L’ambasciatore McDonagh:
qui per collaborare su primario.
A Verona l’Irlanda è
«Guest Country» della rassegna
internazionale dell’agricoltura
«Fieragricola mi ha colpito per la grandezza,
l’importanza dei legami con le associazioni e la qualità degli espositori. La nostra partecipazione qui è simbolo di un grande passo in avanti nei rapporti tra i nostri Paesi, in particolare nella collaborazione nel settore agroalimentare, anche se, in generale, le relazioni tra Italia e Irlanda sono molto solide».
Così ha dichiarato Bobby McDonagh, ambasciatore d’Irlanda in Italia, dicendosi«molto orgoglioso e contento che il nostro Paese partecipi alla 112ª edizione di Fieragricola, in qualità di Guest Country».
Quella del «Paese Ospite» è un ritorno a Fieragricola, una delle prime in Europa ad attuare tale politica di rappresentanza fin dagli anni Settanta. L’Irlanda si trova ne lpadiglione 12, stand C2.
Dopo la crisi vissuta all’inizio degli anni Duemila, Dublino ha messo il turbo all’economia, grazie a misure di intervento sia sul pubblico impiego che con politiche di agevolazione fiscale che hanno attratto investimenti esteri. Contemporaneamente, ha incentivato le esportazioni. Sul versante agricolo, nel periodo 2014-2020, il Paese potrà contare su 2,1 miliardi di euro, stanziati dall’Ue, per lo Sviluppo rurale, ai quali si aggiungeranno gli investimenti nazionali.
«Abbiamo – ha aggiunto Mc Donagh - una popolazione molto giovane e, visto che il tema di Fieragricola 2016 è l’innovazione e la sostenibilità, parliamo di giovani imprenditori particolarmente orientati alle nuove tecnologie, allo sviluppo sostenibile, all’ottimizzazione energetica in campo agricolo.
Ci sostiene, in particolare, anche il fatto che nel campo dell’educazione e della formazione abbiamo la più alta percentuale di giovani che raggiungono la laurea a livello europeo».
Il 10% del Pil irlandese è frutto del comparto primario, nel quale lavorano oltre 100.000 persone. L’Irlanda ha intrapreso un percorso mirato legato alla sostenibilità, attraverso il progetto Origin Green, al quale hanno aderito circa 43.500 aziende irlandesi per l’allevamento di bovini, pari al 90% della produzione di carne bovina totale, e 18.000 imprese a indirizzo lattiero-caseario d’Irlanda, corrispondenti di fatto al 100% del settore.
Le esportazioni, nel settore agroalimentare, hanno registrato per sei anni consecutivi una crescita che ha proiettato l’Irlanda su valori di 10,8 miliardi di euro. Sebbene il 41% dell’export agroalimentare sia destinato al Regno Unito, i prodotti Made in Irelandraggiungono complessivamente 175 paesi.
«L’Irlanda ha molti vantaggi in campo agricolo – ha ricordato l’ambasciatore in Italia – e possiamo considerarci all’avanguardia sia nel segmento dei bovini da carne che in quello del latte, potendo beneficiare di una situazione climatica ideale per l’allevamento, come anche l’Italia. Motivi per i quali ritengo che lo scambio tra i nostri Paesi sia vantaggioso e promettente per entrambi».
Il valore dell’export irlandese nel solo comparto zootecnico nel 2015 è stato di 3,2 miliardi (+2% sul 2014), rappresentato, più precisamente, da 2,4 miliardi di euro per le carni bovine, 570 milioni per le carni suine, 320 milioni per gli avicoli, 230 milioni per l’ovicaprino e 195 milioni frutto della vendita di animali vivi.
L’Irlanda ha attuato politiche incentivanti anche per il biologico, mettendo a disposizione degli agricoltori 5 milioni di euro per investimenti finalizzati agli impianti per la trasformazione, preparazione, classificazione, imballaggio e stoccaggio di prodotti biologici.
«Il nostro sistema è molto aperto al business – ha ribadito l’ambasciatore – con pochi ostacoli burocratici. A Fieragricola potrete conoscere storie molto interessanti dei nostri espositori e agricoltori, vi invitiamo dunque a venirci a trovare».
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