La covid non ferma
San Nikolaus
In Alto Adige
la tradizione continua
E Natale non è lontano |
In Alto Adige - Südtirol la notte tra il 5 e il 6 dicembre si festeggi la festa di San Nikolaus. L’usanza vuole che il Santo porti ai bambini un sacchettino rosso con frutta e dolcetti. Insieme a lui arrivano i Krampus, figure mostruose della tradizione pre-cristiana. Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, le sfilate dei Krampus e di San Nikolaus non si terranno, ma lo spirito legato alla festa e a questa antica tradizione resta vivo più che mai: la mattina del 6 dicembre i bambini non mancheranno di trovare davanti alla porta di casa il loro sacchettino.
Una tradizione nata più di 500 anni fa in nord Europa
Nel folklore altoatesino legato al periodo natalizio, la festa di San Nikolaus è una delle più sentite. La tradizione, celebrata il 6 dicembre, è nata più di 500 anni fa in nord Europa e ha radici bibliche: si basa, infatti, sulla storia di San Nicolò di Myra e sulla parabola dei talenti. L'usanza cristiana si è conservata soprattutto nelle aree di lingua tedesca, dove viene celebrata ancora oggi. Fra queste l’Alto Adige – Südtirol, la terra dove nascono e crescono le mele Marlene.
San Nikolaus, con il mantello rosso, la barba bianca, la mitra e il pastorale, dona dolci e frutta ai bambini più buoni. Ad accompagnarlo come antagonisti ci sono i Krampus, maschere terrificanti che indossano campanacci e corni, a volte armati di fruste e catene per spaventare i bambini meno bravi.
L’origine dei Krampus è incerta. La leggenda, che sembra risalire al periodo pre-cristiano, racconta che nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero con vesti e pellicce formate da piume, pelli e corna di animali e terrorizzassero gli abitanti dei villaggi vicini derubandoli delle loro provviste. Tuttavia, i giovani si resero ben presto conto che tra loro si nascondeva il diavolo in persona, rimasto riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra. Per sconfiggere il demone fu convocato il vescovo Nikolaus, che riportò il bene a trionfare sul male.
Il coronavirus non spezza la tradizione
È per ricordare questa leggenda che ogni anno la sera del 5 dicembre i giovani altoatesini si travestono da Krampus. Sono nate inoltre delle vere e proprie sfilate, che negli anni sono divenute eventi spettacolari molto attesi. Più fedele alla tradizione cristiana invece San Nikolaus, che passa per il centro dei paesi lasciando ai più piccoli l’immancabile sacchettino rosso.
E se quest’anno, le sfilate dei Krampus e di San Nikolaus sono annullate, i bambini, riceveranno comunque davanti alla porta di casa il loro sacchettino. Caramelle, cioccolato, frutta e dolcetti, come gli omini di panpepato ispirati alla cultura gastronomica locale. ITALIAATAVOLA
In Alto Adige la festa di San Nikolaus è una delle più sentite
Una tradizione nata più di 500 anni fa in nord Europa
Nel folklore altoatesino legato al periodo natalizio, la festa di San Nikolaus è una delle più sentite. La tradizione, celebrata il 6 dicembre, è nata più di 500 anni fa in nord Europa e ha radici bibliche: si basa, infatti, sulla storia di San Nicolò di Myra e sulla parabola dei talenti. L'usanza cristiana si è conservata soprattutto nelle aree di lingua tedesca, dove viene celebrata ancora oggi. Fra queste l’Alto Adige – Südtirol, la terra dove nascono e crescono le mele Marlene.
San Nikolaus, con il mantello rosso, la barba bianca, la mitra e il pastorale, dona dolci e frutta ai bambini più buoni. Ad accompagnarlo come antagonisti ci sono i Krampus, maschere terrificanti che indossano campanacci e corni, a volte armati di fruste e catene per spaventare i bambini meno bravi.
L’origine dei Krampus è incerta. La leggenda, che sembra risalire al periodo pre-cristiano, racconta che nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero con vesti e pellicce formate da piume, pelli e corna di animali e terrorizzassero gli abitanti dei villaggi vicini derubandoli delle loro provviste. Tuttavia, i giovani si resero ben presto conto che tra loro si nascondeva il diavolo in persona, rimasto riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra. Per sconfiggere il demone fu convocato il vescovo Nikolaus, che riportò il bene a trionfare sul male.
Il coronavirus non spezza la tradizione
È per ricordare questa leggenda che ogni anno la sera del 5 dicembre i giovani altoatesini si travestono da Krampus. Sono nate inoltre delle vere e proprie sfilate, che negli anni sono divenute eventi spettacolari molto attesi. Più fedele alla tradizione cristiana invece San Nikolaus, che passa per il centro dei paesi lasciando ai più piccoli l’immancabile sacchettino rosso.
I bambini riceveranno comunque davanti alla porta di casa il loro sacchettino con caramelle, cioccolato, frutta e dolcetti
E se quest’anno, le sfilate dei Krampus e di San Nikolaus sono annullate, i bambini, riceveranno comunque davanti alla porta di casa il loro sacchettino. Caramelle, cioccolato, frutta e dolcetti, come gli omini di panpepato ispirati alla cultura gastronomica locale. ITALIAATAVOLA
© Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento