venerdì 25 ottobre 2024

Stretta sul fumo dall'Ue: divieto nei dehors?

 

Stretta sul fumo dall'Ue: in arrivo 

il divieto nei dehors 

di bar e ristoranti

L'Ue, con una silent procedure, vuole estendere, entro il 6 novembre, il divieto di fumo ai dehors di bar e ristoranti, oltre che a parchi, fermate del bus e stazioni ferroviarie. Il provvedimento riguarda anche e-cig e dispositivi a tabacco riscaldato. Calugi (Fipe) commenta: «Tema molto delicato. E mi chiedo: chi si assumerà la responsabilità di controllo?»

di Nicholas Reitano
Redattore

Stretta sul fumo dall'Ue: in arrivo il divieto nei dehors di bar e ristoranti

L'Ue non guarda in faccia a nessuno. Sì, perché entro il 6 novembre, attraverso una silent procedure (ossia una procedura che eliminerebbe qualsiasi tipo di confronto con gli Stati membri), punta a prendere una decisione storica, drastica, estendendo il divieto di fumo anche nei dehors (la zona esterna di un locale con tavoli e sedie, ndr) di bar e ristoranti. Una stretta che rischia di colpire duramente un comparto che sta cercando di rialzarsi dopo il "gancio" pesantissimo inferto dalla pandemia. «È un tema molto delicato, perché da una parte riguarda due diritti: il diritto di chi fuma e, dall'altra, il diritto di chi non fuma. Certamente noi guardiamo questa normativa con interesse, ma bisogna evitare di assumere una posizione ideologica» ha commentato a Italia a Tavola il direttore generale della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), Roberto Calugi.

Stretta sul fumo dall'Ue: in arrivo il divieto nei dehors di bar e ristoranti

L'Ue punta a vietare il fumo anche nei dehors

Cosa prevede la nuova stretta sul fumo dell'Ue?

La stretta, simile a quella presentata dal ministro della Salute Orazio Schillaci nel marzo 2023 e successivamente bloccata dalle lobby del fumo, tuttavia, non si limita ai dehors di bar e ristoranti. La Commissione europea punta ad ampliare il divieto di fumo anche parchi giochi e aree di divertimentoedifici pubblicifermate degli autobus e stazioni ferroviarie.

Ma non è tutto, perché il provvedimento coinvolgere una vasta gamma di dispositivinon limitandosi alle sigarette tradizionali, ma includendo anche i prodotti di nuova generazione come le sigarette elettroniche, le "puff" (e-sig usa e getta) e i dispositivi a tabacco riscaldato.

Stretta sul fumo dall'Ue: impatto 

e responsabilità per i ristoratori

Da qui, le preoccupazioni di Calugi sul tipo di responsabilità che potrebbero ricadere sui ristoratorievidenziando le difficoltà pratiche e gestionali che comporterebbe il controllo sul rispetto dei divieti: «Se una persona esce dal locale per fumare, non si può ritenere responsabile il ristoratore per un comportamento esterno. Bisogna anche fare una distinzione tra sigarette tradizionali e prodotti senza combustione: soprattutto in spazi aperti come i dehors, questi ultimi hanno un impatto diverso rispetto alle sigarette tradizionali. È per questo che raccomandiamo prudenza ed equilibrio nei giudizi, evitando approcci, appunto, ideologici».

Stretta sul fumo dall'Ue: in arrivo il divieto nei dehors di bar e ristoranti

Il direttore generale della Fipe, Roberto Calugi

Di fatto, con circa 10 milioni di fumatori attivi e oltre 75 miliardi di sigarette consumate nel solo 2023il mercato del fumo in Italia - purtroppo - è significativo, e una regolamentazione troppo rigida potrebbe ridurre il numero di clienti nei locali dotati di spazi esterni come terrazze e dehors, aree importantissime per la ristorazione e ospitalità. Calugi ha aggiunto un ulteriore punto critico, quello dei controlli, chiedendo maggiore attenzione: «Chi si assume la responsabilità di verificare tutto questo? Nei locali chiusi è certamente più facile; negli spazi aperti, invece, diventa davvero complicato. I ristoratori non possono controllare l'universo mondoe questo mi preoccupa molto. Gli imprenditori vogliono fare gli imprenditori, non i controllori» ha spiegato il direttore generale della Fipe.

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La stretta sul fumo dell'Ue e l'impatto economico su bar e ristoranti

Sul piano economico, l'allarme è alto: la ristorazione, che si sta lentamente risollevando dopo i duri colpi della pandemia, potrebbe vedere rallentata la propria ripresa. Calugi ha concluso sottolineando come il divieto di fumo esteso agli spazi aperti, comprese - ad esempio - le terrazze degli hotel, potrebbe avere un impatto pesante: «Un divieto di fumo esteso anche a spazi aperti come le terrazze degli hotel avrebbe sicuramente conseguenze economicheChi gestisce questi spazi ne risentirebbema è difficile stimare le cifre in questo momento». Cifre che, d'altronde, rischiano di essere da capogiro.

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