mercoledì 30 settembre 2015

MINEGO 1. NEL "GOLOSARIO"

Il rosso “Minego” 

di cantina Ligabue 
1.  Top Hundred  

del Golosario

Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno selezionato
i 100 migliori vini dell’anno, assegnando la “Corona radiosa” solo ad aziende mai premiate prima. Piemonte in testa con 18 vini, seguito dalla Toscana (11). Il vino “top dei top” quest’anno è lombardo, una chicca prodotta in Valcamonica, un rosso a base di uve Barbera

Altri 100 nomi dell’enologia italiana non ancora premiati in questi anni. In molti casi vere e proprie novità nel panorama vitivinicolo italiano. La selezione ideata dai giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti, dal 2002 continua a confermarsi una delle migliori occasioni per i talent scout del vino italiano e le cantine premiate a Milano si potranno anche ritrovare sul best seller il Golosariosegnalate dalla corona radiosa.



Scorgendo a fondo l’elenco emerge come si stiano a poco a poco affermando tre grandi macrozone del vino: una a Nord con Piemonte, Lombardia e Veneto; un centro con le regioni del sangiovese Emilia Romagna e Toscana e a sud la bella affermazione di Campania e Calabria, con la sorpresa dell’Abruzzo e la conferma della Sicilia che si impone come una delle regioni più premiate.

Saranno infatti ben sette le cantine isolane che domenica 18 ottobre saliranno sul palco di MiCo - Milano Congressi, nuova location di Golosaria 2015, insieme agli altri colleghi in arrivo da tutta Italia. Il vino “top dei top” quest’anno, ossia il migliore fra i 100, è lombardo questa volta, una chicca prodotta in Valcamonica da Ligabue, un rosso di uve Barbera che porta il nome di Minego (evidenziato in giallo nella classifica). 

«Questa selezione - dichiarano Paolo Massobrio e Marco Gatti alla vigilia di Golosaria e della loro nuova guida ai ristoranti d’Italia il Gatti&Massobrio - è il polso reale delle tendenze produttive in atto. Molti dei vini premiati appartengono alla schiera dei biologici e biodinamici, che hanno raggiunto una sorta di maturità. Il fatto di non premiare mai la cantina degli anni passati, è diventato un metodo che ci obbliga a scoprire la vitalità della vitienologia 
Italiaatavola

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