Venezia, stop
anche al fumo?
Brugnaro
si ispira
a Tokyo
Il primo cittadino della Serenissima avanza l’ipotesi di mettere il divieto di fumare tra i vicoli della città lagunare. Sarebbe solo uno dei tanti divieti introdotti negli ultimi tempi.
È ormai noto infatti che Venezia sta cercando in ogni modo di mettere un freno al turismo sfrenato e aumentare la qualità della città, del decoro urbano, tra divieti di navigazione, limiti ai take away, tornelli. E così il sindaco Luigi Brugnaro, dopo essere stato a Tokyo, pensa di dire anche basta al fumo.
Stop alle sigarette in laguna?
L’intenzione è quella di istituire delle aree smoking free, al pari delle plastic free che ha lanciato qualche settimana fa. «Io - spiega - inizierei da alcune aree delicate del centro storico, come Rialto e San Marco, dove c’è molto affollamento soprattutto di turisti. Parla uno che ogni tanto fuma il sigaro, ma cerco di evitare di farlo quando c’è tanta gente, anche se sono all’aperto. È chiaro che ci saranno dei luoghi attrezzati per fumare, ma minimi, poi ogni locale sarà obbligato a trovare delle zone fumatori».
Mettere il divieto non basta, servono scelte complementari. Il Comune starebbe pensando di dare, come gadget, delle piccole buste di plastica: «I fumatori - dice Brugnaro - sarebbero così chiamati a un approccio più responsabile rispetto a un gesto che ha un oneroso impatto sull’ambiente (un mozzicone abbandonato impiega da uno a cinque anni per degradarsi, ndr). È chiaro che dovremmo individuare degli sponsor, ma ce la faremo».
E la disponibilità è arrivata subito dall’associazione Tabaccai. «Riteniamo fondamentali il rispetto dei luoghi, delle persone e la sostenibilità ambientale - ha chiuso il primo cittadino - e anche il divieto di fumo contribuisce a far essere Venezia più pulita. È un segnale che vogliamo dare alle persone, anche a me stesso».
Stop alle sigarette in laguna?
L’intenzione è quella di istituire delle aree smoking free, al pari delle plastic free che ha lanciato qualche settimana fa. «Io - spiega - inizierei da alcune aree delicate del centro storico, come Rialto e San Marco, dove c’è molto affollamento soprattutto di turisti. Parla uno che ogni tanto fuma il sigaro, ma cerco di evitare di farlo quando c’è tanta gente, anche se sono all’aperto. È chiaro che ci saranno dei luoghi attrezzati per fumare, ma minimi, poi ogni locale sarà obbligato a trovare delle zone fumatori».Mettere il divieto non basta, servono scelte complementari. Il Comune starebbe pensando di dare, come gadget, delle piccole buste di plastica: «I fumatori - dice Brugnaro - sarebbero così chiamati a un approccio più responsabile rispetto a un gesto che ha un oneroso impatto sull’ambiente (un mozzicone abbandonato impiega da uno a cinque anni per degradarsi, ndr). È chiaro che dovremmo individuare degli sponsor, ma ce la faremo».
E la disponibilità è arrivata subito dall’associazione Tabaccai. «Riteniamo fondamentali il rispetto dei luoghi, delle persone e la sostenibilità ambientale - ha chiuso il primo cittadino - e anche il divieto di fumo contribuisce a far essere Venezia più pulita. È un segnale che vogliamo dare alle persone, anche a me stesso».
Il primo cittadino della Serenissima avanza l’ipotesi di mettere il divieto di fumare tra i vicoli della città lagunare. Sarebbe solo uno dei tanti divieti introdotti negli ultimi tempi.
È ormai noto infatti che Venezia sta cercando in ogni modo di mettere un freno al turismo sfrenato e aumentare la qualità della città, del decoro urbano, tra divieti di navigazione, limiti ai take away, tornelli. E così il sindaco Luigi Brugnaro, dopo essere stato a Tokyo, pensa di dire anche basta al fumo.
Mettere il divieto non basta, servono scelte complementari. Il Comune starebbe pensando di dare, come gadget, delle piccole buste di plastica: «I fumatori - dice Brugnaro - sarebbero così chiamati a un approccio più responsabile rispetto a un gesto che ha un oneroso impatto sull’ambiente (un mozzicone abbandonato impiega da uno a cinque anni per degradarsi, ndr). È chiaro che dovremmo individuare degli sponsor, ma ce la faremo».
E la disponibilità è arrivata subito dall’associazione Tabaccai. «Riteniamo fondamentali il rispetto dei luoghi, delle persone e la sostenibilità ambientale - ha chiuso il primo cittadino - e anche il divieto di fumo contribuisce a far essere Venezia più pulita. È un segnale che vogliamo dare alle persone, anche a me stesso».
Stop alle sigarette in laguna?
L’intenzione è quella di istituire delle aree smoking free, al pari delle plastic free che ha lanciato qualche settimana fa. «Io - spiega - inizierei da alcune aree delicate del centro storico, come Rialto e San Marco, dove c’è molto affollamento soprattutto di turisti. Parla uno che ogni tanto fuma il sigaro, ma cerco di evitare di farlo quando c’è tanta gente, anche se sono all’aperto. È chiaro che ci saranno dei luoghi attrezzati per fumare, ma minimi, poi ogni locale sarà obbligato a trovare delle zone fumatori».Mettere il divieto non basta, servono scelte complementari. Il Comune starebbe pensando di dare, come gadget, delle piccole buste di plastica: «I fumatori - dice Brugnaro - sarebbero così chiamati a un approccio più responsabile rispetto a un gesto che ha un oneroso impatto sull’ambiente (un mozzicone abbandonato impiega da uno a cinque anni per degradarsi, ndr). È chiaro che dovremmo individuare degli sponsor, ma ce la faremo».
E la disponibilità è arrivata subito dall’associazione Tabaccai. «Riteniamo fondamentali il rispetto dei luoghi, delle persone e la sostenibilità ambientale - ha chiuso il primo cittadino - e anche il divieto di fumo contribuisce a far essere Venezia più pulita. È un segnale che vogliamo dare alle persone, anche a me stesso».
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