Estate 2021, meglio
se appartata.
I trend premiano
il turismo diffuso
Secondo le analisi di Property Managers Italia e Assoturismo, le prossime vacanze saranno all'insegna delle località meno battute e in strutture più isolate.
Ma la vera ripresa passa da green pass, vaccini e coprifuoco. L'obiettivo è quello di centrare i 300 milioni di visite dal 2022 quand sono attesi 148 milioni di turisti stranieri
Il turismo estivo inizia a delineare i propri trend: affitti turistici a breve e medio termine, magari in zone meno battute, trainati dal ritorno degli stranieri nella Penisola. A differenza dello scorso anno, quando dopo il lockdown si era vissuta una stagione prevalentemente domestica, il 2021 segnerà un lento ritorno alla normalità; in attesa che green pass e vaccinazioni entrino a regime. Strumenti necessari affinché l’intero settore possa riprendere a respirare: senza una netta inversione di tendenza, infatti, secondo Assoturismo il rischio è che a fine anno si scenda sotto i 187 milioni di presenze turistiche spingendo verso la chiusura circa 220mila imprese.
Per accelerare la ripresa, Assoturismo propone l’adozione di alcune misure urgenti. A partire dal green pass europeo. Atteso per il primo giugno e a regime da inizio luglio, il certificato verde dell’Unione Europea dovrebbe permettere ai turisti stranieri di raggiungere l’Italia esibendo un documento cartaceo o elettronico che dimostri l’avvenuta immunizzazione del viaggiatore. Questo strumento permetterebbe, da un lato, di facilitare i viaggi transfrontalieri e internazionali (allineandosi così alle pratiche già messe in campo da diverse compagnie aeree); dall’altro, come punta a fare l’Alto Adige con il pass nazionale, garantirebbe anche all’indotto (bar, ristoranti, locali, cantine ma anche parchi divertimento, stabilimenti balneari, spa, ecc) di ospitare i turisti in tutta sicurezza.
L’altro grande cambiamento richiesto da Assoturismo è la revisione dell’attuale coprifuoco che fa cessare ogni attività alle 22 con l’obbligo di aver già fatto ritorno al proprio alloggio per quell’ora. Una situazione che deprimerebbe ulteriormente tutto il settore turistico che vive anche di manifestazioni, sagre, eventi, concerti, ecc. «Abbiamo delineato degli scenari (di ripresa, ndr) sulla base delle tendenze attuali. Il nostro auspicio è che il Governo intervenga per imprimere loro una netta inversione, rimettendo mano al Decreto Riaperture per eliminare gli ostacoli che, così come sono, rischiano di far naufragare soprattutto la stagione turistica estiva: non si può pensare di fare venire i turisti e chiuderli in albergo già dalle 22.00», ha commentato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti. iat
I turisti premiano gli affitti a breve termine
Innanzitutto, le buone notizie: «I numeri che stiamo vedendo oggi fanno prevedere una ripartenza molto forte per gli affitti turistici a breve e medio termine. In Italia abbiamo già tantissime prenotazioni in Sicilia, la meta di gran lunga più gettonata: Palermo e Cefalù in testa. Quest’ultima in particolare sta diventando un hub di turismo e sta facendo forte concorrenza a Taormina», ha affermato al Corriere della Sera Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, l’associazione di categoria del turismo residenziale che riunisce 25mila proprietari e 30mila immobili in tutta Italia.C’è poi la Puglia, con Alberobello in testa alle richieste degli stranieri (soprattutto inglesi): «In queste zone il tempo di permanenza media si allunga di molto, anche perché gli stranieri qui trovano prezzi più bassi rispetto ai loro Paesi e una qualità della qualità della vita decisamente più alta. Per questo, sia per favorire la ripartenza del turismo sia per rivitalizzare molti borghi e paesini in abbandono, il governo dovrebbe approvare ad esempio sgravi fiscali per i pensionati stranieri che vengono a vivere da noi, strategia di grande successo in Portogallo», ha spiegato Bettanin.Vacanze più lente e stop al turismo di massa
