giovedì 10 ottobre 2024

Caso Visibilia, l'Inps parte civile contro Santanchè

Caso Visibilia, 

l'Inps si costituisce 

parte civile 

contro Santanchè

A Milano l'udienza preliminare per la ministra del Turismo Daniela Santanchè e altri imputati, accusati di truffa aggravata ai danni dell'INPS. L'ente previdenziale chiede di costituirsi parte civile


Davanti al giudice per le udienze preliminari di Milano, Tiziana Gueli, ha preso avvio il procedimento a carico della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e di altri due imputati, tra cui il suo compagno Dimitri Kunz, in merito a un presunto caso di truffa aggravata ai danni dell’Inps. L’ente previdenziale ha chiesto di costituirsi parte civile per i danni patrimoniali e di immagine subiti.


L'Inps si è costituita parte civile nel processo che vede coinvolta il ministro Daniela Santanchè

Santanchè, la vicenda giudiziaria con l’Inps

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Daniela Santanchè, insieme a Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, un collaboratore esterno incaricato della gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria - società fondata dalla politica, dalla quale è uscita nel 2022 - sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto in modo "indebito" la cassa integrazione in deroga a sostegno delle imprese colpite dagli effetti della pandemia per 13 dipendenti. Le testimonianze raccolte, insieme ai risultati di un’ispezione dell'Inps e a una serie di accertamenti, hanno indicato che quasi tutti i testimoni hanno confermato che la ministra era a conoscenza della situazione. In particolare, si sarebbe resa conto che i dipendenti continuavano a lavorare mentre l'ente previdenziale versava fondi durante l'emergenza, per un totale di oltre 126mila euro e più di 20mila ore.

A Santanchè, così come agli altri due, è stato imputato di aver "dichiarato falsamente" che quei dipendenti fossero in cassa "a zero ore", quando in realtà svolgevano le loro "mansioni" in "smart working". Inoltre, i pm hanno messo nel mirino le integrazioni erogate per compensare le minori entrate della cassa integrazione rispetto agli stipendi, una "differenza" che sarebbe stata pagata attraverso "finti rimborsi per note spese e spese di viaggio".

Visibilia, richiesta di patteggiamento

Visibilia Editore spa, una delle società coinvolte nel procedimento insieme alla stessa Santanchè, ha chiesto di patteggiare. La proposta di patteggiamento, sostenuta dalla Procura, prevede per Visibilia Editore il pagamento di una sanzione pecuniaria di 23mila euro, oltre alla restituzione delle somme contestate nei verbali Inps. Santanchè ha lasciato cariche e partecipazioni nella società nel 2022 La difesa della senatrice di Fratelli d'Italia ha avanzato la richiesta di trasferire il procedimento a Roma, in quanto sede dell'ente previdenziale, e il giudice per l'udienza preliminare di Milano, Tiziana Gueli, si pronuncerà sull'istanza il 23 ottobre.

Santanchè, i fronti aperti

Tra le accuse rivolte a Visibilia e a Santanchè, vi è anche quella di falso in bilancio. Secondo quanto riportato in una nota dal procuratore di Milano, Marcello Viola, "la corretta formazione dei bilanci avrebbe evidenziato una perdita del capitale sociale per Visibilia Editore spa a partire dal bilancio 2016, per Visibilia srl dal bilancio 2014 e per Visibilia Editrice srl dal bilancio 2021".

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L'obiettivo degli indagati, secondo l'accusa, sarebbe stato quello di "conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto", ossia garantire la prosecuzione dell'attività imprenditoriale nascondendo al pubblico le perdite reali. Ciò avrebbe consentito di evitare sia una costosa ricapitalizzazione che una gestione conservativa dell'azienda. Dalle indagini emerge che tra il 2014 e il 2022 le società coinvolte avrebbero registrato "perdite significative e risultati operativi negativi per milioni di euro".

Santanchè, cosa succede ora

La situazione ha portato il governo a ragionare su una eventuale sostituzione dell’attuale ministro del Turismo in caso di rinvio a giudizio, anche se una prima mozione di sfiducia era già stata respinta dal Parlamento in aprile. Tuttavia, l’evoluzione dei processi giudiziari potrebbero portare a valutazioni differenti. Rispondendo all’Ansa, Santanchè, che aveva già lasciato balenare la possibilità di presentare le dimissioni, ha dichiarato di escludere la possibilità di un rinvio a giudizio, affermando: «Escludo che arrivi un rinvio a giudizio oggi, poi sono qui per parlare di politica e non c'è niente di attinente per quanto riguarda la mia attività politica e di ministro». Ha quindi aggiunto di non essere preoccupata e di sentirsi ottimista. 

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