Mascherine al chiuso,
interviene Bassetti:
“Fuori dal tempo”.
E i ristoranti...
attendono certezze
La posizione del virologo ligure è diversa da quella del Governo, che sembra orientato a un addio alle mascherine più “moderato”, con l'obbligo per mezzi di trasporto e luoghi di lavoro. Servono risposte immediate
Non più un obbligo, ma un presidio da utilizzare in modo appropriato e soltanto quando serve. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova è intervenuto all'interno del dibattito sull'abolizione delle mascherine al chiuso.
Il tema è caldo e dovrebbe essere discusso nei prossimi giorni dalla Cabina di regia del Governo, anche se la linea ancora non appare chiara. Si parla di un possibile addio ai Dpi dal 1° maggio ma soltanto in determinati contesti. Rimarrebbe infatti l'obbligo di mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si è sbilanciato parlando soltanto di mezzi pubblici e di «un'estate senza restrizioni», ma la sua visione non sembra condivisa al 100% dal ministro Roberto Speranza.
Addio mascherine al chiuso: la posizione di Bassetti
«La mascherina deve passare da essere un obbligo ad essere un presidio utilizzato in modo appropriato quando però serve - ha sottolineato Bassetti a La Repubblica - Altrimenti è una misura oggi fuori dal tempo e dalla scienza. Il compito del ministero della Salute non è obbligare le persone ad usare il dispositivo di protezione al chiuso ma ad usarlo nel modo migliore. Questo dovrebbe essere l'obiettivo di un ministero della Salute moderno e che sta dalla parte dei cittadini. Da oggi Biden ha tolto in Usa gli obblighi e tanti Paesi europei l'hanno fatto. Noi in Italia siamo gli ultimi, c'è troppa ideologia e politica che non giova a nessuno».
E nei ristoranti cosa si fa?
La linea governativa sembra essere maggiormente restrittiva rispetto a quella di Bassetti. Da più parti si parla infatti di un addio "moderato" alle mascherine al chiuso che resterebbero, come anticipato, sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro. Per il virologo serve una maggiore apertura: «Non è che si tratta di dire che da domani si leva la mascherina ma che si leva l'obbligo mantenendo l'uso per alcuni situazioni e soggetti. Questo è quello che fa un Paese moderno».
Non è chiaro però quali sarebbero le situazioni e i soggetti che per Bassetti dovrebbero comunque rispettare ancora l'obbligo di mascherina al chiuso. I ristoranti, per esempio, cosa dovrebbero fare con il personale? E in generale, come dovrebbero comportarsi tutti i lavoratori che operano a contatto con il pubblico?
Le scelte del Governo
L'impressione è che il Governo non sia intenzionato a farsi condizionare dalle voci di chi, come Bassetti, si professa a favore di un addio alle mascherine il più ampio possibile. L'ipotesi più credibile è che anche dopo il 1° maggio possano restare obbligatorie almeno per un altro mese le mascherine per chi lavora e per cinema e teatri. Si potrebbe però tornare alle mascherine chiurgiche, senza più l'obbligo delle Ffp2. Cambierebbe quindi poco o nulla per chi lavora nei ristoranti e in generale a contatto con il pubblico.
Solo ipotesi, almeno per il momento. Nei prossimi giorni i nodi, si spera, potranno essere sciolti. C'è bisogno di risposte immediate e chiare, per poter guardare al futuro con maggiori certezze.
Mascherine al chiuso: cosa fanno gli altri Paesi?
Detto dell'Italia, vediamo com'è la situazione altrove. Negli Stati Uniti, come sottolineato anche da Bassetti, le mascherine al chiuso non sono più obbligatorie da oggi. Nel Regno Unito l'obbligo è invece caduto lo scorso gennaio, mentre a febbraio era toccato alla Danimarca e alla Svezia. Nei Paesi Bassi i Dpi sono obbligatori, ormai da marzo, soltanto per mezzi pubblici e aerei. Discorso simile per la Francia, che ha abolito l'obbligo di mascherine al chiuso da metà marzo: resta in vigore per i trasporti e per gli ospedali.
Hanno seguito la strada dell'addio alle mascherine in tempi più recenti anche l'Austria (dal 16 aprile a eccezione di mezzi pubblici, supermercati e ospedali) e Spagna (da domani in vigore il nuovo decreto. Resta l'obbligo sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie). Curioso il caso della Grecia, che le ha tolte per la stagione turistica, riservandosi la possibilità di ripristinare l'obbligo da settembre.
Le mascherine al chiuso restano ancora obbligatorie in Portogallo e Turchia. IAT
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