni, per poter offrire bottiglie dalla spiccata personalità. Tutto è in perfetta armonia in Valpolicella. Terra dalla bellezza struggente, dove nascono grandi vini.
L'attenzione al territorio, alla biodiversità è profonda a Corte Sant'Alda, dove si percepisce un senso di responsabilità di custodire tesori della terra come ospiti di passaggio, utilizzandoli senza danneggiarli e poterli successivamente consegnare a chi verrà dopo di noi. Marinella Camerani fa parte di chi ritiene che nella vita di un grande Valpolicella i momenti in cui l'uomo, in questo caso la donna, debba intervenire siano rari e principalmente due. Alla vendemmia e quando i ovini viene messo in bottiglia. Durante il resto del tempo il vignaiolo deve essere al servizio del vino. Una grande famiglia a Corte Sant'Alda, nel vero senso della parola con le figlie Bianca, Federica e Alda perché Marinella, oltre che imprenditrice e viticultrice è mamma e nonna della piccola Olivia.
L'esperienza degustativa della cantina e stata dedicata al Ca' Fiui, Valpolicella del 2016. Il nome è quello con cui, sin dall'antichità venne chiamata la collina dove sorge l'azienda. Un Valpolicella di carattere con note di frutti di bosco e buona acidità. vellutato al palato e coinvolgente in bocca. Corvina Grossa, Corvina Veronese, Rondinella e Molinara sono le principali uve, di questo biologico di bel colore rosso vivo. La vendemmia, come tradizione, interamente fatta a mano, inizia i primi di ottobre. Le fermentazioni, che avvengono in tini di rovere, partono spontanee, (lieviti indigeni) i delestages, le follature a mano, la fermentazione malolattica ed il permanere di questo vino nei tini di fermentazione per almeno sei mesi contribuiscono a definire un buon grado di complessità. Gli abbinamenti possono variare dalla carne, ottimo su quella grigliata tipica del periodo, ma anche da bersi con una bella Orata al forno.
di Andrea Radic
vicedirettore
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