Il turismo Lgbtq+ sogna l’Italia... ma poi sceglie altre destinazioni
Pochi eventi e pochi festival: il Belpaese attira l’attenzione di molti turisti Lgbtq+ (lesbiche, gay, bisessuali, trangender, queer e +) per le sue bellezze paesaggistiche e artistiche. Ma al momento della prenotazione scelgono altre destinazioni, come Spagna, Germania, Olanda, Francia e Regno Unito. Un peccato per l'Italia, anche perché il turismo Lgbtq+ muove in giro d'affari di 43 miliardi
Quando parliamo di turismo il collegamento con le bellezze d’Italia è presto fatto, in qualunque parte del mondo ci si trovi. Che si tratti di Stati Uniti, nord Europa o Asia, chi deve pianificare un viaggio spesso e volentieri guarda lo stivale europeo come primo obiettivo. Il perché è presto detto: pochi altri paesi al mondo possono vantare le bellezze paesaggistiche, le ricchezze artistiche e culturali, le particolarità enogastronomiche che l’Italia ha da offrire.
Questo vale anche per il turista Lgbtq+ (è un acronimo utilizzato per far riferimento alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e, più in generale, a tutte quelle persone che non si sentono pienamente rappresentate sotto l’etichetta di donna o uomo eterosessuale). Il dato è stato svelato durante gli Stati Generali del Turismo Lgbtq+ che si sono svolti a Milano e dicono che nell’immaginario del turista Lgbtq+ l’Italia è il primo paese della lista da visitare.
Una notizia bellissima per il Belpaese, se non fosse che poi, al momento della prenotazione, la scelta di quella fetta di turisti internazionali ricada altrove.
Il turismo Lgbtq+ sogna l'italia ma poi sceglie Spagna, Germania e Olanda
Perché è l’Italia è Lgbtq+ friendly, ma non troppo, o almeno, non quanto i paesi più scelti dalla comunità Lgbtq+ che deve decidere dove spostarsi per una vacanza. Ai primi posti della classifica ci sono Spagna, Germania e Olanda, seguiti da Francia e UK. L’Italia è invece al sesto posto.
Perché? Probabilmente perché nel Belpaese non ci sono molti eventi e molti festival che, secondo lo studio presentato agli Stati Generali di Milano, sono tra le calamite principali per i turisti Lgbtq+.
In Italia la Convention Mondiale Iglta
Ma l’Italia si sta muovendo e dal 26 al 28 ottobre ospiterà a Milano la 38^ Convention Mondiale Iglta (International Lgbtq+ Travel Association) promossa da Aitgl (Ente Italiano Turismo Lgbtq+) in collaborazione con Enit (Agenzia Nazionale del Turismo), Comune di Milano, Consolato USA e European Travel Commission.
In pratica il primo grande e importante evento mondiale sul turismo Lgbtq+ - che nelle sue 37 precedenti edizioni è arrivato in Europa una sola volta - approderà nel Belpaese, che avrà un’occasione unica per mostrarsi in tutto il suo splendore.
«Questo testimonia che Aitgl ha fatto enormi passi in avanti in questi ultimi anni - afferma Alessio Virgili, presidente dell’Ente Italiano per il turismo Lgbtq+ - e mi auguro che la Convention IGLTA 2022 di Milano porti l’Italia in cima alla classifica delle mete più visitate».
Turismo Lgbtq+, giro d’affari da 43 miliardi di dollari
Farsi sfuggire una fetta di turismo così importante è un vero peccato. Stiamo infatti parlando di un mercato che solo in Europa ha mosso nel 2021 43 miliardi di dollari, nonostante la pandemia ancora in corso. Era 75 miliardi di dollari il valore del mercato LGBTQ+ nel 2019, prima dell’avvento del Covid.
I viaggiatori Lgbtq+ sono il 12% della popolazione adulta europea con un'alta concentrazione nella fascia 25-44 anni, anche se la fascia 18-24 è in costante aumento. Più del 50% di questi convive con il proprio partner o è sposato, mentre il 21% si dichiara single. Il 18,9% ha un reddito annuo sotto i 18.000 euro, il 32% tra i 18.000 e i 35.000 euro, il 20,6% tra i 36.000 e i 58.000 euro, il 10,5% tra i 59.000 e gli 85.000 euro.
Come si sceglie la meta da visitare
La scelta della destinazione ricade su tre aspetti ritenuti fondamentali: al primo posto sicuramente l’apertura della stessa alle tematiche del Diversity & Inclusion, ovvero quanto sia o meno Lgbtq+ Friendly (50%), a seguire il livello di cura e pulizia (44.7%) e la facilità di accesso ai servizi medici e sanitari (42%). Quest’ultimo dato ci fa capire come la pandemia abbia in qualche modo influenzato il viaggiatore di oggi nelle sue valutazioni di scelta di una meta turistica.
Il turismo responsabile è parte integrante delle scelte dei turisti Lgbtq+ europei. I tedeschi, ad esempio, durante le loro vacanze prediligono la scelta del trasporto ferroviario a quello aereo, nonché di alloggi ecosostenibili e il sostegno alla comunità locale.
I viaggiatori italiani, ad esempio, attuano durante la vacanza anche azioni responsabili come prendere parte ad un'esperienza in una comunità rurale o locale e sostenendo progetti per la conservazione dell’ambiente.
Agriturismi le strutture ricettive più scelte
Per quanto riguarda la ricettività scopriamo che sono cresciuti maggiormente di popolarità gli agriturismi (+155%), gli alloggi moderni o di design (+104%) e le ville/appartamenti di lusso (+85%).
A parte le classiche vacanze di relax al mare o al sole, questo target nel 2021 si è dimostrato molto più attratto dai viaggi che contemplano una sorta di attività di volontariato (+133%) rispetto all’anno precedente. Avanti nella classifica crescono anche le vacanze all’insegna del golf (+117%) e per quelle che offrono esperienze gastronomiche (+75%).
In Italia 8,8 milioni di turisti Lgbtq+
Su 177 milioni di presenze e 33 milioni di arrivi turistici in Italia nel periodo estivo luglio-settembre del 2021, le presenze Lgbtq+ sono state 8,8 milioni con oltre 1,6 milioni di arrivi.
Il turista Lgbtq+ in Italia soggiorna in media 5 notti e spende giornalmente 187 euro, generando un fatturato per il nostro Paese di 1,4 miliardi di euro.
«Nel nostro ultimo rilevamento pre-pandemia il turismo Lgbtq+ in Italia valeva 2,7 miliardi di euro annui, ma in considerazione della completa assenza del turismo di lungo raggio, e del più ampio periodo di riferimento, mi sembra comunque un risultato che testimonia la grande resilienza di questo segmento» afferma il presidente di AITGL Alessio Virgili.
Tra le destinazioni predilette dal turismo LGBTQ+ in Italia troviamo le città d’arte seguite dalle località di mare, collina e laghi. A trainare la stagione gli italiani stessi, seguiti dagli europei provenienti da Spagna, Germania e Francia. Iat
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