Insomma, l’idea è che la prossima estate sia all’insegna di uno stile di vita più lento, meglio se appartato, magari da vivere con la famiglia ma lontani dalle mete del turismo di massa. Una buona notizia per tutti quei territori che non dispongono dell’attrattiva del mare o della montagna ma puntano sul territorio per rilanciare la propria attrattività. Ecco allora che il Veneto, con le sue ville palladiane, e la Toscana, con le sue colline coltivate a vigneti, diventano mete d’interesse. Con una ricaduta positiva anche sulle città d’arte che finora hanno sofferto pesantemente il crollo dei flussi.Dai territori alle città d'arte, ci vorrano tre anni per il ritorno alla normalità
Secondo il dossier di Assoturismo intitolato Stagione Turistica 2021: sull’onda del vaccino, il calo di presenze in città come Venezia, Roma, Firenze, Napoli ha sfiorato il -75% nel corso dell’ultimo anno. A mancare sono stati soprattutto gli stranieri che ora, con il ritorno in Italia, puntano a godersi la Penisola facendo base in alloggi più periferici ma comunque tenendo a portata di escursione le città d’arte. Un piccolo segnale positivo che non deve comunque illudere sulle tempistiche. Secondo Assoturismo, infatti, ci vorranno almeno tre anni per il ritorno alla normalità. Mentre dagli Usa arrivano segnali contraddittori sulle raccomandazioni ai propri cittadini: da un lato si invita a evitare il Belpaese, dall'altro c'è stata un'apertura a livello di destinazioni europee grazie all'intervento di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea: «Gli americani usano vaccini approvati anche dall'Ema e questo li metterà in condizioni di viaggiare verso l'Unione europea».Vaccini, coprifuoco e green pass gli strumenti per invertire la tendenza
Condizione che, dopo i primi quattro mesi dell’anno, sembra però difficile da raggiungere: «La situazione del settore turistico resta drammatica. Il blocco imposto al settore in questa prima parte dell’anno si sta infatti traducendo in un’ulteriore flessione delle presenze sul nostro territorio. Solo una piena riapertura in sicurezza già a partire da maggio, eliminando il coprifuoco e centrando il target delle 500mila vaccinazioni quotidiane, permetterebbe di ritornare almeno intorno alle 300 milioni di presenze, di cui 148 milioni straniere, per riavvicinare poi nel 2022 i livelli precedenti alla pandemia».Per accelerare la ripresa, Assoturismo propone l’adozione di alcune misure urgenti. A partire dal green pass europeo. Atteso per il primo giugno e a regime da inizio luglio, il certificato verde dell’Unione Europea dovrebbe permettere ai turisti stranieri di raggiungere l’Italia esibendo un documento cartaceo o elettronico che dimostri l’avvenuta immunizzazione del viaggiatore. Questo strumento permetterebbe, da un lato, di facilitare i viaggi transfrontalieri e internazionali (allineandosi così alle pratiche già messe in campo da diverse compagnie aeree); dall’altro, come punta a fare l’Alto Adige con il pass nazionale, garantirebbe anche all’indotto (bar, ristoranti, locali, cantine ma anche parchi divertimento, stabilimenti balneari, spa, ecc) di ospitare i turisti in tutta sicurezza.
L’altro grande cambiamento richiesto da Assoturismo è la revisione dell’attuale coprifuoco che fa cessare ogni attività alle 22 con l’obbligo di aver già fatto ritorno al proprio alloggio per quell’ora. Una situazione che deprimerebbe ulteriormente tutto il settore turistico che vive anche di manifestazioni, sagre, eventi, concerti, ecc. «Abbiamo delineato degli scenari (di ripresa, ndr) sulla base delle tendenze attuali. Il nostro auspicio è che il Governo intervenga per imprimere loro una netta inversione, rimettendo mano al Decreto Riaperture per eliminare gli ostacoli che, così come sono, rischiano di far naufragare soprattutto la stagione turistica estiva: non si può pensare di fare venire i turisti e chiuderli in albergo già dalle 22.00», ha commentato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti. iat
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