mercoledì 19 novembre 2014

SEMPLICITÀ GUSTOSA PER LO STORICO LOCALE DI ADRIA

La buona cucina del ristorante Molteni
Semplicità gustosa per lo storico locale di Adria


Semplicità gustosa per lo storico locale di Adria.  Solo 15 in tutt’Italia, solamente 2 in Veneto,

Due requisiti che il ristorante Molteni di Adria da sempre pone alla base delle proposte che lo chef Enrico, aiutato dalla sorella Stefania, sommelier, presenta nel menu che segue le stagioni e, soprattutto, privilegia la freschezza di ciò che viene preparato e cucinato. Piatti dai sapori schietti, dove la ricerca e l’innovazione che pure ci sono non sovrastano mai la tradizione di una cucina che basa le sue fondamenta e il successo sulla “semplicità gustosa” di quanto viene servito. Non a caso il ristorante Molteni da sempre è metà preferita dei gourmet.
Nel giorno della Cena Ecumenica con il riso del Delta Igp

di cui uno in Polesine. Bastano questi numeri per capire come il diploma di “Buona Cucina 2014” sia un riconoscimento ambito e prestigioso. Un attestato che il Consiglio di Presidenza dell’Accademia Italiana della Cucina, dopo una rigorosa selezione, assegna ai ristoranti che hanno saputo mantenere inalterati, nel tempo, piatti legati ai prodotti e alle ricette del territorio.
La consegna del diploma di “Buona Cucina è avvenuto nel corso della Cena Ecumenica, svoltasi nel locale adriese che quest’anno ha avuto per tema la cucina del riso. Prodotto che nel Delta del Po vanta una grande tradizione . La coltivazione iniziò nel XV secolo evolvendosi e specializzandosi nel corso del tempo tanto che oggi il Carnaroli si fregia del marchio Igp.
Il riso ha da sempre influenzato la cucina veneta (già in Sior Todero Brontolon, Goldoni lo citava) e polesana. Piatto tipico del Delta era il “riso in canarola” (oggi raramente preparato) così chiamato in quanto alimento principale se non unico, dei raccoglitori di canne palustri del Delta del Po, la cui imbarcazione si chiamava appunto “canarola”. E un risotto cotto due volte, prima nell’acqua e poi nel brodo di cottura dei cotechini e poi riscaldato in padella assieme ai fagioli in umido così da diventare asciutto, quasi croccante. Altro piatto molto comune nel Delta era il riso con i gò; mentre nella terra ferma polesana, quando in ogni corte di allevava il maiale, era il risotto con il prete e , nei giorni di festa, il risotto con i fegatini e durelli di pollo.
Tradizione ed innovazione di chef Enrico

Il menu preparato dallo chef Enrico per la Cena Ecumenica è stato un mix tra tradizione ed innovazione, quest’ultima facendo ricorso anche alla cultura del riso di altre civiltà. Dopo il benvenuto con moeche, gamberi di laguna in tempura di farina di riso, a tavola è stato servito lo sformatino di riso Thai e gamberi rossi di Sicilia. Nella più autentica tradizione il primo: riso Carnaroli con capesante, zucca, porcini e finferli, piatto che ha conquistato i palati dei numerosi accademici meritandosi il massimo della valutazione. Un tonno scottato su caponatina di verdure e riso Venere è stato il secondo piatto. Dopo il sorbetto al mandarino e la cupoletta di latte di riso alla gianduia e cioccolato fondente, la gradita, inaspettata ed apprezzata sorpresa finale del sake: bevanda ottenuta dall’unione di alcol etilico con il liquido derivato dalla fermentazione del riso, molto usata in Giappone. Perfetti gli abbinamenti dei vini: Lugana Brut Metodo Classico (Cantine Provenza), Chardonay Alto Adige (Elena Walch-Termeno), Nuaré rosso Livio Felluga e Moscato di Samos.
 Ottimo il giudizio sui piatti degli accademici della delegazione di Rovigo-Adria e Chioggia, che il delegato e siniscalco della serata Giorgio Golfetti , nel consegnare ad Enrico e Stefania, il diploma ha così sintetizzato: “Il Molteni è un locale di grande tradizione e di ottimo livello, vanto della ristorazione di nicchia della provincia di Rovigo. Un meritatissimo complimento alla famiglia per aver saputo interpretare e continuare nel tempo l’autentico e genuino spirito della cucina del territorio”.
Donato Sinigaglia
vinoecibo.it

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