Zona arancione vestita
di giallo. No
alla consumazione
al bancone.
Cosa si può fare?
Nell’Italia quasi tutta gialla, altro passo indietro per i locali.
Il vicepresidente della Fiepet-Confesercenti Claudio Pica: a marzo in zona gialla era possibile consumare al banco. Le altre regole dal 26 aprile
Di questi ultimi tempi, gli italiani invece che aspettare la domenica, aspettano il lunedì. In particolare, quello che sta arrivando segna un cambio di colore in positivo per l’Italia con quindici regioni e province autonome che si tingono di giallo (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Bolzano, Trento, Toscana, Umbria e Veneto). E, se passano da rosso ad arancione Puglia e Valle d’Aosta (che si aggiungono a Basilicata, Calabria, Sicilia), solo la Sardegna resta rossa, scontando l’eccessiva disinvoltura del periodo “bianco” in marzo. Sta di fatto che da lunedì, quasi 50 milioni di italiani potranno tornare a sedersi al tavolo di un ristorante e al bar (ma solo all’esterno), al cinema e a teatro, pur dovendo rientrare a casa alle 22. E, proprio al coprifuoco, che da decreto sarà in vigore fino al 31 luglio e che sta destando malcontento generale non consentendo di fatto alla stagione estiva di decollare, si aggiunge un’altra questione: il divieto di consumare al banco.
In particolare, nella circolare viene spiegato che dal 26 aprile 2021 è consentito «in zona gialla, lo svolgimento delle attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all'aperto e nella fascia oraria compresa fra le ore 5 e le ore 22. Rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco».
Vietato consumare al banco: altro grave danno
Per il vicepresidente della Fiepet-Confesercenti Claudio Pica si tratta di «un giallo mascherato di arancione» e di «un passo indietro rispetto a marzo quando in zona gialla era possibile consumare al banco. Fino a ieri c'era un po' di confusione, la circolare del ministero di oggi è chiara: è vietato il consumo al banco».In particolare, nella circolare viene spiegato che dal 26 aprile 2021 è consentito «in zona gialla, lo svolgimento delle attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all'aperto e nella fascia oraria compresa fra le ore 5 e le ore 22. Rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco».
Stagione estiva già morta?
Quindi zona gialla sì, ma alla fine continuano i danni e le difficoltà per quelli che sono i due settori di punta dell’economia italiana: ristorazione e turismo. Danni che fanno arginati subito, togliendo il coprifuoco, introducendo nuovi buoni vacanze e non staccando la spina degli aiuti economici, o il turismo estivo in Italia nel 2021 rischia di essere già morto sul nascere.Le regole e le "libertà" dal 26 aprile
Sperando in un cambio di rotta del Governo, vediamo nel mentre che cosa succede da lunedì e quali “libertà” potremmo permetterci. Pur tenendo ben presente che come ha sottolineato anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: «Saranno fondamentali prudenza gradualità. L’allentamento delle misure deve essere interpretato con grande consapevolezza».Bar e ristoranti
Nelle regioni gialle, dunque, i locali pubblici sono aperti a pranzo e a cena, ma possono ospitare i clienti soltanto all’aperto. Soltanto dal primo giugno sarà consentito ospitare i clienti al chiuso dalle 5 alle 18. I bar in zona gialla possono fare soltanto servizio al tavolo all’aperto. Altrimenti è consentita soltanto la vendita da asporto.Negozi e centri commerciali
I negozi sono tutti aperti, mentre i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi, quindi anche il sabato e la domenica.Gli spostamenti
Gli spostamenti tra regioni gialle sono liberimentre quelli tra regioni arancione e rosse per lavoro, salute e urgenza sono consentiti con autocertificazione. Gli spostamenti tra regioni arancioni e rosse per turismo sono consentiti con certificazione verde che attesta la vaccinazione, la guarigione, il test antigenico o molecolare effettuato nelle precedenti 48 ore e poi dovranno essere rispettate le regole della Regione dove si arriva.La certificazione verde
Le prime due certificazioni hanno validità sei mesi: se sono trascorsi sei mesi sia i guariti, sia i vaccinati devono comunque effettuare il tampone. Il tampone ha validità 48 ore e serve per transitare da una regione all’altra. Se non c’è un’ordinanza specifica nella regione di destinazione non è necessario ripeterlo.Italiaatavola
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