mercoledì 23 ottobre 2024

"Venezie a Tavola", il racconto del bello e del buon

 "Venezie a Tavola", 

il racconto del bello 

e del buono



Presentata a Ferrari Incontri la Guida 2025. Molti i ristoranti e gli chef premiati. Alto Adige ancora superstar. In Trentino molti addii e sei "new entry".

di Giuseppe Casagrande

Oltre 200 ristoranti, 30 pizzerie, 40 etichette di vini (bollicine, vini bianchi, rossi e dolci), 35 prodotti tipici. Ecco, in sintesi, la guida «Venezie a Tavola» 2025 presentata ieri a Trento presso le cantine della maison spumantistica Ferrari. La guida, diretta da Luigi Costa e curata da Gianluca Montinaro, accompagna i lettori in un «viaggio goloso» che parte dal Trentino Alto Adige per approdare in Slovenia e Croazia dopo aver attraversato il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, alla scoperta dei migliori ristoranti, pizzerie, vini e prodotti tipici delle Venezie. Un territorio ricco di affermati imprenditori impegnati nel mondo dell’enogastronomia e di piccoli «artigiani del cibo», maestri nel valorizzare ogni giorno – sia i primi che i secondi – un tesoro unico di competenze, saperi e tradizioni.
L'editore Filiberto Zovico con gli autori della Guida "Venezie a Tavola" 2025.

La Guida «Venezie a Tavola» 2025 racconta l’anima di queste terre, con i variegati profumi, sapori e gusti delle diverse cucine focalizzando l'attenzione sulle eccellenze che si possono scovare in una modesta trattoria di campagna o in un esclusivo ristorante stellato. Discorso che vale anche per le cantine e i vini che s'incontrano lungo il viaggio. In somma una Guida indispensabile non solo per i gourmet più smaliziati, ma per tutti coloro che amano godere degli onesti piaceri della tavola.


Dal Trentino Alto Adige al Friuli, dal Veneto alla Slovenia e Croazia

La quindicesima edizione della Guida "Venezie a Tavola" (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia) come tutte le altre guide consorelle ("Emila Romagna a Tavola", "Milano e Lombardia a Tavola", "Piemonte a Tavola" e "Toscana a Tavola") edite dalla patavina Post Editori si propone di tracciare, attraverso le parole, un racconto del bello e del buono che queste regioni ci regalano a tavola e in cantina. Un racconto affascinante poichè attraverso i piatti, i vini e i prodotti tipici dei diversi territori si realizza un affresco che non è solo un elenco di località, insegne, etichette, ma è una descrizione a tutto tondo delle culture enogastronomiche del BelPaese.
"Non facciamo classifiche, non diamo stelle, cappelli o forchette - hanno precisato Luigi Costa, direttore della Guida "Venezie a Tavola" e il curatore Gianluca Montinaro - ma diamo consigli guardando a chi meglio interpreta questi territori".

In Alto Adige recensiti 31 ristoranti: al vertice l'Atelier Moessmer

Trentuno sono i ristoranti che "Venezie a Tavola" edizione 2025 ha recensito in Alto Adige. Si passa dall'Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler (3 stelle Michelin, locale sold out con settimane di attesa per la prenotazione, menu degustazione "Cook the Mountain" 320 euro più 180 euro per l'abbinamento vini) al ristorante Oberraut, tipica trattoria sudtirolese, sempre a Brunico, con la veccchia e romantica stube, il fienile, la stalla, l'orto (più abbordabile il prezzo: 50 euro). Ed ancora: dall'Osteria Acquarol (Appiano), una stella Michelin, l'elegante bamboniera di Alessandro Bellingeri e della compagna messicana Perla Cardenas (con tre versioni del menu degustazione da 100, 120, 140 euro) al bucolico "Lerchner's in Runggen" di San Lorenzo di Sebato all'imbocco della Val Badia, locale famoso per la trilogia di canederli, il goulasch e la rosticciata di carne, patate e cipolle in padella (conto più che onesto: 45 euro).

In Trentino molti addii e sei new entry. Dieci i ristoranti confernati

Sedici sono i ristoranti trentini recensiti dalla Guida. L'anno scorso erano 18. Non figurano più il ristorante Senso by Alfio Ghezzi al Mart di Rovereto, la Storica Osteria Morelli con l'uscita di scena di Fiorenzo Varesco, il Chimpl di Vigo di Fassa, la Vitis Lounge Winery di Arco, la Casa del Vino di Isera, Villa Madruzzo a Cognola di Trento, il ristorante Semola Fina a Castel Pergine, il ristorante Grual Lefay di Pinzolo.
In compenso si registrano sei "new entry": lo Scrigno del Duomo (Trento), il Ristorante da Silvio della famiglia Manna, gioiello di Riccardio Schweizer (San Michele all'Adige), l'Hosteria Toblino (Sarche), il ristorante Al Volt (Riva del Garda), la Perla del Lago, ristorante dell'Alpenresort Hotel Belvedere (Molveno) con lo stellato Diego Rigotti e il Lusernarhof di Luserna della famiglia Zotti.
Confermati i ristoranti PB di Peter Brunel (Arco), El Molin di Alessandro Gilmozzi (Cavalese), la Filanda (Denno), Vechia Sorni (Lavis), Boivin di Riccardo Bosco (Levico Terme), il Gallo Cedrone (Madonna di Campiglio), Malga Panna di Paolo Donei (Moena), Innesti (Pergine Vlsugana), Le Due Spade (Trento), Locanda Margon (Ravina di Trento).


