Il comfort food per eccellenza degli italiani? La pizza! Ma anche le focacce. Il concetto di "comfort food" è, infatti, legato a piatti familiari (40%) e a quelli che possono migliorare il nostro stato d'animo (38%). Tra questi, spiccano, appunto, pizza e focacce per il 60% degli italiani, ma anche dolci (40%), gelati (38%) e il cioccolato (32%).
La pizza è il comfort food degli italianiLe emozioni più comuni, dopo aver gustato il proprio cibo preferito, riguardano, tra gli italiani, una sensazione di gratificazione (44%) e felicità (41%). È quanto emerge da una ricerca condotta da Bva Doxa per il food delivery Just Eat relativa alla settima edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia e finalizzata a scoprire quali sono i nuovi driver che plasmeranno il mondo gastronomico e del food delivery alla quale ha collaborato Wgsn, istituto di ricerca sulle tendenze dei consumi. L'indagine mette in risalto in particolare come l'atto di ordinare cibo a domicilio è spesso associato a emozioni positive come soddisfazione e relax.
L’analisi di mercato ha rilevato nello specifico che oltre il 90% degli italiani afferma di ordinare un piatto basandosi su emozioni o ricordi positivi. È registrato che l'80% degli italiani si dice interessato a provare un alimento progettato per migliorare l'umore.
I risultati dello studio segnalano inoltre che il 70% degli italiani ha dichiarato di aver provato almeno una volta a replicare ricette o piatti che hanno visto realizzare da influencer o personaggi famosi attraverso i canali social, mentre il 50% segue almeno un ristorante sui social. Tra i dati anche l'importanza della provenienza delle materie prime e l'uso di prodotti locali e a chilometro zero (44%), e l'adozione di iniziative anti-spreco (42%), considerati elementi chiave per definire un ristorante come sostenibile. Nel dettaglio il 65% si dice disposto a pagare di più per una consegna più sostenibile, specialmente la Generazione Z. Infine è rilevato in Italia "un forte interesse" per la sperimentazione di sapori intensi e nuovi (22%), soprattutto tra i giovani (25-34 anni), che resta però spesso associata a un forte legame con i piatti familiari (36%). Iat
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