Cervim “Vins
Extrêmes 2019”
All’Italia 129 medaglie,
9 Gran Oro
Un esempio di viticoltura eroica |
Sono stati consegnati ieri i premi ottenuti dalle rispettive cantine che si sono contraddistinte al Mondiale dei vini estremi. All’estero guida la Spagna, davanti a Svizzeria, Germania e Andorra.
Èstata un'altra edizione da record quella di Vins Extrêmes 2019, la manifestazione organizzata dal Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) appena conclusasi in Valle d'Aosta, al Forte di Bard, l'unica dedicata alle migliori etichette italiane ed estere frutto di una viticoltura eroica. Viene praticata in aree molto parcellizzate in contesti estremi, su terreni in forte pendenza, a quote elevate e soggetti a particolari condizioni climatiche e nelle piccole isole.
Presenti anche l’Enoteca della Liguria, Principato di Andorra, Spagna, Svizzera, Palestina, Germania, Francia, e l’Associazione Ribolla di Oslavia. I vini iscritti alla la 27ma edizione del concorso Mondial des Vins Extrêmes 2019, nell'ambito della manifestazione del Cervim e selezionati da una commissione internazionale, hanno ricevuto 17 Gran Medaglie d’oro (9 all’Italia) 198 Medaglie d’oro (93 all’Italia e 105 all’estero), 64 medaglie d’argento (27 all’Italia e 37 all’estero), oltre a vari premi speciali. La Lombardia è stata la regione al top con 4 Gran Medaglie (su un totale di 17 a livello internazionale e su 9 alI’Italia) poi 8 Ori e 3 Argenti. A seguire Sicilia, Liguria, Molise, Trento,Valle d'Aosta, Veneto, Sardegna, Piemonte, Campania, Abruzzo, Basilicata Lazio e Calabria. Per i vini esteri la più premiata è la Spagna con una Gran Medaglia d'Oro, 47 d'Oro e 16 d'Argento. Seguono Svizzera, Germania, Francia e Andorra.
«La qualità media dei vini eroici in Italia e nel mondo è in costante crescita - ha detto il presidente del Cervim Roberto Gaudio - con 920 vini iscritti al concorso di 339 aziende di 25 Paesi. A sostegno della nostra attività per salvaguardare e valorizzare questa vitivinicoltura, il termine “eroico” da noi definito già nel 2011, ha avuto tre anni fa un riconoscimento normativo nella Legge Quadro sulla Vite ed Vino per identificare vigneti di zone specifiche».
Altri luoghi viticoli ed agricoli sono definiti paesaggi culturali come, tra gli altri, il riconoscimento della vite ad alberello a Pantelleria. Si tratta di aree in cui più che mai il viticoltore è custode del paesaggio, perché il suo lavoro protegge il terreno da dissesti geologici e idrogeologici. Ad aggiungere contenuti ai due giorni di Vins Extrêmes, oltre alla degustazioni di 300 vini alla presenza di circa 60 produttori e a quelle guidate come sulle migliori etichette da viti "a piè franco", si sono svolti approfondimenti e tavole rotonde. Insieme alle istituzioni regionali sono stati affrontate tematiche come “Nuovi strumenti per la valorizzazione dei paesaggi viticoli eroici” e “Cambiamenti climatici e innovazione: nuove sfide”.
Anche la Regione Lombardia ha messo in campo progetti innovativi a sostegno enologico nelle sue valli e nelle zone montane. «La nuova domanda di turismo lo richiede - ha detto Alessandro Fede Pellone, presidente dell'Ersaf e consigliere Cervim - e anche i giovani hanno cominciato ad interessarsi al loro territorio per sviluppare attività economiche». Sulla necessità che il valore di un lavoro tanto impegnativo dei viticoltori di queste aree limitate e impervie, e dei grandi costi che comporta, si è soffermato nei vari incontri il presidente del Cervim Roberto Gaudio.
«Va riconosciuto - ha sottolineato - il merito e la dignità a questi uomini e donne di montagna che con sacrificio mantengono questo museo a cielo aperto». Il concorso internazionale “Mondial des Vins Extrêmes”, è organizzato dal Cervim in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Vival (Associazione Viticoltori Valle d’Aosta), la sezione Ais-Valle d’Aosta, con il patrocinio dell’Oiv (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e la relativa autorizzazione del ministero alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali oltre alla partnership con Valoritalia, società di riferimento per la certificazione nel settore vitivinicolo. Il forte di Bard, dove si è svolta l'iniziativa, è un'imponente struttura militare realizzata nell'800 su una rocca all'ingresso della Valle d'Aosta. Grazie ad un complesso lavoro di restauro è oggi sede museale e polo culturale e artistico.
