Rintracciabilità
e controllo di filiera
Il passaporto
per esportare
negli Usa
Il settore food&beverage made in Italy grazie ai circa 3,8 miliardi esportati nel 2017 (+10% sul totale export e +4% rispetto al 2016) conferisce al nostro Paese la qualifica di primo esportatore mondiale negli Usa per beni come vino, pasta, olio d’oliva, formaggi, acqua. Bisogna però rispettare regole ferree.
La normativa sul tema dell’export di prodotti alimentari negli Usa è regolata da vari Dipartimenti del Governo federale americano a seconda della categoria merceologica dei prodotti esportati:- Department of Agriculture (Usda): Dipartimento responsabile per lo sviluppo e l’attuazione delle politiche relative all’allevamento, all’agricoltura e al cibo che a sua volta si dirama in agenzie, tra cui: Food Safety and Inspection Service (Fsis)
- Department of Health and Human Services (Hhs): Dipartimento a cui fa capo la protezione della salute dei cittadini americani che a sua volta si dirama in agenzie, tra cui: Food and Drug Administration (Fda), agenzia di maggior rilievo, responsabile per la regolamentazione e supervisione della sicurezza di cibo, supplementi dietetici, farmaci, vaccini e prodotti medico-biologici.

Per i prodotti a base di latte la certificazione utilizzata deve attestare il luogo di provenienza del latte e di trasformazione dei prodotti caseari. Tale luogo deve essere incluso nell’elenco dei Paesi considerati indenni da Afta Epizootica e da Peste Bovina dall’USDA-APHIS (tale elenco è consultabile nel regolamento USA 9 CFR 94.1).
Indipendentemente da quanto sopra, in questo articolo si pone l’attenzione su quello che è l’iter documentale in linea generale per predisporre l’esportazione ed ottenere il nullaosta, cioè il certificato ufficiale di idoneità all’ export. A seconda della natura e soprattutto della composizione del prodotto esportato, i passaggi da seguire per poter predisporre l’esportazione sono dettati dalle agenzie governative sopra citate e governati dagli accordi bilaterali tra Usa-Italia.
Il primo passo per la spedizione sul suolo americano è la registrazione presso le agenzie governative in funzione alla natura del prodotto, dichiarando chi ricopre il ruolo di importatore (dall’America) e implementando il proprio sistema di gestione aziendale in conformità alle normative statunitensi.
Una volta che lo stabilimento è pronto all’ esportazione è necessario che l’autorità italiana (Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria) certifichi i prodotti destinati alla spedizione. Al momento non è possibile l’esportazione verso il territorio statunitense di prodotti a base di carne bovina e avicola o di prodotti che contengono tali carni. (DGISAN 0015006-P-14/04/16)
Per quanto riguarda i prodotti che non contengono ingredienti di origine animale è sufficiente un certificato di idoneità richiedibile al Servizio di igiene alimenti e nutrizione. Per i prodotti contenenti alimenti di origine animale (latte, uova, carne); il certificato di idoneità ufficiale va invece richiesto al Servizio igiene alimenti di origine animale.
Per questo ultimo citiamo la nota ministeriale Dgisan 0015006-P-14/04/16, che fornisce informazioni in merito ai requisiti dei prodotti in uscita dividendoli in categorie omogenee: prodotti a base di carne, uova e ovo prodotti, alimenti che contengono prodotti ittici e prodotti composti contenenti latte. Per queste categorie è necessario contattare il veterinario territoriale del Dipartimento di igiene che se valuterà idonea la merce prima dell’esportazione, produrrà il certificato di idoneità all’export da anticipare alle Agenzie governative americane tramite l’importatore in America e per poi accompagnare la merce lungo il trasporto.
È importante sapere che in caso di prodotti composti (multingredienti), trattandosi di una certificazione ufficiale, il veterinario competente richiederà anche altre certificazioni ufficiali provenienti dai veterinari competenti delle aziende fornitrici di materie prime. I produttori quindi devono richiedere anticipatamente ai fornitori di prodotti di origine animale le cosiddette attestazioni pre-export provenienti dalle ditte fornitrici di materie prime di origine animale.
Prima di programmare la spedizione, preparare le valige per partire alla conquista dell’America, un produttore deve essere consapevole che, mai con in questo caso, concetti come rintracciabilità e controllo di filiera risultano indispensabili per garantire la buona riuscita
Fabio Rigali Specialista in tecnologie alimentari del lavoro.
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