Ristoranti, e-commerce
e fiducia
per conquistare
clienti RE-START 2
L’emergenza coronavirus stravolgerà il modo di lavorare della ristorazione chiamata a farsi esami di coscienza per compendere i propri errori e sapere da dove ripartire. il delivery sarà sicuramente un focus sul quale lavorare, ma anche il ripristino dei locali dovrà essere curato attentamente.
La ristorazione non vede l'ora di ripartire, ma prima di farlo deve comprendere le linee guida che il Governo detterà per mettersi a norma. Percorso non facile che lo studio Giubilesi&Associati con Italia a Tavola ha prova a facilitare con alcune indicazioni. Ogni giorno una puntata per approfondire alcuni dei passaggi chiave.
Vero che dopo l’emergenza coronavirus il mondo cambierà e con esso inevitabilmente anche quello dell’Horeca, ma è anche vero che fermarsi un attimo a farsi un esame di coscienza e a guardarsi attorno per capire come si è mosso fino a questo momento il settore risulta molto utile. Forse fondamentale. A suggerirlo è lo studio Giubilesi&Associati che ha messo questo tema in apertura del webinar organizzato con Italia a Tavola per parlare della ripartenza.
Ciò sul quale l’imprenditore deve soffermarsi sono quattro aspetti: i punti di forza della propria attività, quelli di debolezza, le opportunità che scaturiscono dalla ripresa e pure le minacce. Si può definire in tanti modi il ripristino del proprio modo di lavorare, anche reset totale se necessario. Dire cosa accadrà del resto è complicato, adeguare le proprie strutture seguendo le indicazioni che verranno date può essere difficile e allora quasi quasi conviene ripartire da zero.
A quel punto però bisognerà scegliere quali strade prendere e dare un’occhiata dalle tendenze del mondo della ristorazione fino all’epoca pre-covid può risultare uno spunto importante. Il rapporto Fipe redatto a fine 2019 parlava di un 11% della popolazione che fa colazione al bar ogni giorno e che il 60% almeno una volta al mese cena fuori. Nel triennio 2016-2019 l’e-commerce che ha vissuto il suo boom in questa quarantena era già schizzato su del 43% con picchi del 58% a inizio 2020. Business da 1 miliardo di euro che è inevitabilmente destinato a crescere e sul quale i ristoratori dovranno scommettere cifre importanti.
Rilevante anche la questione della provenienza dei prodotti e della genuinità degli stessi: il 68,1% si informava sull’origine, il 58% sui valori nutrizionali e il 54,5% sulla storia. Chiaro che rappresenteranno soprattutto per la provenienza elementi ancor più essenziali dopo il covid.
Guardando a come si muovono i locali di successo poi risulta molto attrativa la location che sicuramente dovrà essere ribaltata almeno inizialmente per rispettare il distanziamento sociale. E poi comunicare, sapersi sponsorizzare, dire al cliente che ci si può fidare e, oltre che andare a caccia di nuova clientela, saper creare un rapporto di fidelizzazione con quella ottenuta la quale - per non rischiare - sarà sicuramente portata a cambiare meno le proprie buone abitudini.
1^ puntata: Psicologia della ripartenza
2^ puntata: Analisi della propria attività
3^ puntata: Il progetto Re-start
4^ puntata: Quali obiettivi per il futuro?
5^ puntata: Le leggi
6^ puntata: Il delivery
7^ puntata: Sanificare
8^ puntata: La nuova accoglienza
Cuochi costretti a rivedere le strategie
Vero che dopo l’emergenza coronavirus il mondo cambierà e con esso inevitabilmente anche quello dell’Horeca, ma è anche vero che fermarsi un attimo a farsi un esame di coscienza e a guardarsi attorno per capire come si è mosso fino a questo momento il settore risulta molto utile. Forse fondamentale. A suggerirlo è lo studio Giubilesi&Associati che ha messo questo tema in apertura del webinar organizzato con Italia a Tavola per parlare della ripartenza.
Ciò sul quale l’imprenditore deve soffermarsi sono quattro aspetti: i punti di forza della propria attività, quelli di debolezza, le opportunità che scaturiscono dalla ripresa e pure le minacce. Si può definire in tanti modi il ripristino del proprio modo di lavorare, anche reset totale se necessario. Dire cosa accadrà del resto è complicato, adeguare le proprie strutture seguendo le indicazioni che verranno date può essere difficile e allora quasi quasi conviene ripartire da zero.
A quel punto però bisognerà scegliere quali strade prendere e dare un’occhiata dalle tendenze del mondo della ristorazione fino all’epoca pre-covid può risultare uno spunto importante. Il rapporto Fipe redatto a fine 2019 parlava di un 11% della popolazione che fa colazione al bar ogni giorno e che il 60% almeno una volta al mese cena fuori. Nel triennio 2016-2019 l’e-commerce che ha vissuto il suo boom in questa quarantena era già schizzato su del 43% con picchi del 58% a inizio 2020. Business da 1 miliardo di euro che è inevitabilmente destinato a crescere e sul quale i ristoratori dovranno scommettere cifre importanti.
Rilevante anche la questione della provenienza dei prodotti e della genuinità degli stessi: il 68,1% si informava sull’origine, il 58% sui valori nutrizionali e il 54,5% sulla storia. Chiaro che rappresenteranno soprattutto per la provenienza elementi ancor più essenziali dopo il covid.
Guardando a come si muovono i locali di successo poi risulta molto attrativa la location che sicuramente dovrà essere ribaltata almeno inizialmente per rispettare il distanziamento sociale. E poi comunicare, sapersi sponsorizzare, dire al cliente che ci si può fidare e, oltre che andare a caccia di nuova clientela, saper creare un rapporto di fidelizzazione con quella ottenuta la quale - per non rischiare - sarà sicuramente portata a cambiare meno le proprie buone abitudini.
Il rapporto Fipe 2019
Come guardare al futuro?
Ristoranti tra punti forti e punti deboli
1^ puntata: Psicologia della ripartenza
2^ puntata: Analisi della propria attività
3^ puntata: Il progetto Re-start
4^ puntata: Quali obiettivi per il futuro?
5^ puntata: Le leggi
6^ puntata: Il delivery
7^ puntata: Sanificare
8^ puntata: La nuova accoglienza
© Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento