C'è chi riesce a fare
il tutto esaurito.
A Milano, il Rugantino
fa il botto
Maurizio e Jacopo Marini |
Non ho ancora capito se era più soddisfatta la clientela o il personale e il titolare del ristorante Rugantino di Milano, aperto finalmente per il servizio al tavolo. Martedì 27 aprile, ore 13.30, va di nuovo in scena la cucina capitolina di fronte alle colonne di San Lorenzo, quartiere Vetra-Ticinese. A disposizione solo il dehor, una settantina di coperti. Meteo non dei più allegri, ma c’è chi aspetta il proprio turno con un bicchiere di spumante consumato a debita distanza offerto dalla casa. Il locale è pieno.
«Abbiamo riaperto ieri e abbiamo fatto il tutto esaurito, come oggi e come è previsto anche per questa sera, con prenotazioni in stand by nonostante il coprifuoco e la temperatura non proprio primaverile - racconta Jacopo Marini, alla guida con il padre Maurizio del Rugantino - È la nostra clientela storica che ci è rimasta fedele. Non abbiamo modificato il menu, perché la proposta gastronomica è collaudata e apprezzata. In generale, comunque, le persone hanno voglia di mangiare fuori. Speriamo solo che non ci richiudano».
Per informazioni: www.rugantinomilano.com di Gabriele Ancona
Voglia di tornare a vivere
Sicurezza rispettata: tavoli distanziati, plexiglass di separazione, addetti con mascherina. Funghi riscaldanti in abbondanza e tanta voglia di normalità. Non si sta consumando la classica pausa pranzo alla milanese, striminzita e castigata, oggi si stappano le bottiglie e le porzioni sono porzioni. Clientela di tutte le età, che ha voglia di tornare a vivere, consumare e comunicare senza video. Un’atmosfera piacevole, condita da una serenità palpabile. Nell’aria non si percepisce quella tipica nevrosi meneghina abituale nel pre Covid. Sembra rimasta incatenata al passato, lasciando campo libero al piacere che regalano i carciofi alla giudia, le puntarelle, la gricia, la cacio e pepe e l’abbacchio al forno.«Abbiamo riaperto ieri e abbiamo fatto il tutto esaurito, come oggi e come è previsto anche per questa sera, con prenotazioni in stand by nonostante il coprifuoco e la temperatura non proprio primaverile - racconta Jacopo Marini, alla guida con il padre Maurizio del Rugantino - È la nostra clientela storica che ci è rimasta fedele. Non abbiamo modificato il menu, perché la proposta gastronomica è collaudata e apprezzata. In generale, comunque, le persone hanno voglia di mangiare fuori. Speriamo solo che non ci richiudano».
Per informazioni: www.rugantinomilano.com di Gabriele Ancona
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