martedì 20 marzo 2018

Montona lusso e anima


Montona 
(Croazia)
lusso e anima
Nel cuore dell’Istria iniziati i lavori alla costruzione del Roxanich Heritage Wine Hotel, progetto per molti versi unico voluto dalla famiglia Rožanić (col sostegno dell’Ue) e firmato dal «Cappellaio Matto» degli architetti, Idis Turato
Il valore del progetto dell’albergo è di 48 milioni di kune (una parte garantita dai fondi strutturali d’investimento europei). Per la cantina gli investimenti previsti sono di 31,3 milioni di kune: Bruxelles (programma di sostegno al settore vitivinicolo) contribuisce con quasi dieci milioni

L'unione di quello che 20 anni fa non poteva accadere. È così che definisce il Roxanich Motovun Projekt l’architetto Idis Turato ideatore sul fronte architettonico del progetto in via di realizzazione a Montona. “L’agricoltura, la produzione (vigneto) e l’immagazzinamento (antica cantina della cooperativa), il wine-tasting e ultimo, ma non ultimo, il turismo”, ha rilevato Turato durante la presentazione dell’ambizioso piano al ristorante Cotić. 
E poi Montona è una locazione splendida posta sul colle nel cuore dell’Istria centrale, a 21 km a sud-est da Buie. Da qui si possono raggiungere tutte le principali attrazioni che la penisola tricolore (rossa, bianca e grigia) propone nel suo ricco e multicromatico menù turistico: da quelle culturali ad altre più “ludiche”. Una struttura definita ibrida che va a sciogliersi nel colle, anzi topograficamente diventa quasi un tutt’uno e non assume le fattezze di uno di quei mostri architettonici in cemento di cui abbiamo ancor freschi ricordi. Oggi la tendenza dell’architettura moderna è un voler fondersi con la natura che circonda la location scelta per un progetto. In gergo è chiamata trasparenza, nel senso di comunicazione tra la struttura e l’uomo, tra l’oggetto e il luogo, tra il contenitore e le culture del passato e quelle destinate a fruirlo. Rispetto per la natura e cercare di farne parte il più possibile, questo si cerca di fare a Montona un albergo che “entra nel colle” montonese, che non lo va a deturpare, una fusion.
Strada del vino
Programmi e offerte dell’albergo saranno uniti da una via. “Il Roxanich Motovun Projekt è una specifica e autoctona ‘strada del vino’, un tracciato riservato a esploratori di un’offerta enogastronomica di qualità, un percorso per nomadi del turismo che sale come un serpentone lungo la collina montonese: inizia nel vigneto e finisce all’ingresso dell’albergo”, è stata la colorita descrizione di Turato, architetto fiumano noto per i suoi progetti futuristici e al di fuori da ogni tradizionale schema architettonico. “L’architettura, ha spiegato Turato, non esiste senza tre elementi: spazio, spirito e location”. L’idea dell’abbaziano Rožanić ha fatto il resto. Montona rappresenta l’ideale, il luogo è iconico ai piedi del colle.
Roxanich, the origins
Nell’insediamento Kanal i lavori alla costruzione del Roxanich Heritage Wine Hotel con annessa cantina vinicola hanno avuto inizio da poco: si tratta di un progetto del valore di 79.327.696,33 kune (poco più di 10 milioni di euro circa) che è in parte cofinanziato da mezzi Ue. Secondo Mladen Rožanić, investitore e noto produttore di vini, colui che sta dietro al mega-progetto, “si può parlare di un ritorno alle origini, con cui si vogliono celebrare i 10 anni della presenza sul mercato e sul territorio”. I numeri sono impressionanti: l’albergo avrà 3.000 metri quadrati, 28 stanze classiche più quattro appartamenti, nonché altri contenuti a complemento come una rivendita di vino al dettaglio, un club e la zona wellness. L’immensa cantina, più di 3mila metri quadrati è riservata a suo messere il vino: vi potrà invecchiare e migliorare in santa pace.
