Contributo
per i centri storici,
come funziona
e a chi spetta
In arrivo un contributo per i centri storici |
In arrivo un contributo per le attività dei centri storici
Quando: dal 18 novembre al 14 gennaio
Da mercoledì 18 novembre 2020 e fino al 14 gennaio 2021 le richieste devono essere mandate attraverso un servizio web disponibile sul portale “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia. Chi ha i requisiti si vedrà erogare la somma direttamente sul proprio conto corrente.
A chi è rivolto: le attività di 29 comuni
?Secondo l’articolo 59 del decreto, l’erogazione dell’aiuto è riservato ai soggetti esercenti attività di vendita di beni o servizi al pubblico, svolte nei centri storici (quindi zone A o equivalenti) dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana ad alta presenza di turisti stranieri.
Nel dettaglio, parliamo di 29 comuni:
- Venezia
- Roma
- Milano
- Genova
- Firenze
- Bologna
- Torino
- Napoli
- Palermo
- Bari
- Como
- Verbania
- Rimini
- Bolzano
- Bergamo
- Agrigento
- Ragusa
- Cagliari
- Siena
- Verona
- Lucca
- La Spezia
- Matera
- Siracusa
- Catania
- Pisa
- Padova
- Ravenna
- Urbino
- almeno tre volte superiori al numero dei residenti per i capoluoghi di provincia;
- in numero pari o superiore a quello dei residenti per i capoluoghi di città metropolitana.
Come si calcola il contributo? Applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2020 e lo stesso valore di giugno 2019. Un conteggio che rischia di complicare la vita a bar e ristoranti che cercano di districarsi nella giungla burocratica degli aiuti di Stato, visto che il (contestato) mese di riferimento per il sostegno dei decreti ristori è invece aprile. Ma questa è un’altra storia.
Il valore delle percentuali da calcolare sugli importi è questo:
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400mila euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 10% da 400mila e fino a 1 milione;
- 5% oltre 1 milione.
Il contributo però spetta solo se:
- l’impresa ha il domicilio fiscale o la sede operativa nel centro storico delle città indicate;
- si ha una partita Iva attiva alla data del 30 giugno 2020 e non cessata alla data di presentazione dell’istanza;
- il fatturato del mese di giugno 2020 è inferiore ai due terzi di quello di giugno 2019.
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