Una mostra d’arte
nei sotterranei
del maestoso
Domaine Pommery
Fino al 15 giugno 2019, venti artisti internazionali sono stati invitati a creare opere dentro le famose, immense “caves” della Maison Pommery per mettere in discussione la nozione di sotterraneo.
A Reims, il 14 settembre scorso, Pommery ha inaugurato la mostra “L’Esprit souterrain”, a cura del gallerista e critico d’arte Hugo Vitrani. «Il sottosuolo è un territorio di fantasia - spiega Vitrani - avanza furtivamente come l’inaspettato, minaccia ma attrae. Una zona di non-circolazione la cui realtà aumentata è infestata da chimere, calore magmatico, serpenti con tre teste, rituali sciamanici, misteri, bellezze convulse e vene elettriche».Il sottosuolo affascina. La Terra è rotonda, quindi dai tempi di Galileo il sotterraneo è il centro del mondo. È qui, sei piedi sotto terra, che il miracolo dell’arte è nato 40mila anni fa nel crepuscolo del sottosuolo, invadendo le mura con bisonti, uri, cervi, orsi o tracce di mani aerografate. Disegnata nell’oscurità sfidando la paura, l’arte è stata animata da quella sensazione del proibito che continua ad eccitare, secoli dopo, gli artisti di strada che hanno messo i loro dipinti al di sopra delle leggi e ai margini della città.
Il Domaine Pommery affascina per il suo percorso sotterraneo. Le sue cantine si snodano fino a 30 metri dal suolo tra prospettive di gallerie, alcove profonde e scure, immense buche di gesso con pareti patinate e umidità verdastra. Immerso in questo labirinto - sia nelle grotte che nelle gallerie sotterranee - il pubblico si trova tra passato e presente, dentro e fuori, mistico e tecnico.
Immersa nell’opacità, la mostra “The Underground Spirit” funziona come un incrocio di confini fisici e mentali: l’arte diventa tutt’uno con i luoghi dove si confronta, tra luminosità e penombra, dal monumentale al dettaglio, dallo spettacolare all’invisibile e talvolta all’inaccessibile. L’arte è indomabile! Per la 14ª Pommery Experience, venti artisti internazionali di diverse generazioni e pratiche - dal video alla pittura, ai graffiti, alla musica e alla scultura - sono stati invitati a produrre opere “in situ” come risposta al luogo, per rivelarlo meglio, ingrandirlo o sfidarlo.
Gli artisti (in ordine di presentazione) sono: Tania Mouraud, Aline Bouvy, Bruno Gironcoli, SAEIO, Olivier Kosta-Théfaine, Wouter Van Veldhoven, Matias Faldbakken, Guillaume Bresson, Alix Desaubliaux, Ida Ekblad, Mohamed Bourouissa, Tala Madani, SKKi©, Antwan Horfee, Holly Hendry, KAYA (Debo Eilers, Kerstin Brätsch) avec N.O.Madski, Pakui Hardware, Keiichi Tanaami, Zsofia Keresztes, Cleon Peterson, Florian et Michael Quistrebert.
Per informazioni: www.vrankenpommery.it
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