I premi speciali assegnati dalla Guida "Venezie a Tavola" 2025

Premio Ristorante dell'Anno assegnato dalla Cantina Santi a Giacomo Sacchetto dell'Hotel a  Palazzo Soave Iris Ristorante (Verona). 
Premio alla Carriera assegnato da Surgiva del Gruppo Lunelli a Herbert Hintner del Ristorante "Zur Rose" di Appiano (Bolzano).
Premio Sommelier dell'Anno assegnato dalla Cantina Kettmeir a Nicola  Spimpolo dell'Hotel Schlosswirt Luisl Stube di Lagundo (Bolzano).
Cantina dell'Anno premio assegnato dal gruppo Masi a Michel Hoberhammer  della Baita Piè Tofana di Cortina d'Ampezzo (Belluno).
Carta delle Bollicine premio assegnato da Canevel Spumanti di Valdobbiadene  a Michele Berto del Ristorante San Martino di Scorzè (Venezia).
Maitre dell'anno premio assegnato da Astoria Wines a Michela Gobbo del  Ristorante Gellius di Oderzo (Treviso).
Giovane dell'Anno premio assegnato dalla cantina Giannitessari d Andrew  Lunardi del Ristorante Lemelae di Gallio Altopiano di Asiago (Vicenza).
- Cucina che onora il territorio premio assegnato da Lattebusche a Manuel  Gobbo del Ristorante Le Beccherie di Treviso.
Novità dell'Anno premio assegnato dalla Cantina friulana La Viarte ad Andrea  Coppetta Calzavara dell'Hotel Palazzetto My Venice (Venezia).
Donna di Spirito premio assegnato dalla Distilleria Schiavo dal 1887 a Elena  Brovedani del Ristorante Laite di Sappada (Udine).
Ricerca e Innovazione premio assegnato da Berto's cucine a Francesco  Sodano  della famiglia Rana di Oppeano (Verona).
Sostenibilità e Filiera corta premio assegnato da Pasticceria Filippi a Fabio e    Federico Benetti della Locanda Benetti di Costabissara (Vicenza).
Pasta dell'Anno premio assegnato da Giovanni Rana ad Antonio Dal Lago del Ristorante Casin del Gamba, Altissimo (Vicenza).
Dolce dell'Anno premio assegnato da Rigoni di Asiago ad Alessio Longhini di  Ca' Apollonio Gourmet di Romano d'Ezzelino (Vicenza).
Carta dei Distillati premio assegnato dalla Distilleria Marzadro  ad Alessandro  Portinari del Ristorante La Peca di Lonigo (Vicenza).  
Pizza dell'Anno premio assegnato da Mulino Caputo di Napoli alla Pizzeria "Al  Lampione" di Gorizia.
Pizza Gluten Free dell'Anno premio assegnato da Mulino Caputo di Napoli alla Pizzeria "Settimo Cielo" di Pescantina (Verona).
 
Il lunch di Edoardo Fumagalli con il risotto ai petali di rosa

Al termine della premiazione Camilla Lunelli, vicepresidente nonchè responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne della casa spumantistica trentina, ha invitato i premiati nel salotto di Ferrari Incontri per lo sfizioso lunch creato per l'occasione dal talentuoso chef stellato di Locanda Margon, Edoardo Fumagalli, che ha deliziato gli ospiti con i suoi manicaretti. Dai laghi dolomitici la trota marmorata leggermente affumicata con bouquet di insalatine aromatiche, dressing profumato alle spezie di montagna e cereali soffiati. Una bontà dai pascoli della Rendena anche la battuta di manzetta, sedano di monte e crema di agone sotto sale. E dall'orto biologico della Val di Gresta la crema di carote di montagna, pane all'aceto di Chardonnay e scalogni in agrodolce. 
Da standing ovation Riso&Rose&Rosé di Maso Margon: un risotto cotto in infusione di petali di rosa della cinquecentesca Villa Margon con Ferrari Perlé Rosé. Confesso di aver chiesto il bis, cosa che mi capita raramente, ma questa volta lo meritava. Dulcis in fundo, il dolce tartufo nero con miso di noci del Bleggio. Che altro aggiungere? Semplicemente chapeau!

In alto i calici. Prosit!

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