Il super ministro dell'alimentazione,
rimedio per dare
forza al settore
I pubblici esercizi lamentano di essere troppo frazionati tra Politiche agricole, Turismo, Lavoro e altri dicasteri. Serve un referente politico unico per ristorazione e agroalimentare.
Un cane con tanti padroni che muore di fame
Una metafora efficace del problema è arrivata da Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano: «Sembriamo un cane con tanti padroni che muore di fame. Perché abbiamo una rappresentanza estremamente disgregata». Tutto questo nonostante l'asse agricoltura-ristorazione-turismo «valga il 25% del Pil del Paese, con 538 miliardi di euro, 4 milioni di occupati».
Visione unica su ristorazione e agroalimentare
Però questa volta dalla politica è arrivata una risposta sulla stessa linea. Secondo il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini «sempre di più bisogna ragionare in termini di settore unico del turismo e della ristorazione». Manca dunque una figura che ascolti tutte le istanze. Per la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova «a prescindere da come saranno ridisegnate le deleghe, per me la ristorazione sta dentro la filiera agroalimentare, bisogna far comunicare mondi che spesso non si sono parlati».
Palla dunque al governo. Già a metà ottobre, in un incontro a Palazzo Chigi, le associazioni di categoria avevano manifestato la necessità di un "super ministro" dell'alimentazione. Quando sarà la volta buona?
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