domenica 1 settembre 2019

Guide turistiche, boom d'imprese Ma resta il nodo degli abusivi

Guide turistiche, 

boom d'imprese 
Ma resta il nodo 

degli abusivi



Le attività sono cresciute del 42% in cinque anni. Nei primi mesi del 2019 in Italia è stata sfondata quota mille. Dal 2014 in Lombardia addirittura sono raddoppiate. Roma, Napoli e Firenze le località più attive. Valeria Gerli (presidente di Guide Italiane Turismo e Cultura): «È una professione che richiede tempo e passione».

 

La corsa del turismo, che dal 2014 (almeno fino all’anno scorso), ha fatto registrare ogni anno dati in continua crescita, ha trainato al rialzo anche il numero di coloro che, tra le guide turistiche professionali, ha deciso di mettersi in proprio, aprendo una propria impresa.

La maggior parte delle guide turistiche sono donne (Guide turistiche, boom d'imprese Ma resta il nodo degli abusivi)
La maggior parte delle guide turistiche sono donne

I numeri, resi noti dalla Camera di Commercio di Milano, parlano chiaro: attualmente in Italia sono presenti 1.050 imprese, il 42% in più rispetto a cinque anni fa (e l’8,8% in più dall’anno scorso). Una crescita importante, sostenuta in particolare dalla corsa dei nuovi imprenditori lombardi (oggi 56, di cui 24 solo a Milano), che sono raddoppiati rispetto al 2014.

Si tratta perlopiù di imprese che danno lavoro a una sola persona (il titolare), considerando che su poco più di un migliaio di partite Iva, gli addetti censiti sono soltanto 1.509 in tutto il Paese. Le imprese individuali rappresentano infatti il 72% del totale. In assoluto, le province dove l’organizzazione di visite guidate si configura sempre più come attività d’impresa sono Roma (137 localizzazioni, +14% in cinque anni con 166 addetti), Napoli (80 imprese con 110 addetti) e Firenze, che con 73 imprese è la provincia che è cresciuta di più in assoluto (+161% in cinque anni).

Forte la presenza femminile (58% delle imprese in Italia), mentre gli imprenditori nati all’estero pesano per il 13% a livello nazionale. Più giovani gli imprenditori in Lombardia, il 10% del totale, rispetto al 7% a livello nazionale. Spiega Valeria Gerli, presidente di Confguide Gitec (Guide Italiane Turismo e Cultura): «Parliamo di una professione regolamentata dallo Stato, soggetta ad abilitazione attraverso un concorso pubblico. In questo quadro normativo, le visite guidate sono l’attività specifica e pertinente solo alle guide turistiche. Una professione che richiede forte impegno di tempo, energie e passione, accompagnato da un costante aggiornamento dei contenuti e delle competenze. Purtroppo la forte crescita dei visitatori e della domanda, insieme a persistenti incertezze normative, aprono spazio ad un numero sempre più alto di abusivi, improvvisatori, approfittatori che alterano il mercato e sviliscono l’esperienza di visita e quindi il nostro territorio italiano».

Non solo visitatori singoli si affidano spesso incautamente in loco a guide abusive, ma interi gruppi di turisti organizzati visitano l’Italia senza entrare nei circuiti di accoglienza ufficiali: «Questa organizzazione autoreferenziale, più diffusa tra i turisti organizzati provenienti dalla Cina - dice ancora Gerli - riduce l’impatto economico del viaggio sui nostri territori italiani. Occorre governare questo turismo in forte crescita, dando visibilità e valore alla figura professionale della guida turistica italiana, attraverso la cui voce viene comunicata a tutto il mondo l’attrattività, la storia, la bellezza del Paese. Occorre anche orientare gli interessi dei visitatori, che spesso quando organizzano il viaggio da casa loro ignorano la maggior parte delle attrazioni, della storia e della bellezza che l’Italia offre, con effetti devastanti di over tourism in certi luoghi e potenzialità incredibili di sviluppo in moltissimi altri».
Italiaatavola

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