Della vecchia cooperativa vinicola montonese, da dove sono partiti i lavori, resteranno solo i muri tipici per il posto, mentre la nuova cantina sarà suddivisa in cinque piani. L’albergo, almeno così si prevede nel progetto, servirà anche a ospitare eventi culturali di un certo spessore come anche mostre. Avvenimenti che si potranno poi commentare tenendo in mano un calice di buon vino o per i più abili conoscitori procedere a un wine tasting (degustazione) e perché no a cene di lusso nell’ambito del ristorante che sarà di tipo open: è previsto che il menù sia principalmente dedicato alla tradizionale cucina istriana e alle sue elaborazioni moderne. Gli ideatori del progetto, Rožanić in testa, hanno pensato pure a dei cooking & tasting show per esperti, ma anche per semplici appassionati. A conti fatti un connubio fra l’offerta eno-gastonomica istriana e la calda accoglienza che il popolo di questa terra sa offrire.
La costruzione dell’albergo a detta di Mladen Rožanić, non farà mutare la sua filosofia del “fare vino”, resta tutto lo stesso: vini sinceri e naturali come ora quelli che hanno fatto diventare riconoscibile il marchio Roxanich nel mondo enologico. Visto che la cantina sarà più ampia del passato ci sarà la possibilità per lo sviluppo di nuove idee per restare sempre in corsa su un mercato sempre più esigente.
Il valore del progetto dell’albergo è di 48.030.633,11 kune, mentre la somma proveniente dai fondi strutturali d’investimento europei è pari a 9.644.124,59 kune. Per la sola cantina gli investimenti previsti sono 31.297.069,22 kune; in base al programma nazionale di sostegno al settore enologico (2014-2018) Bruxelles contribuisce con 9.962.931,83 kune. L’apertura di albergo e altri contenuti è prevista a giugno 2018: il progetto darà lavoro a 25-30 dipendenti.
Energia positiva
Alla presentazione il progetto della famiglia Rožanić ha lasciato la gran parte dei presenti a bocca aperta; chi ha trovato le parole giuste è stato il presidente della Regione Istriana, Valter Flego. “ Una famiglia - così si è espresso Flego - che è ‘avanti’ e la loro visione dell’abbinamento cantina/hotel rappresenta la parola chiave della sinergia, attorno alla quale in futuro ruoterà tutto. L’unione di agricoltura, turismo e offerta. Dobbiamo essere presenti sul mercato globale e questo progetto rappresenta il quid verso il traguardo al qual l’Istria ambisce in futuro”.
Gli hanno fatto eco il sindaco montonese Tomislav Pahović, secondo il quale Rožanić con questo progetto alza l’asticella della qualità dell’offerta turistica a Montona, ma generalmente parlando anche in Istria. “Uno dei più grandi investimenti in Istria negli ultimi 10-15 anni. “È un hotel a tema ed è quello di cui abbiamo bisogno. Montona è carente di offerta alberghiera, per l’Istria centrale ha lo stesso valore che ha Rovigno per la costa”, ritiene Denis Ivošević, a capo dell’Ente turismo della Regione.
Il vino non è il solo polo attrattivo di Montona, il bosco delle vicinanze è da anni meta dei tartufai. Fino al XVIII sec. Montona fu un punto importante nella parte veneziana dell’Istria, tra l’altro anche per il controllo, appunto, del bosco. Si racconta che nel rione di San Pancrazio (Brkač) sia stata ritrovata la più vecchia anfora ancora contenente vino, niente di strano sapendo che in antichità una delle attività più diffuse tra la gente era la produzione di ceramica. Il nucleo di Montona è circondato dalle mura di difesa (XIII- XIV sec): poggiano su fondamenta antiche, che in seguito sono state restaurate. Dalla parte interna sono state fortificate con la serie di nicchie ad arco acuto, e sui punti esposti hanno le torri di difesa a base quadrata.
Una delle leggende legate a Montona, che viene confermata dall’esperto sloveno Marko Pogačnik, è che il posto sia la più forte fonte di energia positiva perché si trova all’incrocio di tre falde terrestri/meridiani. Trasporterebbero l’energia della Terra e con essa fornirebbero di energia tutti gli esseri viventi. Sarà quella che ha spinto i Rožanić a tornare alle origini a Montona e a riprendere e implementare un’attività esigente e mistica come la produzione di vino?...
FABIO SFILIGOI

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