I banchi d'assaggio
A definirla così è la grande passione e l'amore per la propria terra che può spingere i vigneron a praticarla manualmente senza la possibilità si servirsi di macchine in terreni difficili. Inoltre punta a vitigni autoctoni o ambientati in grado di dare vini con peculiarità uniche e spesso con viti a “piè franco”, non innestate perché risparmiate da quello che fu il flagello della fillossera grazie proprio all'altitudine o alla composizione dei suoli. L'impegno comune dei vitivinicoltori è stato codificato, all'appuntamento al Forte di Bard, dalla presentazione del "Manifesto della viticoltura eroica". Oltre alle tante aziende valdostane presenti, l’Italia era rappresentata da Piemonte, Liguria, Lombardia, Abruzzo, Marche, Basilicata, Molise, Lazio, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Campania, Sicilia e Sardegna.«La qualità media dei vini eroici in Italia e nel mondo è in costante crescita - ha detto il presidente del Cervim Roberto Gaudio - con 920 vini iscritti al concorso di 339 aziende di 25 Paesi. A sostegno della nostra attività per salvaguardare e valorizzare questa vitivinicoltura, il termine “eroico” da noi definito già nel 2011, ha avuto tre anni fa un riconoscimento normativo nella Legge Quadro sulla Vite ed Vino per identificare vigneti di zone specifiche».
Il manifesto firmato
Dovrebbero essere i decreti attuativi, con l'assegnazione nuove risorse - come è stato auspicato - a portare avanti il progetto di sostegno per il settore del Centro di Ricerca. «Vins Extrêmes - ha detto il presidente dell'Associazione Viticoltori della Valle d’Aosta Stefano Celi - è anche un'occasione di confronto tra i produttori ma anche per gli addetti ai lavori e i winelovers per conoscere non solo i nostri vini ma il lavoro in vigna e nel territorio. Questa attività ci pone sfide ogni giorno, ma produrre eccellenza è il nostro vantaggio». Una testimonianza per la viticoltura eroica dell'area mediterranea è stata anche il riconoscimento Unesco dei muretti a secco, che sostengono e delimitano le microaree vitate in pendenza. I territori individuati (Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera) corrispondo infatti alle zone vocate per la viticoltura eroica.Altri luoghi viticoli ed agricoli sono definiti paesaggi culturali come, tra gli altri, il riconoscimento della vite ad alberello a Pantelleria. Si tratta di aree in cui più che mai il viticoltore è custode del paesaggio, perché il suo lavoro protegge il terreno da dissesti geologici e idrogeologici. Ad aggiungere contenuti ai due giorni di Vins Extrêmes, oltre alla degustazioni di 300 vini alla presenza di circa 60 produttori e a quelle guidate come sulle migliori etichette da viti "a piè franco", si sono svolti approfondimenti e tavole rotonde. Insieme alle istituzioni regionali sono stati affrontate tematiche come “Nuovi strumenti per la valorizzazione dei paesaggi viticoli eroici” e “Cambiamenti climatici e innovazione: nuove sfide”.
Tanti appassionati ai banchi di degustazioni
«Con i nostri vini - ha detto l'assessore regionale alla Cultura e al Turismo Lorrain Viérin - non possiamo certo competere in termini di quantità. I nostri ettari vitati sono in tutto 460, con 40 produttori e sei cooperative, ma questa iniziativa - ricca di scambi di esperienze con obiettivi comuni, dimostra come sia cresciuta l'attenzione al prodotto e al territorio, con la ricerca di qualcosa di unico e irripetibile».Anche la Regione Lombardia ha messo in campo progetti innovativi a sostegno enologico nelle sue valli e nelle zone montane. «La nuova domanda di turismo lo richiede - ha detto Alessandro Fede Pellone, presidente dell'Ersaf e consigliere Cervim - e anche i giovani hanno cominciato ad interessarsi al loro territorio per sviluppare attività economiche». Sulla necessità che il valore di un lavoro tanto impegnativo dei viticoltori di queste aree limitate e impervie, e dei grandi costi che comporta, si è soffermato nei vari incontri il presidente del Cervim Roberto Gaudio.
«Va riconosciuto - ha sottolineato - il merito e la dignità a questi uomini e donne di montagna che con sacrificio mantengono questo museo a cielo aperto». Il concorso internazionale “Mondial des Vins Extrêmes”, è organizzato dal Cervim in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Vival (Associazione Viticoltori Valle d’Aosta), la sezione Ais-Valle d’Aosta, con il patrocinio dell’Oiv (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e la relativa autorizzazione del ministero alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali oltre alla partnership con Valoritalia, società di riferimento per la certificazione nel settore vitivinicolo. Il forte di Bard, dove si è svolta l'iniziativa, è un'imponente struttura militare realizzata nell'800 su una rocca all'ingresso della Valle d'Aosta. Grazie ad un complesso lavoro di restauro è oggi sede museale e polo culturale e artistico.
di Mariella Morosi
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