giovedì 19 dicembre 2019

Attenzione alle uova “quasi a terra” Ma ci sono tanti marchi virtuosi

Attenzione alle uova 

“quasi a terra”
Ma ci sono tanti 

marchi virtuosi

Un libro del nostro direttore Sostene Schena

La dicitura può apparire anche su uova e prodotti dolciari provenienti da sistemi chiamati “gabbie combinate” che, pur essendo legali, sono caratterizzate da un livello di benessere animale più basso dei sistemi a terra.

ANatale, le uova e i prodotti che contengono uova, come ad esempio quelli dolciari, sono presenti con una quota importante nel carrello degli acquisti. Per questo Ciwf (organizzazione internazionale senza scopo di lucro per il benessere e protezione degli animali da allevamento), per acquisti di Natale più rispettosi del benessere animale, avverte i consumatori su un pericolo potenzialmente nascosto nelle uova e nei prodotti che contengono uova e riportano la dicitura “allevato a terra”.

Un esempio di allevamento "quasi" a terra (Attenzione alle uova quasi a terra Ma ci sono tanti marchi virtuosi)

Un esempio di allevamento non a terra

Negli ultimi anni, infatti, a seguito anche dell’imponente passaggio della richiesta del mercato da allevamenti in gabbia a quelli a terra, la diffusione di un sistema “ibrido” sta mettendo a rischio il futuro fuori dalle gabbie di milioni di galline. Si tratta dei cosiddetti “sistemi combinati”, che possono essere convertiti in gabbie, semplicemente chiudendo lo sportello frontale di quella che resta ancora una gabbia potenziale. Oltre a permettere il confinamento in gabbia, questi sistemi limitano fortemente la libertà delle galline di muoversi in tutte le direzioni, per questo Ciwf chiede da anni alle aziende di escludere esplicitamente, oltre alle gabbie arricchite, anche i sistemi combinati dalle proprie filiere.

Quando le gabbie dei sistemi combinati sono chiuse, le galline sono confinate a una densità paragonabile a quella delle gabbie arricchite, soffrendo la frustrazione dovuta alla mancanza di spazio e all’impossibilità di fare il nido e razzolare.

«Il futuro fuori dalle gabbie di milioni di galline è a rischio - dice Annamaria Pisapia, direttrice di Ciwf Italia Onlus - La presenza di sistemi combinati è un rischio reale anche in Italia e si tratta di vere e proprie potenziali gabbie per le galline. Per questo, chiediamo ai consumatori desiderosi di comprare prodotti solo da sistemi più rispettosi del benessere animale di consultare la nostra lista di aziende che hanno escluso i sistemi combinati dalle loro filiere. Per le restanti, il rischio della presenza di sistemi combinati è alto.”

«Con la rapida evoluzione di questi ultimi anni - aggiunge - Elisa Bianco, responsabile del Settore Alimentare di Ciwf in Italia - è fondamentale collaborare tutti insieme per strutturare filiere sostenibili, che rispondano alle richieste dei consumatori di dare una qualità di vita migliore alle galline, garantendo al tempo stesso la durata degli investimenti. Per questo chiediamo alle aziende di eliminare, insieme alle gabbie arricchite, anche i sistemi combinati e di collaborare con i propri fornitori per supportare le filiere a investire nella giusta direzione».

In collaborazione con Ciwf, alcune aziende più virtuose si sono già impegnate pubblicamente a escludere dalle proprie filiere, oltre alle gabbie arricchite, anche i sistemi combinati. Tra queste, in Italia, Aldi, Barilla, Chef Express e Lidl. Altre aziende, purtroppo, non hanno ancora comunicato chiaramente la propria posizione a riguardo dei sistemi combinati ed è prioritario che lo facciano il prima possibile, per il futuro delle galline e la necessità di trasparenza richiesta dai consumatori.
Italiaatavola
© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento