Caldo, con il termometro
oltre i 32°
a rischio malore
9 milioni di italiani
Tra i soggetti più colpiti ci sono gli anziani e i bambini, ma - secondo uno studio dell'Unione europea delle Cooperative, anche vedovi, separati e divorziati, questi ultimi soprattutto nei centri abitati.
Acausa degli sbalzi di temperatura, fra l'aria torrida degli ambienti esterni e quella più fredda dei locali climatizzati, sono quasi 9 milioni gli italiani a rischio malori. Questo è quanto emerge da un'analisi dell'Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento all'ultima ondata di caldo africano, con temperature che superano i 32°C. Un'ondata che sta stringendo l'Italia in una morsa da Nord a Sud.
Chi può avere i problemi maggiori per questo sbalzo termico sono i bambini fino a 36 mesi e gli anziani con oltre 75 anni: due categorie fra le più esposte ai colpi di calore, visto che entrambi, come riporta Uecoop, hanno un sostema di termoregolazione meno efficiente, manifestano con maggiore facilità i sintomi dell'ipertermia e una più accentuata vulnerabilità alle malattie respiratorie.
Queste differenze termiche, fra interno ed esterno, negli ultimi anni sono state accentuate dai cambiamenti climatici, che hanno portato a modificare anche i criteri di assistenza da parte delle cooperative e degli operatori specializzati: c'è una maggiore attenzione, infatti, a comportamenti e stili di vita dei pazienti circa
Nei grandi centri urbani poi l'incremento del rischio malori raggiunge il 50% per i soggetti con più di 85 anni e per vedovi, separati e divorziati (questo quanto raccolto da Uecoop sulla base di uno studio del Dipartimento della Protezione civile per la prevenzione "ondate di calore"). Una situazione che, insieme all'invecchiamento progressivo della popolazione, pone la sfida di un'assistenza di qualità a lungo termine anche all'esterno del perimetro della famiglia, con la necessità di potenziare un sistema di welfare che metta insieme il meglio dell'ambito pubblico con il meglio dell'ambito privato. ITALIAATAVOLA
Gli anziani tra i più soggetti ai colpi di calore per sbalzi di temperatura
Chi può avere i problemi maggiori per questo sbalzo termico sono i bambini fino a 36 mesi e gli anziani con oltre 75 anni: due categorie fra le più esposte ai colpi di calore, visto che entrambi, come riporta Uecoop, hanno un sostema di termoregolazione meno efficiente, manifestano con maggiore facilità i sintomi dell'ipertermia e una più accentuata vulnerabilità alle malattie respiratorie.
Queste differenze termiche, fra interno ed esterno, negli ultimi anni sono state accentuate dai cambiamenti climatici, che hanno portato a modificare anche i criteri di assistenza da parte delle cooperative e degli operatori specializzati: c'è una maggiore attenzione, infatti, a comportamenti e stili di vita dei pazienti circa
- L'alimentazione
- La vivibilità degli ambienti
- L'uso dei condizionatori
- Le precauzioni da adottare in caso di uscita all'esterno.
Nei grandi centri urbani poi l'incremento del rischio malori raggiunge il 50% per i soggetti con più di 85 anni e per vedovi, separati e divorziati (questo quanto raccolto da Uecoop sulla base di uno studio del Dipartimento della Protezione civile per la prevenzione "ondate di calore"). Una situazione che, insieme all'invecchiamento progressivo della popolazione, pone la sfida di un'assistenza di qualità a lungo termine anche all'esterno del perimetro della famiglia, con la necessità di potenziare un sistema di welfare che metta insieme il meglio dell'ambito pubblico con il meglio dell'ambito privato. ITALIAATAVOLA
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