giovedì 19 dicembre 2019

Storia, arte, cibo e natura Vigevano vale una visita

Storia, arte, 

cibo e natura
Vigevano vale 

una visita


La città rinascimentale ha vissuto un’epoca d’oro anche grazie alla presenza di Leonardo; oggi merita una gita, anche grazie alla presenza di cuochi come Dario Spagnuolo.

Impossibile non ammirare la piazza Ducale di Vigevano. Talmente bella nella sua perfezione architettonica che non si può fare a meno di passeggiare con il naso all’insù. Fortemente voluta da Lodovico il Moro nel 1492, doveva costituire l’ingresso nobile e di rappresentanza del Castello. È stata realizzata su tre lati da edifici decorati su due piani che poggiano su arcate sostenute da 84 colonne in granito. La pavimentazione è coperta da ciottoli del Ticino.

La piazza di Vigevano (Storia, arte, cibo, natura Vigevano vale una visita)
La piazza di Vigevano
Il complesso fortificato, iniziato da Luchino Visconti nel 1340, è uno dei più grandi n Europa con circa 20mila metri quadrati di superficie edificata. La parte centrale era adibita a residenza, intorno: le scuderie, la falconiera e le cucine. Poi nel Quattrocento per volere di Ludovico il Moro viene ampliato, trasformandola in splendida dimora di soggiorno e rappresentanza. La residenza del Moro diventa stabile a Vigevano dal 1491 fino al 1493, dunque deve diventare un luogo all’altezza, per rendere agevole la vita della corte e accogliere gli ospiti illustri. Non va trascurata l’influenza della moglie Beatrice d’Este che ha voluto avere una parte del Castello declinata “al femminile”, perfino con uno splendido giardino pensile.

Feste, musica, grandi dame e abiti “alla moda” al Castello diventano frequenti. Con Lodovico il Moro si trasforma in un palazzo rinascimentale e, non a caso, la ristrutturazione viene affidata a Donato Bramante. Viene realizzata la scuderia ducale o scuderia del Moro, la ristrutturazione della Torre del Castello, nota come Torre del Bramante. Le tre scuderie vengono completamente decorate, oggi sono state in parte recuperate, così il turista ha una parziale idea dello splendore passato. Oggi si possono visitare la ghiacciaia, recentemente ristrutturata, ideale per mantenere in fresco la cacciagione o altri prodotti; le prigioni e la sala della duchessa. Da visitare la mostra permanente multimediale collocata al piano terra del Castello, dove si può ammirare tutta la produzione di Leonardo da Vinci: i taccuini, i disegni e le opere.

Non va dimenticato che il grande genio, al seguito della corte sforzesca, è stato ospitato spesse volte a Vigevano. Anzi abbiamo a disposizione dei documenti che testimoniano alcuni suggerimenti tecnici di Leonardo sulla scuderia. Vale la pena visitare Vigevano, basta solo mezz’ora in treno da Milano e si arriva subito in centro. Passare una giornata a Vigevano significa passare ore immersi nella natura, magari costeggiando il Ticino. Parlare di questa cittadina significa citare anche eccellenze del food, dal riso e il pesce d’acqua dolce. Se durante il Rinascimento si cuocevano le carni alla brace, oggi ci sono tecniche avanzate, anzi lo chef Dario Spagnuolo propone nel suo ristorante Class di Vigevano una cottura sana che fa mantenere al cibo tutte le qualità gustative, grazie al barbecue della Josper, azienda internazionale specializzata in forni.

Polipo e patate (Storia, arte, cibo, natura Vigevano vale una visita)
Polipo e patate
Uno dei punti di forza di questo forno a brace chiuso è di poter aumentare o diminuire la temperatura. Anche il cibo più pregiato si arrostisce, non si secca, mantenendo la morbidezza al suo interno. La passione per questo metodo di cottura lo ha spinto nel 2007 a pubblicare le sue ricette nel libro “Barbecue”, edito da Guido Tommasi Editore. Un altro piatto di punta che si puà trovare da Class è la Pinsa, la focaccia laziale, che Dario ha completamente rivisitato, grazie a un impasto particolare, molto più digeribile. Infatti le sue pinse si differenziano dalla solita pizza per gli ingredienti dell’impasto: farina di riso, di soia e frumento, acqua, lievito madre e lievitazione di 32 ore a bassa temperatura. Tra le note interessanti da segnalare è il bel giardino in bambù perfetto per le belle giornate, la cottura alla brace con i forni Josper per alcuni piatti.
di Emanuela T. Cavalca
Emanuela T. Cavalca
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