venerdì 25 agosto 2023

No degli albergatori del Veneto per ospitare i migranti alle terme

 

No degli albergatori 

del Veneto per ospitare 

i migranti alle terme

«Come associazione di categoria, pur comprendendo l'emergenza in atto e pur con tutta la solidarietà possibile, più di così ci è però veramente difficile fare» spiegano dalla Federalberghi euganea


Qualche giorno fa la prefettura di Venezia aveva lanciato un appello. Di fronte all’emergenza migranti, e alla questione relativa alla loro accoglienza e sistemazione in strutture apposite, si era richiesto agli albergatori di mettersi a disposizione per ospitare i richiedenti asilo trasferitisi in Veneto. 

No degli albergatori del Veneto per ospitare i migranti alle terme

Veneto: la questione migranti interessa gli hotel

È arrivata la risposta da parte della categoria di albergatori. Per il momento non sembra essere una soluzione percorribile indicare strutture ricettive che si trovano in località nel pieno della stagione turistica. Siano in mare come in montagna, oppure nelle città d’arte. Discorso analogo per gli albergatori delle località termali di Abano e Montegrotto. «Riteniamo sia molto difficile che una struttura turistica possa trovare interesse economico nello svolgimento della propria attività accogliendo i richiedenti protezione internazionale - ha espresso in una nota Walter Poli, presidente della Federalberghi euglena e titolare dell'hotel Tritone di Abano -. Per contro, qualora ci fossero fuori dai centri propriamente turistici delle strutture interessate a questo tipo di ipotesi, ben vengano. Purtroppo, come associazione di categoria, pur comprendendo l'emergenza in atto e pur con tutta la solidarietà possibile, più di così ci è però veramente difficile fare».

Accoglienza migranti: «Trovare strutture in luoghi non turistici»

Fa eco al collega Aldo Buja, titolare dell'Ariston Molino di Abano: «Ci stiamo avvicinando a settembre e quindi al nostro tradizionale periodo di alta stagione, attendiamo numeri importanti in termini di presenze negli hotel. A mio parere non è una soluzione praticabile, meglio sarebbe individuare strutture di accoglienza in altri luoghi. Anche se comunque ogni albergatore può alla fine fare quello che vuole, quindi anche accogliere queste persone. Non credo che accadrà, ma in linea di principio non è da escludere».

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