Eros Teboni,
miglior sommelier
Wsa 2018:
Al Feuerstein
una carta vini
di alto livello
Classe 1990 ma già al top della sua categoria: Eros Teboni, miglior sommelier del mondo Wsa 2018, gestisce la sommellerie al ristorante Feuerstein. «Il nostro obiettivo è avere il meglio che si può dei vini mondiali».
Ha frequentato il ginnasio a Vipiteno, studiato enologia a Trento, ottenuto il suo primo diploma nazionale certificato in Austria per poi divenire certified sommelier alla Court of master sommeliers di Londra. È stato ricco e pieno di traguardi il percorso di Eros Teboni, lo stesso percorso che l'ha portato a diventare oggi uno dei migliori sommelier al mondo.
Nonostante i mesi trascorsi, ancora oggi questo risultato è motivo di soddisfazioni: «Non dico ogni giorno, ma soprattutto in hotel mi vengono richieste moltissime foto. Ciò che più mi piace è quando bambini piccoli mi raccontano del cugino sommelier e mi domandano un autografo. Sono cose a cui io ancora oggi non riesco ad abituarmi, perché dopotutto sono una persona normalissima, come tutti».
Oggi Eros Teboni è head sommelier al ristorante del Feuerstein Nature Family Resort in Alto Adige, una delle strutture più recenti e di alta gamma di tutta la regione. 5 stelle per un family hotel di assoluta innovazione e successo, in una conca sotto le Alpi al confine austriaco che da sola vale un viaggio. Gastronomia e somellerie si fondono in questo hotel per offrire al cliente un'esperienza al top: «L'idea è crescere assieme - spiega Teboni - potenziare da una parte la gastronomia dell'Alto Adige, dall'altra il suo reparto vitivinicolo, una ricchezza in continua crescita. Vogliamo riuscire a dare il meglio ai nostri clienti, il meglio dei vini, il meglio del cibo, farli sentire in un posto che non esiste».
Seppure questa ricerca possa essere sembrata atipica all'interno di un family hotel anche allo stesso Eros Teboni, la proprietà ha avuto fin dall'inizio le idee chiare: «Parlandone ci è stato spiegato. Si vuole raggiungere il top, diventare il top». Chiaramente la strada da fare è tanto lunga quanto faticosa, ma per far sì che riesca «è necessario avere i top prodotti, il meglio del meglio». Ed è proprio grazie a questa mentalità che anche in un family hotel come il Feuerstein «si fa un grossissimo consumo di vino che sta aumentando in maniera esponenziale».
Attualmente la carta conta tra le 480 e le 490 etichette. «Arriveremo a 550-600 circa, non di più, non è mio interesse avere dei "libri"». Scherza, Teboni, riferendosi a mastodontiche carte di vini. «Il nostro obiettivo è avere il meglio che si può avere dei vini mondiali; annate mature, così da dare la possibilità ai nostri clienti di degustare il meglio». Con una maggioranza di bottiglie italiane (60% contro il 40% estero) il focus rimane comunque il territorio: «L'Alto Adige è sicuramente tra le top regioni in Italia per quanto riguarda il vino bianco - o forse siamo addirittura al primo posto - mentre sul vino rosso abbiamo ancora tanto da fare, ma i presupposti ci sono e anche la possibilità di crescere in una maniera incredibile».
Parallelamente ad una carta di vini in costante ampliamento, l'hotel sta anche portando avanti il progetto di una nuova cantina: «Sarà di circa 150-170 mq, con un tavolo da degustazione di 16 posti e una piccola cucina a parte, così da poter proporre un menu degustazione a parte». Il progetto verrà terminato tra la fine di maggio e l'inizio di giugno: «Sarà una sorta di "isola che non c'è" all'interno del Feuerstein, un posto per il godimento e il piacere assoluto».
Nonostante i mesi trascorsi, ancora oggi questo risultato è motivo di soddisfazioni: «Non dico ogni giorno, ma soprattutto in hotel mi vengono richieste moltissime foto. Ciò che più mi piace è quando bambini piccoli mi raccontano del cugino sommelier e mi domandano un autografo. Sono cose a cui io ancora oggi non riesco ad abituarmi, perché dopotutto sono una persona normalissima, come tutti».
Eros Teboni
Oggi Eros Teboni è head sommelier al ristorante del Feuerstein Nature Family Resort in Alto Adige, una delle strutture più recenti e di alta gamma di tutta la regione. 5 stelle per un family hotel di assoluta innovazione e successo, in una conca sotto le Alpi al confine austriaco che da sola vale un viaggio. Gastronomia e somellerie si fondono in questo hotel per offrire al cliente un'esperienza al top: «L'idea è crescere assieme - spiega Teboni - potenziare da una parte la gastronomia dell'Alto Adige, dall'altra il suo reparto vitivinicolo, una ricchezza in continua crescita. Vogliamo riuscire a dare il meglio ai nostri clienti, il meglio dei vini, il meglio del cibo, farli sentire in un posto che non esiste».
Seppure questa ricerca possa essere sembrata atipica all'interno di un family hotel anche allo stesso Eros Teboni, la proprietà ha avuto fin dall'inizio le idee chiare: «Parlandone ci è stato spiegato. Si vuole raggiungere il top, diventare il top». Chiaramente la strada da fare è tanto lunga quanto faticosa, ma per far sì che riesca «è necessario avere i top prodotti, il meglio del meglio». Ed è proprio grazie a questa mentalità che anche in un family hotel come il Feuerstein «si fa un grossissimo consumo di vino che sta aumentando in maniera esponenziale».
Attualmente la carta conta tra le 480 e le 490 etichette. «Arriveremo a 550-600 circa, non di più, non è mio interesse avere dei "libri"». Scherza, Teboni, riferendosi a mastodontiche carte di vini. «Il nostro obiettivo è avere il meglio che si può avere dei vini mondiali; annate mature, così da dare la possibilità ai nostri clienti di degustare il meglio». Con una maggioranza di bottiglie italiane (60% contro il 40% estero) il focus rimane comunque il territorio: «L'Alto Adige è sicuramente tra le top regioni in Italia per quanto riguarda il vino bianco - o forse siamo addirittura al primo posto - mentre sul vino rosso abbiamo ancora tanto da fare, ma i presupposti ci sono e anche la possibilità di crescere in una maniera incredibile».
Alberto Lupini (direttore di Italia a Tavola) ed Eros Teboni
Parallelamente ad una carta di vini in costante ampliamento, l'hotel sta anche portando avanti il progetto di una nuova cantina: «Sarà di circa 150-170 mq, con un tavolo da degustazione di 16 posti e una piccola cucina a parte, così da poter proporre un menu degustazione a parte». Il progetto verrà terminato tra la fine di maggio e l'inizio di giugno: «Sarà una sorta di "isola che non c'è" all'interno del Feuerstein, un posto per il godimento e il piacere assoluto».
di Alberto Lupini
direttore
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