Fipe - Confcommercio, la Federazione dei pubblici esercizi, ha partecipato alla Riunione Ministeriale G7 Industria e innovazione tecnologica, presieduta dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
In luce è stato messo il valore della ristorazione come pilastro fondamentale della filiera agroalimentare e del turismoG7 Industria e innovazione tecnologica, l’incontro
Durante l’incontro, l’organizzazione ha avuto l’opportunità di presentare alcune delle eccellenze gastronomiche italiane ai ministri e delegati presenti, mettendo in luce il valore della ristorazione come pilastro fondamentale della filiera agroalimentare e del turismo del Paese.
L’evento, che rappresenta il secondo appuntamento del vertice, ha fornito una piattaforma ideale per sottolineare l’importanza della ristorazione, settore che conta oltre 331mila imprese, genera un valore aggiunto di 54 miliardi di euro e occupa circa 1,4 milioni di lavoratori. La ristorazione si è confermata non solo come un veicolo culturale, ma anche come abilitatore di relazioni, un potente strumento di soft power che contribuisce a rafforzare l’immagine dell'Italia nel mondo e a promuovere le sue straordinarie eccellenze enogastronomiche.
G7 Industria e innovazione tecnologica, il ruolo della Fipe
Fipe è da sempre impegnata nel valorizzare il “Made in Italy”, concepito non solo come un marchio di origine, ma come un’impronta culturale identitaria, intrinsecamente legata ai valori e alle tradizioni della nostra cucina. Questo impegno si estende anche oltre i confini nazionali, contribuendo a diffondere la cultura gastronomica italiana nel mondo.
Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe«Siamo orgogliosi di essere presenti in una prestigiosa occasione come la Riunione Ministeriale G7 Industria e Innovazione Tecnologica», ha commentato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. «È stata l’occasione - ha concluso - per richiamare il valore della ristorazione, vetrina essenziale per la promozione delle nostre eccellenze e simbolo dello stile italiano, anche all’estero. I ristoranti italiani hanno infatti il ruolo di vere e proprie agenzie culturali, porta d’ingresso per la conoscenza del nostro Paese: non è un caso che tra i turisti, la ristorazione registri un indice di gradimento maggiore perfino del nostro inestimabile patrimonio artistico. Esce quindi la necessità di tutelare il comparto, soprattutto in questa delicata fase di ripresa piena ancora di difficoltà di contesto».
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