Stile americano
e gusto italiano
Mix vincente
al 12 Morsi di Napoli
Sintesi di stile made in Usa e gusto italiano. Hamburger di alta qualità, grandi carni ed ottime birre nel salotto di Napoli. Idee vincenti generate dall’individuazione dei fattori di forza che generano valore.
Ed una realtà originale, ben modellata, sospinta da arguzia imprenditoriale, scova ed esalta due fattori forti: il binomio American style-Italian taste ed i fornitori chiave di carne e di birra. Stiamo parlando di 12 Morsi, locale grazioso e ben funzionante, ad un passo da piazza dei Martiri, il salotto buono di Napoli. Esperienze pregresse a New York, la voglia di allocare su Napoli un’attività che sappia dare esperienze ad una clientela preparata e perciò esigente.
Locale che tende, le imminenti festività di fine anno ben contribuiranno a ciò, a divenire anytime, uscendo dall’obsoleta angustia di gabbie temporali che ancora ci si ostina, superato l’approccio, a denominare “orario di pranzo”, “orario di cena”.
American style che si palesa, oltre che nel tendere all’anytime, nei tocchi di arredo e nella concezione genuina di hamburger ben fatti. Italian style nell’insieme degli arredi, nel garbo del servizio, nell’eccellente qualità delle carni. Il fornitore delle carni è Sabatino Cillo, macellaio in Airola, paesino del Sannio. Sabatino Cillo è garanzia di carni di grande pregio e, cosa rara, il prode macellaio ha tracking dei capi di cui esibisce sempre l’idonea documentazione. Insomma, nella gran parte dei casi, qui si parla di carni Igp.
Altro valore aggiunto che arreca Sabatino Cillo è il trasferimento di competenze. Quindi Sabatino non solo fornisce le carni ma nel contempo forma le persone di cucina affinché i tagli e le cotture siano impeccabilmente eseguite. Altro fornitore-erogatore a forte valenza fiduciaria è Fabio Ditto, appassionato e competente patron del birrificio artigianale KBirr. Quattro birre, tutte e quatto nell’offering di 12 Morsi: Natavot, Jattura, Paliat, Cuore di Napoli.
Antonio Cerbone, uno dei patron di 12Morsi, pone meritoria enfasi sul suo pane. È il buon americano, con sua lievitazione naturale 18 ore. Inoltre, Antonio lietamente ed orgogliosamente comunica che sono a filiera cortissima, in quanto provenienti da loro orto, l’orto 12Morsi, le verdure adoperate in cucina. Si comincia con tre new entry di menu Sashimi di Manzetta Prussiana, Formaggio Canapaccio by Casa Turillo e Maionese al Miso d’Orzo, Tartare di Fassona scomposta a cura dello chef, Maialino nero casertano by Sabatino Cillo, cotto a bassa temperatura, laccato all’amaretto con crema di Topinambur.
È piacevole constatare il fil rouge che accomuna questo trittico di nuove proposte: la grande cura nell’individuazione degli ingredienti, la meticolosa attenzione in preparazioni assolutamente non facili, la cura nella presentazione. Piatti, fuor di sineddoche, molto belli, griffati in understatement. In ghiotta strizzata d’occhio alla saporita cucina messicana, una buona nuova proposta di Tacos Gourmet, con Genovese cotta secondo la tradizione napoletana; a corollario, Patate di Avezzano a pasta gialla fritte in olio di arachide con Jamon Iberico Recebo, uovo bio by Paolo Parisi e fonduta di formaggi. Qui una constatazione a margine vogliamo prendercela: talmente squisita la Genovese, tra le migliori in assoluto che mia ci sia capitato di degustare che... un’ottima pasta (si pensi alle candele spezzate), a sostanziare sublime primo piatto. . . lo avremmo gradito.
Nel mentre, sempre ben servite, da personale molto gentile e di affabile competenza, le birre fatte da Fabio Ditto. Si passa ai burger gourmet. Un poker: due grandi classici e due nuove proposte. Il primo grande classico è Chomp, ovvero Hamburger di pollo giallo bio by Sabatino Cillo in crosta di corn flakes, formaggio caprino, salsa ai frutti di bosco fatta in casa, lattughino.
New entry: Gasp. Gasp è hamburger di gran gourmet chianina by Salvatore Cillo, Gorgonzola Dop dolce e pesto al basilico: squisito. L’altra new entry è Hot Dog Gourmet, sorta di rivisitazione dell’evergreen salsiccia e friarielli. E difatti: salsiccia di maialino nero, hafod cheddar, cime di friarielli, cipolla rossa di Tropea, sour cream. Il secondo grande classico è il Wow, costituito da hamburger di podolica by Sabatino Cillo, Caciocavallo Podolico (Presidio Slow Food), Patate di Avezzano al forno, misticanza, maionese ai tre pepi fatta in casa. Sontuosa chiusura con meditati e gustosi assaggi di due proposte di carni: una new entry ed un classico.
La nuova proposta, intrigante e ben fatta, è una cube roll di manzetta prussiana. Il grande classico è Texas Ribs di Maialino cotto a bassa temperatura, laccate in salsa teriyaki. Una fusion molto ben eseguita. Un locale molto buono che davvero, nella sostanza oltre che nell’appropriata ed idonea cornice, abilita la clientela gourmet a vivere esperienza deliziosa.
di Vincenzo D’Antonio
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