lunedì 23 dicembre 2019

L'Olio di Puglia diventa Igp

L'Olio di Puglia 

diventa Igp


Un bel regalo di Natale per l'agroalimentare italiano: l'Ue riconosce all'Olio di Puglia la certificazione di Indicazione di origine protetta. Insieme anche altri prodotti europei, tra Spagna e Grecia.

Una bella notizia a pochi giorni di Natale per la Puglia da Bruxelles: l'olio prodotto e imbottigliato nella regione Puglia diventa un'Indicazione geografica protetta. Effettiva la pubblicazione nel registro delle Igp. Insieme all'olio di Puglia, anche altri prodotti hanno ottenuto lo stesso riconoscimento: il Pan galego spagnolo, lo Sneem black pudding irlandese, l'olio di oliva greco Kritsa e il formaggio greco Krasotiri Ko. I prodotti certificati a livello europeo raggiungono così quota 1.460.

L'Olio di Puglia ottiene la certificazione dall'Ue dopo un lungo iter (L'Olio di Puglia diventa Igp)
L'Olio di Puglia ottiene la certificazione dall'Ue dopo un lungo iter

È stato lungo il processo che ha portato l'Olio di Puglia all'ottenimento dell'Igp: il disciplinare proposto è stato esaminato dalla Commissione Ue e, dopo essere stato riconosciuto come valido, è rimasto fermo tre mesi, tempo massimo per accogliere eventuali ricordi. Termine scaduto ed ecco il via libera ufficiale dell'Ue. L'ok grazie a determinati parametri senza i quali il riconoscimento sarebbe stato impossibile: le olive devono essere prodotte, raccolte e trasformate in Puglia, all'interno dei cui confini deve avvenire pure la fase di imbottigliamento. L'Igp inoltre sarà consentita solo a olio evo ottenuto da cultivar diffuse in Puglia come la Cellina di Nardò, la Cima di Bitonto, la Cima di Melfi, l'Ogliarola Salentina, Peranzana, Coratina o Frantoio. Nella lista sono presenti pure le varietà Favolosa e Leccino, le uniche due autorizzate per i reimpianti nelle zone colpite dalla Xylella
ITALIAATAVOLA
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