mercoledì 12 gennaio 2022

Il vaccino ci sta salvando da una strage

 Il vaccino 

ci sta salvando 

da una strage

Gentile dottor Moscuzza, in primo luogo la ringrazio per il tono pacato con cui argomenta i suoi dubbi sull'efficacia dei vaccini. 

Soprattutto considerando il suo ruolo delicato quale gestore di un locale aperto al pubblico. Premesso che non sono uno scienziato, nè un medico o un amico del professor Bassetti, mi permetto di osservare solo due cose: a) non parlerei, come fa, di un siero (queste sono cose che appartengono spesso agli stregoni), ma di un vaccino che, nelle sue diverse formulazioni, è stato utilizzato da ormai qualche miliardo di persone nel mondo, dopo che tutti i centri di ricerca hanno attivato un lavoro mai fatto a memoria d'uomo. La favoletta che siamo anche alla sperimentazione lasciamola ai terrapiattisti o ai negazionisti. E il basso numero di morti che si registra oggi (a fronte di una variante contagiosissima) è diretta conseguenza proprio del vaccino. b) la presenza di molti "positivi" fra i vaccinati (anche con la terza dose), anche se può sembrare una contraddizione apparente, conferma proprio la validità e l'efficacia del vaccino: nella maggior parte si tratta di persone "asintomatiche" o che al più hanno un forte raffreddore o qualche lieve sintomo influenzale. Nessuno di questi ha bisogno di cure particolari o tanto meno di ricoveri in ospedale. C'è la rottura della quarantena al più. Diverso il caso dei non vaccinati che invece, se infettati, rischiano grosso, come dimostra il crescente numero di ricoverati (e purtroppo di morti). Se non fossero stati vaccinati, gli asintomatici o i raffreddati di oggi rischierebbero magari la terapia intensiva, e considerando che in Italia abbiamo un milione di "positivi", oggi saremmo in presenza di una vera e propria strage. Se non si tiene conto di questi fattori è un po' come voler progettare una casa senza conoscere il calcolo dei cementi armati o la resistenza dei materiali. Riguardo poi alle farmacologie alternative (ricordo che Trump pensava ad iniezioni di varechina...) non entro in un ginepraio che parte comunque da una valutazione di fondo che forse ci divide: io sono convinto che sia meglio prevenire (per questo sono un sostenitore del green pass e dell'obbligo vaccinale per molte categorie) che non curare. E se devo curarmi mi rimetto ai medici ricordando che ogni farmaco (anche l'aspirina) rischia di creare shock anafilattico complicazioni se un soggetto è a rischio. Coi più cordiali saluti

Alberto Lupini

direttore Italia a Tavola

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