Discoteca in crisi: -30% di ingressi in estate.
I giovani scelgono
le feste private
Un dato significativo, probabilmente influenzato sia dalla generale diminuzione del turismo che da altri fattori. Questo trend discendente non è emerso solo con l'avvento della pandemia, ma era già osservabile in anni precedenti. E per Maurizio Pasca, presidente del sindacato dei locali da ballo, «Il modello della discoteca tradizionale deve cambiare»
Le luci dello stroboscopio non risplendono più come un tempo, quando le discoteche rappresentavano il fulcro del divertimento notturno. Quest'estate in Italia, infatti, gli ingressi sono diminuiti addirittura del 30% rispetto all'anno precedente. Si tratta di un dato significativo, probabilmente influenzato sia dalla generale diminuzione del turismo che da altri fattori. Questo trend discendente non è emerso solo con l'avvento della pandemia, ma era già osservabile in anni precedenti.
Pochi giovani in discoteca: la Generazione Z ha cambiato interessi
L'offerta di intrattenimento nel corso degli anni ha subito variazioni notevoli. La Generazione Z dimostra un interesse crescente nel frequentare ristoranti dal design curato, mentre sono emerse nuove tendenze come i chiringuiti, feste in campagna e quelle in villa. Tuttavia, queste alternative non sempre rispettano le norme legali, e i gestori dei locali da ballo lamentano la diffusione dell'abusivismo. Ciò solleva la questione se il declino delle discoteche sia dovuto esclusivamente a una concorrenza sleale o se segni l'ingresso in una nuova era dell'intrattenimento. La pandemia ha avuto un impatto significativo sulle discoteche: sono state tra le prime attività a dover chiudere e tra le ultime a poter riaprire. Oltre ai danni economici, si è persa una "generazione" di giovani che non ha avuto l'opportunità di familiarizzare con l'atmosfera della pista da ballo. Al contrario, si sono orientati verso l'intrattenimento all'aperto e la movida di strada, specialmente se gratuito.
I giovani si sono orientati verso l'intrattenimento all'aperto e la movida di strada«La generazione Z è quella che è stata forse la più colpita dalla pandemia perché a quella età devi stare fuori, divertirti, non avere paura del futuro come invece purtroppo accade oggi a questi ragazzi. Noi imprenditori della notte non possiamo prescindere da questa consapevolezza perché è anche a loro che ci rivolgiamo« » ha commentato a Italia a Tavola il presidente di Silb (Sindacato italiano dei locali da ballo), Maurizio Pasca.
Pasca (Silb): «Il modello della discoteca tradizionale deve cambiare»
E allora, come ripopolare le piste da ballo? Per Pasca «il modello della discoteca tradizionale deve cambiare, deve puntare su un divertimento di qualità, di contenuto, con esperienze sempre nuove da offrire ai giovani. Non è il ballo ad essere in crisi, lo si vede dalle numerose feste che nascono spontanee in alberghi, stabilimenti balneari, chiringuito, luoghi sicuramente fascinosi che però non hanno le autorizzazioni necessarie per poter offrire questo servizio in sicurezza. E questa situazione porta spesso incidenti se non tragedie. Bisogna cercare la formula migliore, ma sempre nel rispetto della legalità, cosa non facile in Italia perché il fenomeno dell'abusivismo è figlio di una burocrazia troppo complessa e di una tassazione talmente alta da non essere sostenibile».
Il presidente di Silb, Maurizio PascaE poi l'appello: «Il nostro settore vive di imposte assurde, troppo onerose, tra Iva, diritti autorali e balzelli connessi che incidono troppo sui nostri investimenti e sulla nostra capacità di offrire servizi adeguati. Non è facile tornare a fare scuola in Europa come negli anni '80 e '90, ma è l'obiettivo che ci prefiggiamo. Dobbiamo cambiare visione e lasciarci contaminare con coraggio anche dagli stimoli che arrivano dall'estero. Se a questo poi si aggiunge una rimodulazione fiscale più favorevole per il settore, allora la ripresa del divertimento in Italia può essere davvero possibile».
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