Agosto sulla costa adriatica settentrionale, in particolare in Romagna, è oscurato da un fenomeno inatteso: la mucillagine. Questa sostanza gelatinosa, di origine naturale ma dalle conseguenze poco piacevoli, infatti, sta invadendo le acque marine, trasformando le spiagge in un paesaggio surreale e poco invitante. Le immagini che circolano sui social network sono eloquenti: distese di mare ricoperte da una patina viscida e maleodorante, con bagnanti costretti a rinunciare al piacere di un tuffo rinfrescante. E, purtroppo, l'impatto sul turismo non è da poco: molti visitatori stranieri, infatti, non hanno potuto godersi il mare e, con tutta probabilità, non faranno più ritorno in zona in futuro.
La mucillagine, il flagello che deturpa le coste romagnole e allarma i turisti (Shutterstock)Cos'è la mucillagine e perché si forma?
Ma cos'è esattamente la mucillagine? È una sostanza prodotta da alcune alghe microscopiche, che in particolari condizioni ambientali si moltiplicano in modo esponenziale, rilasciando una sostanza viscosa e filamentosa. Questo fenomeno, noto come fioritura algale, è favorito da diversi fattori, tra cui l'innalzamento delle temperature, l'eccesso di nutrienti in acqua (spesso dovuto a scarichi industriali e agricoli) e la scarsa circolazione delle correnti marine.
La mucillagine è pericolosa per la salute?
La domanda che tutti si pongono è: la mucillagine è pericolosa per la salute? In linea di massima, la risposta è no. La mucillagine non è tossica e non provoca irritazioni cutanee, a meno che non sia contaminata da altre sostanze inquinanti. Tuttavia, il suo aspetto sgradevole e la presenza di batteri possono causare nausea, vomito e diarrea in caso di ingestione. Inoltre, la mucillagine può intrappolare al suo interno microplastiche e altri inquinanti, rendendo l'acqua meno pulita e aumentando il rischio di allergie.
Mucillagine, quali sono le conseguenze per l'ambiente?
Oltre a rappresentare un problema estetico e igienico, la mucillagine ha un impatto negativo sull'ecosistema marino. La proliferazione algale limita la quantità di luce solare che penetra in acqua, riducendo la produzione di ossigeno e mettendo a rischio la sopravvivenza di molte specie marine. Inoltre, la decomposizione della mucillagine consuma grandi quantità di ossigeno, aggravando ulteriormente la situazione.
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