Un ecosistema unico con una pineta straordinaria con oltre 1.200.000 piante, una laguna senza paragoni e un mare pulito con la spiaggia plastic free. Elementi fondamentali per una vacanza di qualità in qualunque momento dell’anno. Lignano Sabbiadoro, una piacevole località in provincia di Udine è, a tutti gli effetti, una destinazione green e sostenibile. A certificarlo, una volta in più, è stato il “Tree & Green Destinations Forum”, il primo appuntamento tutto italiano dedicato al turismo green, tenutosi nei giorni scorsi proprio nella cittadina friulana. L’iniziativa - che si è svolta nella sala convegni della Terrazza a Mare, uno dei simboli di Lignano Sabbiadoro - è stata promossa dal Comune di Lignano, Promo Turismo Fvg e Lignano Sabbiadoro Gestioni Spa. Gli aspetti organizzativi sono stati curati da Risposte Turismo, una società di ricerca specializzata nel fornire soluzioni progettuali ed operative ad imprese operanti nel settore turistico.
Tra pineta e laguna. Foto: Francesco Morongiu
I cinque criteri per essere Tree Cities of The World
Il Forum ha riunito attorno ad un unico tavolo le città italiane, tra cui Lignano Sabbiadoro, che fanno parte di “Tree Cities of The World”, il network patrocinato da Fao ed Arbor Day Foundation, che raggruppa 120 città in tutto il mondo accomunate dall’impegno nella cura di boschi e foreste urbane e del verde cittadino. Sono cinque i criteri alla base del prestigioso riconoscimento: innanzi tutto deve esserci una struttura dedicata alla gestione degli alberi; poi sono fondamentali politiche e pratiche adeguate perla gestione di alberi e foreste urbane; è anche indispensabile un censimento degli alberi con un piano a lungo termine per la gestione del patrimonio verde e non può mancare un budget annuale dedicato all’attuazione del piano di gestione del verde. Infine, le singole realtà debbono organizzare annualmente momenti di celebrazione degli alberi per sensibilizzare i cittadini e valorizzare gli interventi attuati.
Turismo benessere e turismo salute: le nuove frontiere
In apertura Francesco Di Cesare, presidente risposte Turismo, ha ricordato che l’approccio del Forum è incentrato sull’impegno delle Amministrazioni Pubbliche su alberi e ambiente, nell’ambito del generale tema della sostenibilità con un “taglio” legato al turismo, per capire quanto la domanda turistica è “oggi vicina e sensibile ai temi del green e della sostenibilità ambientale e sociale”.
L’intervento introduttivo - “Forest bathing e forest therapy: le aree verdi come meta del nuovo turismo salute e benessere” di Maurizio Droli, Coordinatore della Stazione di Terapia Forestale del Friuli Venezia Giulia - ha messo in luce la stretta correlazione tra aree verdi, benessere e salute: elemento questo che può rappresentare il punto di partenza per un nuovo turismo.
«Il turismo benessere – ha detto il professor Droli – è un settore economico che vale 2,6 miliardi di miliardi di dollari. Il turismo salute è ancora più importante e vale 4,5 miliardi di miliardi di dollari e dopo il Covid sta letteralmente esplodendo. La differenza tra le due tipologie è che il secondo necessita di evidenze scientifiche, cioè bisogna dimostrare dei benefici ottenuti in loco. Da circa trent’anni la risorsa naturale più valorizzata è l’acqua, Salus per Aquam, la salute per mezzo dell’acqua. A questa si è via via affiancato un prodotto turistico nuovo che è la Salus per Aerem, cioè basato sulla qualità dell’aria».
L’importanza del Forest Bathing
«In tale ambito – ha continuato Droli – grande importanza riveste la pratica del Forest Bathing, i bagni di foresta, attraverso la quale impariamo ad utilizzare i nostri sensi sopiti. Infatti, l’80 per cento delle informazioni che il nostro cervello elabora arrivano da un unico senso, la vista. Attraverso la foresta noi ci riappropriamo degli altri sensi che il genere umano, negli gli ultimi 300 – 400 anni ha usato molto poco».
Tali bagni, a stretto contatto con la natura e con il microclima forestale ricco di sostanze volatili, sprigionate da resine ed oli essenziali, possono portare ad indubbi risultati in termini di benessere e salute psicofisica. A tal modo il “Forest Bathing” si trasforma in una vera e propria pratica medica che agisce come aggiunta al trattamento standard per malattie specifiche.
«Infatti se i bagni di foresta producono dei benefici in loco dimostrati - completa il professor Droli - si può parlare di Forest Therapy. La Terapia Forestale è una pratica medica indirizzata a pazienti, cioè persone che hanno patologie croniche non trasmissibili anche post Covid, basata sulla ricerca, che prevede lo svolgimento di attività in foresta con l’obiettivo di promuovere stati positivi di salute fisica e mentale».
Tre tavole rotonde per sviluppare i temi del meeting
Cuore della manifestazione sono state tre tavole rotonde. La prima - incentrata su strategie, programmi ed azioni delle città e territori in ambito “green” - ha visto sul palco i rappresentanti delle città italiane che fanno parte del network “Tree Cities Of The World”. Molti gli spunti interessanti. Ad esempio, Elena Grandi, Assessore all’Ambiente ed al Verde di Milano ha ricordato che si assiste ad un «risveglio globale riguardo al problema delle alberature. A Milano è partito il progetto “Forestami” per raggiungere l’obiettivo di tre milioni di alberi piantumati entro il 2030». Francesco Tresso, Assessore al verde pubblico di Torino ha ricordato che «non bisogna pensare al verde urbano come semplice elemento ornamentale, ma come elemento centrale nella pianificazione della città».iat
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